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Anarchici occupano a Genova Azienda Municipalizzata Gas e Acqua
by CSP - FAI Saturday, Jul. 20, 2002 at 10:44 AM mail: barroero@hotmail.com

Il Coordinamento Anarchico Ligure e Piemontese e la Federazione Anarchica Italiana occupano dalle !12.30 a tutt'ora l'Azienda Municipalizzata Gas ed Acqua di Genova per protestare contro la mercificazione capitalistica e statale dei bisogni che produce povertà, miseria e guerre.

Volantino distribuito durante l'azione diretta

L’acqua non è una merce
Azione diretta contro lo Stato ed il Capitale!

Dove sono i G8? I G8 sono ovunque e dappertutto. Dove c’è guerra, carestia, oppressione, morte, tortura, bombe, inquinamento c’è il G8.
Siamo tornati a Genova, dopo un anno dal vertice dei G8, perché, ne siamo convinti, i G8, le loro barriere, la loro ferocia, la loro “giustizia” ineguale sono ancora qui.
Sono ovunque regni l’ingiustizia, l’oppressione, lo sfruttamento.
Sono in ogni luogo dove gli interessi di pochi assetano milioni di persone.
Sono tra chi muore di sete perché non può pagare l’acqua.

Il mondo che vogliamo sarà, se sarà, solo opera della volontà degli oppressi e degli sfruttati di ribellarsi, di autorganizzarsi, di praticare ogni giorno, ovunque, l’azione diretta.
L’acqua non è una merce.

Le politiche di Banca Mondiale e Fondo Monetario internazionale mirano alla privatizzazione dei servizi e delle risorse indispensabili per tutti. L’acqua è fondamentale per la vita e per l’autonomia delle persone, privatizzarla significa trasformare in merce un bene essenziale, mettendo l’esistenza di milioni di persone nelle mani di privati interessati unicamente al proprio profitto.
I paesi poveri sono obbligati a privatizzare l’erogazione dell’acqua altrimenti vengono negati loro i prestiti capestro “generosamente” concessi da BM e FMI, che, insieme ad alcuni governi e ad diverse grandi imprese, dal ’94 siedono nel Consiglio Mondiale dell’acqua, un’istituzione al cui interno sono rappresentate le multinazionali dell’acqua ma non le persone che la privatizzazione asseta. Con la nascita, nel ’96, della Global Water Partnership, incaricata di favorire l’incontro tra enti pubblici ed investitori privati, seguita, nel ’98 dalla Commissione mondiale per l’acqua nel XXI secolo, si è creato un comitato d’affari che sta gettando nelle mani delle solite Coca Cola, Vivendi, Suez Lyonnaise, Nestlé le risorse idriche del pianeta, privandone intere popolazioni troppo povere per pagare le tariffe imposte dai privati.
Opporsi alle politiche di BM e FMI significa per noi lottare per la socializzazione delle risorse del pianeta, per la salvaguardia dell’ambiente e della vita delle persone, per l’autogoverno e per l’autogestione generalizzata. La globalizzazione non può essere governata, il capitalismo, vorace macchina distruttrice della vita e della libertà di miliardi di persone non può essere “corretto” da qualche briciola di welfare, magari ad uso dei poveri dei paesi ricchi.

Il mondo che vogliamo e per il quale scendiamo in piazza non trae la propria legittimità dai codici e dai trattati ma si radica nella capacità di autogestione ed autogoverno. Senza barriere, senza frontiere, senza stati. Un mondo da abitare solidalmente, non un territorio da controllare, depredare, asservire agli interessi di pochi. Un’utopia ben più concreta di quella che pretende di coniugare libertà e democrazia.

Lo stato e il capitale globale producono sfruttamento, povertà, degrado ambientale, oppressione, guerra, galere, razzismo. Lo stato e il capitale globale sono irriformabili.
La vita e la libertà di sei miliardi di persone non sono trattabili con i signori della terra ma vanno riconsegnate nelle mani di ciascuno, uomo, donna o bambino che voglia, “padrone di nulla, servo di nessuno, andare all’arrembaggio del futuro”.

Coordinamento Anarchico Ligure e Piemontese

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La F.A.I. vince!
by raffaele Saturday, Jul. 20, 2002 at 8:15 PM mail: asociale@altavista.it

Grandi ragazzi!
Autogestire le lotte dappertutto contro lo stato e il capitale!
Un saluto a tutti i compagni della F.A.I. da uno che a Genova non è potuto esserci fisicamente ma c'era con il cuore.

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