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mondiali 1982
by IMC Italty Monday, Aug. 26, 2002 at 6:20 AM mail:

...

Gli Stati Uniti d'America agli inizi degli anni settanta decisero di contrapporsi al processo di liberazione del Sud America. Fu una mossa necessaria per mantenere gli equilibri mondiali in periodo di piena guerra fredda, in un paese pieno di focolai di guerriglia. Appoggiarono per prima la dittatura di Banzer (1971), poi la dittatura del generale Pinochet in Cile. Ma quando le immagini del golpe del 1973 e dello stadio di Santiago del Cile pieno di cadaveri, iniziarono a fare il giro del mondo, si decise che la repressione doveva essere sì tesa all’eliminazione fisica del nemico, ma in modo più sotterraneo.

Nel gennaio del 1974 la Cia organizzò un incontro con i rappresentanti degli eserciti del Cile, Bolivia, Paraguy, Uruguay, Brasile e Argentina. Era l’inizio di molti altri incontri che avrebbero portato all’organizzazione di quella che sarebbe passata alla storia come tattica della desaparicion.

Iniziarono ad agire, dal gennaio del 1974 gli squadroni della morte, che in Argentina prendono il nome della triplice A (Alleanza Anticomunista Argentina). Il loro lavoro era quello di trovare e uccidere i leader delle rivolte e di individuare e identificare i simpatizzanti.

In quattro anni di attività hanno ammazzato in tutto il Sud America più di mille persone. Sotto dittatura l’azione più sporadica degli squadroni si tramutò in una vera organizzazione militare. L’apparato repressivo si divideva in due parti: la repressione così detta legale, con i suoi tribunali, condanne, carceri, come in un qualunque stato democratico, e la parte detta illegale, che consisteva in rapimenti, torture e occultamento di cadavere; macchine rubate e senza targa si occupavano del rapimento che in generale avveniva nell’abitazione, a lavoro e a volte anche per strada, nei campi clandestiti, situati in garage, in luoghi del tutto anonimi dall’esterno e nelle basi militari, i rapiti venivano tenuti in condizione fisiche estreme, sempre legati e incappuciati, in modo che se per caso fossero stati liberati non avrebbero potuto riconoscere nè il luogo dove erano carcerati, nè i loro carnefici, torturati ogni giorno e sistematicamente, in modo che soffrissero dolori allucinanti, ma che non perdessero la vita sotto i macchinari e alla fine arrivava il giorno della “pulizia”, cioè quando i corpi venivano fatti sparire, lanciati in mare da aerei militari, bruciati o sepolti nei cimiteri dei senza nome. La desaparicion era stata studiata a tavolino ed era considerata perfetta: metteva a tacere le coscienze di chi faceva finta di non vedere e questo garantiva l’impunità dei dittatori, toglieva fisicamente di mezzo tanti compagni mettendo in ginocchio ogni tipo di possibile organizzazione e seminava il dubbio e il panico tra il popolo che vedeva sparire i propri figli, nipoti, amici senza sapere quale sarebbe stata la loro sorte. L’ultimo tassello era liberare ogni tanto qualcuno che potesse aumentare il terrore con i racconti di quello che veniva praticato dentro i campi. In due paesi fondamentalmente è stata applicata in modo così organizzato: nel Cile di Pinochet e nell’Argentina di Videla.

Proprio per “l’errore” di manifestare troppo apertamente la propria spietatezza, in Cile i militari si potevano muovere in modo meno scoperto dato che dal ‘73 tutte le associazioni internazionali per la difesa dei diritti umani s’interessarono alla dittatura, infatti i desaparecidos cileni sono “solo” millenovecentoquarantasei. In Argentina il lavoro è stato fatto in modo molto più pulito: tutti gli apparati erano clandestini coperti dalla repressione legale, quindi assolutamente non visibili, in più i militari avevano fatto accordi economici con tutti paesi occidentali (tra i principali l’Italia) e per garantire che nemmeno l’URSS gli mettesse i bastoni tra le ruote, dato che era sotto embargo da parte degli Stati Uniti, Videla stipulò un accordo di rifornimenti di carne e patate. Il Papa in persona, il nostro caro Giovanni Paolo secondo, fece silenzio fino al 1982, quando ormai la dittatura stava tracollando. In cinque anni di dittatura il numero degli omicidi è agghiacciante:15.000 persone morte in finte sparatorie, 30.000 sono ancora i desaparecidos, un milione e mezzo i rifugiati politici.

Gli stessi militari Argentini si esaltarono così tanto del loro modo di agire che scrissero un libro in cui illustravano il loro “metodo”. Suggerirono ai servizi segreti spagnoli la desaparion come unica arma per sgominare l’ETA, aprirono uno sportello d’informazione a Parigi e Londra, furono chiamati in Arabia Saudita per addestrare le guardie reali. La desaparicion non finisce né con il Sud America né nella guerra fredda: l’ultimo caso conosciuto e denunciato in Argentina è del 1993, un giornalista forse troppo curioso, in più è una tattica repressiva usata anche in Turchia per combattere la lotta Curda.

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