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Elicotteri USA a bassa quota, feriti diversi bagnanti a Barletta
by simone Tuesday, Aug. 13, 2002 at 4:53 PM mail: simone@giovanicomunisti.it

Tre elicotteri di colore grigio scuro sono passati a bassa quota sul litorale di Barletta dopo aver fatto la medesima cosa prima a Margherita di Savoia e successivamente a Trani.

I bagnanti rimasti lievemente contusi sono stati cinque. Alcune fonti fonti hanno poi precisato che si tratterebbe di due CH47 a doppio rotore e di un Black Hawk in trasferimento dal Gargano verso sud per un volo addestrativo a bassissima quota. Su quanto e' accaduto sono in corso indagini da parte degli agenti del commissariato di Barletta. Elicotteri erano gia' stati notati nei giorni scorsi nella stessa zona.
Sarebbe opportuno ricordare ai militari statunitensi quanto accaduto al Cermis durante uno dei loro giochi di guerra. Sarebbe il caso di riflettere seriamente sulla concessione dei nostri spazi aerei e sul pericolo costituito dalle istallazioni militari della NATO in Italia.

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Sarebbe opportuno ricordare ai militari statunitensi quanto accaduto ad USTICA
by simone Tuesday, Aug. 13, 2002 at 7:11 PM mail: simone@giovanicomunisti.it

Sarebbe opportuno ricordare ai militari statunitensi quanto accaduto sui cieli di USTICA.
Parliamo dell' Afganistan e della Somalia,del Latinoamerica e dell' Asia,della Libia di Cuba e dell' Irak pero giá ci siamo scordati di USTICA,o sbaglio forse?

