06. "Attivisti" o "giornalisti"? Mediattivisti! Che cos'e' il mediattivismo? Siete veramente "indipendenti?"
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'Attivisti' o 'giornalisti'? Noi preferiamo definirci mediattivisti. Da Seattle in poi, parallelamente e dentro al movimento di contestazione della globalizzazione capitalista, si è affermata la figura dell'attivista mediatico. Il mediattivista e' un attivista che usa i media per raccontare la piazza, parlare di proposte, documentare forme e contenuti del movimento, ma anche fare inchiesta e controinformazione oltre i canali massmediatici tradizionali. Il mediattivismo nasce con il diffondersi della consapevolezza collettiva che e' possibile utilizzare la comunicazione come strumento di cambiamento della realtà, attraverso l'uso integrato di nuove tecnologie e linguaggi diversi (siti internet, video, foto, ecc.). Il mediattivismo e' l'esigenza di disporre di un'altra informazione, libera, sociale, cooperativa, antiliberista e antagonista rispetto a quella, falsa o incompleta, veicolata dai media "mainstream". I conti di Genova sono ancora aperti, e quello della comunicazione è uno dei terreni di conflitto più duro. Il movimento ha vinto le sue battaglie con e nei media, soprattutto grazie alla presenza capillare di reti di informazione indipendente, che hanno saputo incidere anche sulla comunicazione dei mass media tradizionali. E' stato grazie al mediattivismo di radio, videomaker, giornalisti, fotografi, che esistono i documenti di ciò che centinaia di migliaia di manifestanti hanno visto con i propri occhi a Napoli e a Genova: l'espansione del movimento e la repressione poliziesca. I media indipendenti non proprietari, comunitari, sono uno strumento con l'ambizione di dar voce "ai senza voce", un'interfaccia dei movimenti sociali, un tentativo di autorganizzazione potenzialmente esplosivo, se e quando si diffonde a macchia d'olio.
Siamo indipendenti? Nessuna impresa e' proprietaria di Indymedia, nessun governo ha a che fare con la nostra organizzazione e non c'e' un unico ricco donatore che finanzi il progetto. Indymedia non e' il portavoce di nessun partito politico od organizzazione. La gente coinvolta in Indymedia ha una varieta' ampia di punti di vista politici e personali. Chiunque puo' partecipare ad Indymedia e chiunque puo' pubblicare notizie nel Newswire. Partiti politici, organizzazioni o singole componenti del movimento 'anti-globalizzazione' possono pubblicare articoli sul Newswire, ma facendolo debbono sapere che stanno invitando ad un pubblico dibattito sulle posizioni che esprimono, da parte di chiunque dei lettori del sito; qualsiasi lettore infatti puo' rispondere pubblicando i suoi commenti a quel testo. Sicuramente, la maggior parte degli organizzatori di Indymedia e di chi pubblica sul sito propri articoli o commenti fa parte dell'area della Sinistra, a diversi livelli di coinvolgimento e nelle tante forme, a volte antitetiche, con cui essa si manifesta, ma non e' scritto da nessuna parte che chi vuol far parte di Indymedia debba avere una specifica opinione politica. I valori minimi di riferimento dei materiali pubblicati su Indymedia sono pero' l'assenza di contenuti esplicitamente fascisti, sessisti o razzisti.
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