Agosto, mese di vacanza per tutti, è stato per Aler e amministrazione di destra un momento d’intenso lavoro.
Lavoro svolto nella città semideserta, lontano dagli occhi e dall’attenzione della gente.
Controlli a tappeto, intimidazioni, tentativi di sfratti e sgomberi hanno investito diversi quartieri di Milano.
Cronaca del 15 agosto, via Palmieri 1.
Una squadraccia composta da ispettori Aler e operai s’introduce nella palazzina per aprire gli appartamenti lasciati vuoti da anni e chiusi con lamiere. Ristrutturazioni? Assegnazioni? La realtà è ben altro: togliere i contatori, staccare impianti di gas e luce, distruggere sanitari…in poche parole: rendere inagibili numerose case che potrebbero altrimenti essere occupate e vissute.
Un altro chiaro segnale a conferma che questa giunta e i suoi apparati non intendono trovare soluzioni al sempre più scottante problema abitativo.
Si preferisce speculare e privatizzare, distruggere e sfrattare senza alternativa alcuna.
L’attacco sferrato contro via Palmieri 1 proprio il giorno di ferragosto assume un particolare significato, visto che proprio qui da più di un mese si riunisce il comitato per il diritto alla casa, nato sulla scia dell’emblematico episodio che ha visto resistere attivamente una famiglia ad uno sgombero illegale.
Cronaca del 19 agosto, via Palmieri 1.
Aler e operai ( questi ultimi tra l’altro lavoratori in nero) si ripresentano nella palazzina e riprendono la devastazione di altri appartamenti vuoti. Ma questa volta, nel giro di poche ore, si concentrano nel cortile alcune decine di componenti del comitato che impediscono agli operai di continuare i lavori. Al disagio creato è seguito l’intervento di alcuni poliziotti in borghese che hanno tentato di intromettersi senza qualificarsi. Allontanati anch’essi dalla determinazione della gente presente si è subito indetto un presidio per la mattina seguente.
Cronaca del 20 agosto, via Palmieri 1.
Nessun ispettore, nessun operaio, nessun poliziotto si presenta nella palazzina fino a quando gran parte delle persone impegnate nel presidio lanciato il giorno prima si spostano, per un volantinaggio, al mercato in zona Corvetto; proprio a questo punto è avvenuta da parte della questura un’ulteriore provocazione: 5 agenti in borghese si sono presentati al portone del n°1 di via Palmieri, confermando la ferma volontà di schiacciare ogni forma di riappropriazione.
Inoltre, nella stessa mattinata, è stata recapitata una lettera alla famiglia sfrattata in luglio, dove si specifica la possibile perdita della propria residenza, col conseguente pericolo del mancato percepimento degli assegni familiari, necessari al sostentamento della famiglia stessa.
Queste politiche repressive della giunta altro non fanno che inasprire le tensioni sociali, ed esasperare la gente già costretta alla sopravvivenza, alla precarietà e all’incertezza.
Ricordiamo inoltre che la risposta immediata del comune ad una forma di resistenza attiva che ha portato al blocco momentaneo dei brutali sfratti programmati per quest’estate in tutta Milano, è stato il recapito di 3 avvisi di sgombero di altrettante famiglie occupanti al n°1 di via Palmieri.
In questo clima è importante autorganizzarsi e far emergere bisogni e rivendicazioni.
Il comitato per il diritto alla casa svolge un lavoro di controinformazione e monitoraggio delle politiche criminali di Aler, giunta comunale e prefettura; il comitato vuole difendere gli spazi, resistere agli sgomberi e creare nuove occupazioni, estendere pratiche di resistenza e reti di solidarietà.
Il comune diffonde la repressione, noi comunichiamo la resistenza!
Rilanciamo inoltre un’assemblea cittadina che si terrà il 5 settembre in via Palmieri al n°1 alle ore 21.30.
Comitato per il Diritto alla Casa
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