INTERVISTA A ENRICO BROGNERI
L’avv. Enrico Brogneri è stato definito l’ <<unico testimone oculare>> nell’ambito della strage di Ustica. Brogneri è anche autore del libro "Ai margini di Ustica".
Domanda: Avvocato Brogneri, cosa ha visto esattamente, alle 21,20, la sera del 27 Giugno 1980?
Risposta: Ero stato a trovare i miei genitori e mi stavo recando a prendere mia moglie quando, percorrendo via Jan Palach, ho visto un aereo militare sorvolare la città di Catanzaro a bassissima quota e a motori e luci spente, sembrava in planata. La circostanza potrebbe a prima vista sembrare del tutto banale ma non è così, specie se si considera che 20 minuti prima, capisce? Venti minuti prima era precipitato il DC9 ITAVIA, nel Tirreno.
D.: Nel suo libro sembra convinto che il DC9 sia stato abbattuto nel corso di una battaglia aerea. Cosa è accaduto secondo lei?
R.: L’ipotesi della battaglia aerea, svoltasi in prossimità del DC9, non è nuova. Prima di me l’avevano sostenuta altri, per esempio Andrea Purgatori e Claudio Gatti. Non è questo il punto. La divergenza, invece, è nello scenario. Gatti nel suo libro attribuisce la tragedia ad un errore dell’aviazione israeliana. Io, al contrario, ho pensato ad un qualcosa di più complesso, nel quale è il complotto a determinare la tragedia.
D.: Qual è la sua teoria del complotto in proposito?
R.: Nel mio libro: "Ai margini di Ustica", ho sostenuto l’ipotesi dell’abbattimento del DC9, nel corso di una battaglia aerea intrapresa per impedire che i francesi consegnassero l’uranio all’Irak. Devo premettere che, ogni qual volta ho fatto riferimento ai francesi, agli italiani o agli americani e così via, ho inteso sempre riferirmi ai rispettivi servizi segreti deviati. Ebbene, dicevo che i servizi segreti francesi, lo SDECE per intenderci, d’accordo con quelli italiani, avevano predisposto un piano ben preciso. Tale piano prevedeva che il trasporto dell’uranio dovesse avvenire proprio la notte della tragedia, per via aerea con un cargo camuffato, che doveva procedere sulla scia del DC9, ma a distanza di sicurezza per non correre i rischi, che si è invece voluto far correre agli ignari passeggeri dell’ ITAVIA. Capisce? La possibilità che gli israeliani potessero colpire il DC9 era stata preventivata. Quà sta il fattaccio. I francesi e gli italiani sapevano che quel che poi è accaduto aveva un alto margine di probabilità che si verificasse. Lo sapevano e non hanno fatto nulla per impedirlo. Lo sapevano e addirittura avevano reso ancora più probabile l’accadimento quando, da veri e propri professionisti del delitto, decisero di far scortare il DC9 da un loro aereo militare.
D.: Quindi, il DC9 è stato fatto scortare da un caccia militare per ingannare il Mossad, il servizio segreto israeliano?
R.: Appunto. E’ proprio questo che rende inconfessabile lo scenario. L’hanno fatto perché,in tal modo, se gli israeliani, vale a dire i sabotatori, avessero attaccato, molto probabilmente sarebbe stato, come è accaduto, proprio il DC9 a rimetterci le penne. Il DC9, non il loro cargo camuffato, che poi, dopo la battaglia aerea, passò indisturbato e portò a termine la missione.
D.: I politici italiani hanno avuto un ruolo rilevante in questo complotto?
R.: Fu un complotto con conseguente proliferazione di intrighi, colpi di scena, depistaggi, false dichiarazioni, occultamento delle prove, furti e distruzioni di documenti, veleni, morti sospette. Per quanto concerne il ruolo dei politici, io non escludo che qualche personaggio, anche di grande rilievo, possa aver recitato una parte molto importante. Il mio scenario è senza dubbio agghiacciante, ma non sono stato io a sostenere per primo l’idea che dietro Ustica c’è qualcosa di inconfessabile, voglio dire che la tragedia può anche suggerire l’idea di un business oltre misura, di una tangentopoli irrispettosa di ogni regola e di ogni valore, compresa la vita umana. Quando sono questi gli argomenti, i politici ci sono sempre.
D.: Lei ha certamente svolto indagini su questa drammatica vicenda, di cui se ne interessa da oltre dieci anni. Cosa ha scoperto in concreto?
R.: E’ il depistaggio del Mig libico che mi ha consentito di intuire talune circostanze. Io sono convinto, l’ho sostenuto e lo sostengo con decisione, che lì, nel Comune di Castelsilano, non è caduto alcun Mig. Sono stati i nostri servizi, d’accordo con i francesi, che hanno voluto farci trovare quell’aereo militare. In realtà, a cadere è stato un altro aereo da guerra, forse proprio quello che ho visto io e che di certo non era il Mig libico ritrovato. Io ho visto un altro aereo, un aereo con una sagoma completamente diversa, un aereo da guerra che, con ogni probabilità, apparteneva ad una nazione il cui nome non doveva e non poteva essere rivelato. Questa è stata la consegna, non si doveva rivelare la vera nazionalità. E’ nata così la messinscena della pista libica; bisognava comunque soddisfare l’esigenza dell’opinione pubblica e si è allora pensato di addossare la responsabilità a quel Gheddafi imprevedibile.
D.: Ma che tipo di aereo ha visto?
R.: L’aereo, da me avvistato, aveva una sagoma triangolare e compatta simile a quella dei Mirage francesi o dei Kfir israeliani. Deduco che, probabilmente, c’entrano i francesi o gli israeliani o entrambi.
D.: In tutta questa faccenda hanno avuto un ruolo i mass media?
R.: La sensazione che ne ho ricavato è che molti giornalisti possono essere stati anche essi depistati. E’, però, prematuro che parli ora di quest’aspetto, di questa terza peculiarità del depistaggio del famoso Mig. Le anticipo, comunque, che esistono concrete possibilità che, dietro la faccenda di Castelsilano, si nasconda qualcosa che richiama il gioco delle scatole cinesi: un depistaggio che contiene un depistaggio che, a sua volta, contiene un altro depistaggio, ma di questo ne parlerò in un’altra occasione.
D.: Un’ultima domanda. Molte persone, in qualche modo coinvolte col caso Ustica, sono misteriosamente decedute. Lei crede che questa gente sia stata assassinata? E se sì, lei, che con la sua testimonianza prova, tra l’altro, la stretta correlazione tra il Mig libico e la strage di Ustica, teme per la sua vita?
R.: Lei mi pone interrogativi difficili e pericolosi. Credo che una buona parte di questi potenziali testimoni, che avrebbero potuto riferire circostanze interessanti per l’inchiesta, sono stati eliminati di proposito. Sarà un caso, ma a me i misteri, che ruotano intorno al DC9, sono sempre sembrati qualcosa di più di una semplice fatalità, senza dire di altri strani episodi, non sufficientemente sospettati. Lei mi chiede se temo per la mia vita. Devo ammettere di avere avuto e di avere una grande preoccupazione per la mia incolumità. Come ho scritto nel mio libro, a volte penso di tutto: a mio padre che m’aveva consigliato la massima prudenza, all’elenco delle morti misteriose e alla qualifica di "testimone scomodo" che m’aveva attribuito "L’Espresso". La storia di Ustica, ad ogni buon conto, io l’ho solo raccontata. Loro invece, i responsabili, i carnefici ma anche i depistatori, l’hanno scritta col sangue delle loro vittime.
Vedi web page:
http://cosco-giuseppe.tripod.com/storia/brogneri.htm

