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articolo Israele spara alla tregua
by Michele Giorgio Wednesday, Aug. 21, 2002 at 4:14 PM mail:

Unità speciale uccide a Ramallah il fratello di Ahmed Saadat, il leader del Fplp Sharon gioca al limite Chiede la fine dell'Intifada ma ordinando nuove esecuzioni di palestinesi punta all'escalation. Cinque morti nei Territori occupati. I soldi dell'Anp risarciranno imprese e hotel israeliani

Il premier israeliano Ariel Sharon e il suo ministro della difesa (e leader laburista) Benyamin Ben Eliezer hanno dato una indicazione precisa del contributo che intendono offrire al ritorno della calma nei Territori occupati. L'unità speciale israeliana Dovdovan ha freddato ieri pomeriggio in un cortile di Ramallah Mohammed Saadat, fratello di Ahmed Saadat, il leader del «Fronte popolare per la liberazione della Palestina» (Fplp). Proprio un anno fa un razzo sparato da Israele uccise nel suo ufficio Abu Ali Mustafa, il leader del Fplp poi sostituito da Saadat. Il Fplp vendicò quella esecuzione assassinando in un hotel di Gerusalemme il ministro del turismo israeliano Rehavam Zeevi. Ahmed Saadat, accusato da Israele di essere il mandante dell'omicidio di Zeevi, è detenuto dall'inizio di maggio, con altri militanti del Fplp, nella prigione dell'Anp a Gerico, sotto sorveglianza internazionale. La versione israeliana è la fotocopia di tante altre. I soldati, ha detto un portavoce, hanno intimato a Saadat di arrendersi, il palestinese invece ha tentato la fuga «costringendoli» ad aprire il fuoco. Tutto qui. Testimoni palestinesi al contrario hanno riferito di una uccisione a sangue freddo. Una vendetta trasversale, a danno di una persona che aveva la sola «colpa» di essere il fratello dell'uomo che Israele accusa dell'omicidio di Zeevi. Di fronte a ciò fa sorridere chi parla di «futuro possibile» per la modesta intesa raggiunta da Israele e Anp e che ieri ha visto i reparti israeliani uscire da Betlemme, Beit Jala e Beit Sahur (che comunque rimangono circondate). Poco prima dell'esecuzione a Ramallah, il capo del servizio di sicurezza preventiva in Cisgiordania, Zuher Manasra, aveva lanciato un ammonimento: «Si tratta di una calma precaria quella che regna sul terreno, che può svanire all'improvviso, specialmente se Israele compirà provocazioni come l'uccisione di militanti dell'intifada». Manasra aveva avvertito qualcosa nell'aria. E pensare che, lunedi notte, per applicare l'accordo di sicurezza a Gaza e a Betlemme, le forze di polizia dell'Anp si sono dovute impegnare in uno scontro a fuoco a Deir Al-Balah con militanti islamici di Hamas decisi ad impedire l'arresto di attivisti dell'intifada.
Ma quella di ieri è stata una giornata insanguinata sin dalle prime ore. Ayman Zorob, un palestinese di 15 anni, è stato ucciso da raffiche sparate dalle postazioni israeliane vicine alla colonia ebraica di Morag (Gaza). Poco prima un tiratore scelto palestinese aveva colpito alla testa e ucciso un soldato di guardia alla colonia di Newe Dekalim. Sotto le raffiche dei blindati invece sono caduti due palestinesi del campo profughi di Tulkarem (Cisgiordania). Dall'inizio dell'Intifada, due anni fa, sono stati uccisi 1809 palestinesi e 602 israeliani. A Hebron e Yamun, l'esercito ha arrestato decine di abitanti.
Soldi palestinesi per risarcire le perdite subite da aziende e hotel israeliani a causa dell'intifada. E' l'ultima trovata a danno della popolazione palestinese ed è stata denunciata ieri il quotidiano Al-Quds, di Gerusalemme est. Soltanto pochi giorni fa il governo israeliano aveva annunciato il trasferimento all'Autorità nazionale palestinese di 140 milioni di shekel (poco più di 30 milioni di euro) dei circa 1,4 miliardi di shekel (300 milioni di euro) che tiene bloccati da quando è esplosa la rivolta nei Territori occupati. Il quotidiano ha riferito che la corte distrettuale di Tel Aviv ha ordinato il blocco di 100 milioni di shekel dell'Anp che serviranno a risarcire i danni subiti dal settore alberghiero e dalle aziende di Israele colpite dalla crisi del turismo e dal calo delle esportazioni in Cisgiordania e Gaza. E le perdite immense subite dall'economia palestinese a causa dell'assedio attuato da Israele? I danni devastanti alle infrastrutture civili palestinesi provocati dalle offensive militari israeliane? E il milione (su tre) di palestinesi che vive sotto la soglia della povertà (con meno di due dollari al giorno) e mangia solo grazie agli aiuti alimentari internazionali? Dettagli, «danni collaterali» della «lotta al terrorismo» che combatte il governo di Ariel Sharon.

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