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ARGENTINA: cronaca dell'accampamento piquetero del 7 agosto
by garabombo Saturday, Aug. 10, 2002 at 5:31 PM mail: garabombo@autistici.org

piqueteros carajo!

La giornata del 7 agosto comincia con le notizie che giungono dai pressi di Plaza de Mayo:

Tra Diagonal Norte e Florida la polizia a cavallo ha formato una barriera e verso Roque Saenz Peńa vengono aizzate delle barriere metalliche.
Dalla piazza: “non posso credere a quello che sto vedendo. La polizia con manganelli e fucili per gas lacrimogeni sta formando delle fila ferratissime in modo da costringere i primi gruppi di manifestanti che arriveranno nei pressi della piazza a passare uno ad uno attendendo il proprio turno. In realtà gli spazzi sono così ristretti e le vie d’accesso alla Plaza de Mayo così presidiate che non c’è bisogno di un genio militare per rendersi conto che l’intenzione è chiaramente quella di non far passare nessuno. Mi sono avvicinato ad un poliziotto armato fino ai denti e gli ho chiesto cosa stesse succedendo; mi ha detto che era lì per una manifestazione di piqueteros, che avrebbero lasciato un piccolo spazio in modo da farli passare, ma data la ristrettezza dello spazio si rendeva conto che era probabile uno scontro con i manifestanti che di certo saranno stati determinati ad avvicinarsi alla piazza, ma la stessa determinazione la avrebbero avuto loro poliziotti, avendo ricevuto il deciso ordine di non permettere l’ingresso nella piazza a manifestanti con pietre e bastoni…… già indignato gli chiedo “non succederà come sul Puente pueyrredon?”, e il poliziotto con un sorriso e uno sguardo tutto pieno di sé mi risponde “può essere”.
Ricordiamoci che questo modo di operare e comportarsi è il risultato delle direttive del potere esecutivo, ma soprattutto impariamo a individuare il nemico e ad unirci per combatterlo.

La prima tenda:
nonostante la negoziazione con la polizia sembrava non lasciare possibilità di mediazione all’istallazione di un accampamento di tende nella Plaza de Mayo, ci informano che la prima tenda piquetera è stata montata al centro della piazza, con l’intenzione di restare tutta la notte accampati nel centro del potere locale.

Sono arrivati in Plaza de Mayo 7000 persone e la colonna di manifestanti che si è concentrata nella zona del Congreso ancora non è arrivata. Giungono ancora notizie di minacce e provocazioni da parte della polizia federale che è schierata in massa lungo tutto il perimetro della piazza e nei pressi degli accessi principali alla stessa.


Accampamento a Cordoba:
Senza inconvenienti di alcun tipo il Bloque piquetero unito a Barrios de pie si sono installati nella Plaza san Martin.

Un migliaio di piqueteros alle 17,00 è arrivato nella Plaza San Martin, al termine di una giornata di lotta movimentata. Nella mattinata alcuni integranti della Unión Organizaciones de Base hanno bloccato una strada reclamando la libertà di 16 compagni dell’Organizzazione, fermati ieri mentre si apprestavano ad accamparsi nella Plaza Espaňa dopo aver organizzato alcuni blocchi stradali per riclamare piani di occupazione e l’approvazione di piani d’aiuto per i capi famiglia che gli erano stati negati in precedenza.
Per lo stesso tema dei piani di lavoro altre organizzazioni di disoccupati hanno mantenuto il blocco stradale nella Avenida Colón durante tutto il giorno. Anche alcuni compagni della CCC (Coriente Clasista Combativa) ed ex lavoratori impiegati nello stabilimento di produzione della birra di Cordoba hanno manifestato di fronte la Casa de Gobierno di Cordoba anche in solidarietà con un gruppo do lavoratori licenziati di “Ambito Financiero” che intanto producevano un ennesimo blocco stradale nella città.
Fino ad ora nessun inconveniente con la polizia e le autorità. Le tende sono state montate e ci si appresta a passare la nottata. Poi seguirà uno spettacolo teatrale.
MTR Cordoba


In Plaza de Mayo: Pronti per la notte.
Sono le 20,30 e viene confermato che gli accampamenti in Plaza de mayo e nelle piazze centrali di Córdoba, Sante Fé e Chaco sono installati e si apprestano a passare la notte in lotta.
Queste le organizzazioni che hanno richiamato alla mobilitazione: Bloque Piquetero, Movimiento Territorial de Liberación, Movimiento Independiente de Jubilados y Desocupados y Barrios de Pie; y adhieren y movilizan partidos de izquierda (Partido Obrero, Partido de los Trabajadores Socialistas, Frente Obrero Socialista-LIT-CI, Movimiento al Socialismo y Democracia Obrera), la Unión de Trabajadores Desocupados de Berizo y Enzenada, Asambleas populares(Pompeya, Colegiales, Floresta, Boedo, Parque Patricios, Congreso), el Centro de estudiante de Psico, trabajadores de Brukman, Pepsico y Chilavert, y ahorristas.
I compagni di Buenos Aires sono riuniti nella piazza, nei pressi delle tende montate, e tra queste anche quelle dei risparmiatori e delle asambleas populares. Lo lotta continua nonostante la polizia circondi la piazza in forze. Nella mattina di domani dovrebbe tenersi un’assemblea per decidere se proseguire con l’accampamento o meno.


O le tende o la musica:
ennesima provocazione della polizia.
Perché le bande musicali e i gruppi di murga possano suonare e intrattenere i piqueteros accampati dovrebbero essere rimosse le tende. Queste le disposizioni delle autorità di polizia. Sembra che una parte delle tende sia stata rimossa e che questo abbia permesso ad alcune bande di esibirsi. La situazione è in continua evoluzione e non si sa se alcuni piqueteros abbiano deciso definitivamente di rimanere nella Plaza senza le tende.
Al di fuori della piazza intanto continuano le perquisizioni, i divieti e le borse di chiunque si avvicini alla piazza rovistate e svuotate.