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Para' USA sui tetti di Asiago
by Usama Tuesday, Aug. 13, 2002 at 8:01 PM mail:

Oggi pomeriggio sono atterrati due paracadutisti americani sui tetti di due case di Asiago (vicino Vicenza) perche' il vento cambiava improvvisamente direzione (notizia riportata da repubblica.it)
La cosa strana e' che a me non risulta che elicotteri dell'aviazione italiana sorvolino a bassissima quota le spiagge della california o atterrino para' italiani sui tetti dei grattacieli di New York.Quindi non capisco,nel 2002 oltretutto in tempo di pace, sti americani che cazzo vogliono a casa nostra.Se ne andassero a sorvolare le torri gemelle che ne' hanno bisogno.

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EE.UU. analiza enviar tropas de elite a todo el mundo
by re del Mondo Tuesday, Aug. 13, 2002 at 9:23 PM mail:

(ARTICOLO IN SPAGNOLO)LA GUERRA ANTITERRORISTA:LA LUCHA GLOBAL CONTRA EL TERRORISMO(VOGLIONO OCCUPARE L'INTERO ORBE PER POTER SOTTOMETTERE L' INTERA UMANITÁ:SIAMO TUTTI SOTTO TIRO....)
Es un plan que estudia el jefe del Pentágono. Planean perseguir y aun matar a terroristas,incluso en países donde Washington no libra una guerra.Sería a través de misiones encubiertas.
El secretario de Defensa norteamericano,Donald Rumsfeld, está considerando distintas alternativas para expandir el papel de las fuerzas de Operaciones Especiales de EE.UU. en la campaña global contra el terrorismo.Una de las posibilidades es enviarlas a todo el mundo para capturar o matar a los líderes de Al Qaeda lejos de los campos de batalla de Afganistán.

Según las propuestas que analizan Rumsfeld y otros altos funcionarios militares, las unidades de Operaciones Especiales podrían involucrarse más activamente en operaciones encubiertas a largo plazo en países en donde EE.UU. no libra una guerra abierta y, en algunos casos, donde el gobierno local no está al tanto de su presencia. Esta expansión de la participación militar en actividades clandestinas podría estar justificada, según cree el Pentágono,si se la define como una "preparación del campo de batalla" en una campaña contra el terrorismo que no conoce fronteras.

Algunos funcionarios que no pertenecen al Pentágono temen que las propuestas finalmente lleven al ejército a participar en operaciones encubiertas tradicionalmente conducidas por la CIA bajo condiciones legales estrictamente controladas. La discusión sobre si asignarles o no a las fuerzas de Operaciones Especiales misiones para capturar o matar a líderes de Al Qaeda en algún punto podría entrar en conflicto con la orden del Ejecutivo que prohíbe cometer asesinatos.

En administraciones anteriores, siempre hubo un claro esfuerzo por hacer una distinción entre las actividades de combate realizadas por las fuerzas de Operaciones Especiales y las misiones supervisadas por la CIA. Pero la línea divisoria se fue desdibujando con el tiempo, a medida que la campaña antiterrorista exigía una mayor cooperación entre las fuerzas policiales, de inteligencia y militares de EE.UU.

"Estamos en guerra contra Al Qaeda", dijo un asesor de Rumsfeld. "Si encontramos un combatiente enemigo, tenemos que poder usar las fuerzas militares para iniciar una acción militar en su contra."

Sin embargo, todavía no se le presentó a Rumsfeld ningún plan formal por escrito y las discusiones aún están muy lejos de un documento que pueda ser aprobado por el presidente Bush.

Una directiva clasificada emitida recientemente por el Pentágono al Comando de Operaciones Especiales le ordenaba pensar en alternativas para enviar a las unidades de elite antiterroristas a "destruir blancos enemigos". La directiva especificaba que las propuestas para mayores fondos, nuevos equipamientos y más personal serían consideradas si el presidente Bush y el secretario Rumsfeld autorizaban que las fuerzas de Operaciones Especiales podían tomar la iniciativa en un eventual ataque contra líderes terroristas fuera del teatro de operaciones afgano.

Fuera del Pentágono dicen que la intención de Rumsfeld tal vez sea desplazar las actividades de las Operaciones Especiales a áreas de inteligencia política y operaciones clandestinas tradicionalmente en manos de la CIA.

Es más, se dice que a Rumsfeld no lo convence que la CIA fuera la primera en desarrollar vínculos con los líderes afganos, dos años antes de los ataques del 11 de setiembre, lo cual les permitió entablar relaciones con oficiales militares norteamericanos después que empezó la guerra en Afganistán. Y, además, fue la CIA la que les pagó a los líderes locales para obtener su cooperación en la campaña liderada por el ejército norteamericano contra Al Qaeda y el régimen talibán.

En Afganistán, dijo un alto funcionario del Departamento de Defensa, había "una relación ad hoc que funcionaba en términos operativos" y que obligaba a las fuerzas de Operaciones Especiales y a los funcionarios de la CIA a cooperar y trabajar más estrechamente, aunque siempre con obstáculos en el camino.

Ahora, dijo el mismo funcionario, la idea es formalizar una relación más estrecha en la que las fuerzas de Operaciones Especiales jugarían un papel más importante en las operaciones de inteligencia y de "acción directa", es decir, aquellas que usan fuerza letal.

Varios funcionarios del Pentágono y del gobierno dijeron que un objetivo central de expandir las misiones de las Operaciones Especiales sería el de ir a buscar a los líderes terroristas a sus propias casas o cuando viajan por el mundo para coordinar ataques o buscar refugios.

Bush, al igual que el presidente Bill Clinton en su momento, autorizaron acciones encubiertas "letales" contra Osama bin Laden y Al Qaeda, permitiendo el uso de fuerza mortal en las operaciones encubiertas de la CIA destinadas a destruir la red terrorista.

Un alto funcionario del gobierno dijo que al haberle declarado la guerra a Al Qaeda, a los terroristas internacionales y a los países que los ayuden, "si tenemos un blanco de mucho valor en alguna parte del mundo, no importa dónde, y si tenemos las fuerzas para llegar allí y atacarlo, deberíamos estar allí y atacarlo". Con un adversario como Al Qaeda, que adapta sus tácticas a la respuesta norteamericana, el ejército tiene que poder reaccionar con la misma rapidez, dijo el funcionario.

"Hoy por hoy, hay que pasar por 20 niveles de papelería y saltar unos 22 obstáculos antes de poder emprender una acción", dijo el funcionario. "Nuestro enemigo se mueve mucho más rápido".......

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errori umani
by marlene Tuesday, Aug. 13, 2002 at 10:19 PM mail:

Sono errori umani....errare è umano!
Per loro sono sempre errori umani,il fatto che centinaia di persone siano morte per colpa dei loro "innocenti errori" non è importante,passa in secondo piano!Il dolore di famiglie distrutte...tutto in secondo piano!
Non è possibile giustificare la vita di innocenti con certe banalità!Devono assumersi la loro responsabilità e scusarsi come si deve ammettendo tutte le loro colpe!La vita è troppo importante....ma a volte sembra che il governo americano,a meno che non si tratti di civili americani,non se ne accorga!
Se mai dovessi commettere un simile "errore",non avrei più il coraggio di guardarmi allo specchio....non so come possano farlo loro ogni santa mattina.

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ma scusate
by allegra Wednesday, Aug. 14, 2002 at 10:10 AM mail:

scusate ma non sarebbe il caso di chiedere spiegazioni al nostro ministero della difesa????
allegra

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paese dei balocchi
by lan Wednesday, Aug. 14, 2002 at 1:00 PM mail:

ma dove vivi nel paese dei balocchi? ma non sarebbe il caso di lottare contro le basi molitari americane invece diperdere tempo e fartiprendere in giro dal ministero della difesa italiano? Dopo il cermis e come è andata e finire, dopo ustica credi veramente che il ministero della difesa sia un referente buono con cui parlare? Non credi che il governo italiano appoggi la presenza statunitenze e della nato di cui fa parte?
Buon sogno

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