Nuove notizie dalla piazza:
In Plaza de Mayo l’accampamento resiste. E continuerà fino a domani, domani pomeriggio quando las Madres de Plaza de Mayo torneranno come ogni giovedì a manifestare con un giro della Plaza de Mayo.
Ogni duecento metri ci sono gruppi di poliziotti che sembrano, ma lo fanno in realtà, strozzare l’accampamento piquetero.
Intanto alcune donne con i loro bambini hanno deciso di ritirarsi per poi tornare in piazza all’alba di domani.
C’è gente che dorme all’aria aperta (ricordiamoci che siamo in agosto e con tre gradi di temperatura) e ragazzi che giocano a calcio nella Avenida de mayo.


Cronaca dall’accampamento:
duemila poliziotti mobilitati contro diecimila persone che hanno raggiunto la piazza per la giornata di mobilitazione nazionale e di accampamento piquetero, per il reclamo di nuovi piani di lavoro e per ripudiare la presenza in Argentina del Ministro del tesoro Statunitense Paul O’Neill.
A partire dalle tre del pomeriggio l’Obelisco è stato circondato da assemblee di quartiere, partiti di sinistra e gruppi del Bloque Piquetero Nacional (BPN): Movimiento Teresa Rodríguez (MTR), Movimiento Territorial de Liberación, Barrios de Pie, Polo Obrero, Movimiento Independiente de Jubilados y Desocupados, tra gli altri. Tutti raggiunti dai lavoratori delle fabbriche Grissinopoli e Río urbo, entrambe sotto il controllo operaio.

Lungo tutte le vie di accesso alla Plaza de Mayo il dispositivo di sicurezza e di controllo che contava un paio di migliaia di poliziotti, secondo Roberto Martino, leader del MTR, “dimostra che il governo Duhalde è debole e non ha altro modo di manifestare la propria forza di governo se non attraverso la repressione e il blindarsi di fronte alla rabbia popolare, altrimenti detto, dietro uno stato d’assedio sotterraneo. In questo modo i rappresentanti del podere provano a paralizzare la mobilitazione popolare attraverso il terrore”.
Alle 17,30 , prima di arrivare in piazza diverse organizzazioni hanno effettuato un escrache alla soglia di entrata dell’edificio centrale della Repsol-YPF. L’atto è stato realizzato per protestare contro lo sgombero di un picchetto che un gruppo di disoccupati aveva realizzato in una raffineria nella località di Las Heras, nella provincia di Santa Cruz, per reclamare nuovi posti di lavoro. “La YPF-Repsol deve tornare nelle mani dello Stato, nelle mani del popolo, nelle mani dei lavoratori”.

Nei pressi dell’accampamento.
I cordoni fittissimi e armatissimi della polizia sembrano avere tutta l’intenzione di non voler far passare i piqueteros, che rispondono di voler arrivare alla piazza a tutti i cosati e senza farsi intimidire.
Per questo sono cominciate delle trattative tra alcuni dirigenti del BPN e le autorità. In un primo momento il commissario responsabile delle operazioni Trezeguet aveva imposta il passaggio dei manifestanti in cambio del sequestro delle tende.
Poi lo stesso commissario si è reso conto dell’impossibilità della proposta e della illegalità del provvedimento, tornando dunque sui suoi passi ma continuando a chiedere che le tende non venissero installate.
Così la barriera metallica aizzata dalla polizia si è aperta e i manifestanti hanno avuto “libero” accesso alla plaza de mayo. Il commissario trezeguet non è sconocsciuto al BPN: è infatti uno dei testimoni per il processo a carico di Raul Castells, per l’occupazione degli uffici del PAMI di Buenos Aires del 1995.
Alla fine della giornata la piazza era colma di gente e in tanti seguivano un festival di musica organizzato nella serata. Ci si accampa, si resta accampati per tutta la notte. Si aspetta la marcia delle Madres ,come ogni giovedì.


Vengono smontate le tende dell’accampamento piquetero:
Dopo aver accompagnato la marcia delle Madres de Plaza de Mayo, ascoltato un intervento di Hebe de Bonafini e dei leader dei vari movimenti di piqueteros, l’accampamento viene smontato.
Tutto dopo aver avuto accesso alla Casa Rosada dove sono state riportate agli occhi delle autorità politiche nazionali, da una delegazione di piqueteros, le rivendicazioni sulla base delle quali si è prodotta la giornata intera di lotta piquetera.
Tra queste:
-Aumenti salariali
-estensione del Programma per capofamiglia (uomini e donne9 anche ai giovani e agli anziani.
-Libertà per Raul Castells e l’annullamento delle accuse a carico dei lottatori popolari.
-Far chiarezza sulla morte di Dario Santillan e Maximiliano kosteki.
-Appoggio dello Stato alle fabbriche sotto il controllo degli operai.

I piqueteros vanno via:
dopo una giornata di lotta intensissima. Dopo aver superato le provocazioni della polizia, le barriere metalliche, il freddo, la notte rigida, lo scegliere tra le tende e la musica, e condiviso la notte con il mate, i bambini, le madri, Le Madri.
E così vanno via. Lungo la Avenida de mayo, verso la casa di Chubut per esprimere la propria solidarietà con i compagni che hanno occupato gli impianti della Repsol.
La stessa lotta, gli stessi sogni, la stessa speranza. Quella di non essere nulla, quella di voler essere tutto.














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plaza de mayo zona rossa
by bruna Friday, Aug. 16, 2002 at 6:10 PM mail:

plaza de mayo zona r...
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