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Situazione in inghilterra
by IMC Italy Friday, Aug. 30, 2002 at 7:23 AM mail:

Situazione in Argentina, scritto da noi per gli stranieri

All’inizio, la situazione entrò in crisi perché la politica socio-economica colpì tutti i settori, dai ceti alti alle classi medie. La situazione di ingovernabilità si intuì già qualche anno fa, negli ultimi anni del governo di Menem. Mantenere lo schema di accumulazione capitalista con la convertibilità e con una riforma radicale dello Stato e della società civile - che praticamente privatizzò e saccheggiò tutto!- fece sì che nessun governo avrebbe potuto garantire la governabilità. Durante tutto l’anno 2001 il Governo fece di tutto per chiudere il deficit fiscale, ricorrendo a mezzi incostituzionali (super-poteri al Ministro dell’Economia, la legge di deficit zero che subordina i salari alla riscossione fiscale, il congelamento dei depositi bancari, ecc.). Una settimana fa ci sono stati scioperi generali e una manifestazione di un’ora in cui la folla si è incatenata ai balconi. Piovono i buoni, gli imbrogli e una disoccupazione del 40% accompagnata dal 70% di persone in condizioni molto precarie, con lavori a tempo pieno e scarso salario (che in alcuni casi supera i 200 dollari, nonostante il minimo necessario per vivere discretamente sia di mille dollari, stima approssimativa per una famiglia tipo). La gente ha perciò incominciato improvvisamente ad esprimersi in maniera disorganizzata: nei quartieri poveri si è fatto ricorso ai saccheggi, mentre le classi medie hanno continuato la loro routine deprimente. Immediatamente il Governo, ancora una volta in maniera incostituzionale, ha dichiarato lo stato di assedio (repressione della libertà, divieto di riunirsi in più di due persone, ecc.). Molti di noi universitari pensavamo che sarebbe stata la fine del mondo, invece ci siamo sorpresi di fronte alle manifestazioni della gente. Di nuovo gente incatenata e grandi marce a Buenos Aires e nelle altre grandi città; la gente non ha tenuto conto dello stato di assedio e ha chiesto la sua immediata revoca. La risposta del Governo è stata una repressione durissima, di fatto la Plaza de Mayo (di fronte al Congresso Nazionale) è stata teatro di una battaglia campale, tra poliziotti e persone. La polizia disperdeva le persone, e queste ritornavano una e più volte. Il numero di morti, in alcuni casi per esecuzione della polizia, è alto nelle città. Le città sono quelle che più soffrono la repressione; di fatto vivono tutti i giorni a contatto con il grilletto facile, la tortura e il carcere, la cui sofferenza è indescrivibile (torture, cattiva alimentazione, isolamento dal mondo esterno, sovraffollamento, violenze, ecc.). Dunque, la società intera sembra un campo di concentramento, e credo che le analisi di Giorgio Agamben del campo come un paradigma biopolitico sono perfette. Tutti viviamo in un campo nel quale siamo privati dei nostri diritti e libertà, e le sue regole sono quelle del mercato. In termini politici, questo è il paese più sfavorito, perché non ci sono grandi organizzazioni sociali (come per es. MST in Brasile, Conaie-Pachakutik in Ecuador, i zapatisti messicani, ecc.)e neanche importanti partiti di centrosinistra (come il PT in Brasile o il Frente Amplio in Uruguay o ancora il PRD messicano). Qui c’è solo un’eterna altalena tra una destra fascista nei fatti e nelle parole e un centrosinistra o progressismo in parole, ma fascistoide nella pratica (per es., la burocrazia piquetera della CTA e del CCC pretendono di egemonizzare ed essere i rappresentanti del movimento piquetero). La vera sinistra , in questo paese, sono i movimenti dei piqueteros autonomi dei partiti e sindacati, che oltre a fare picchetti, organizzano cooperative di lavoro, come il MOCASE (movimento contadino di Santiago dell’Estero, una sorta di MST argentino con la differenza che i contadini non occupano le terre, bensì cooperativizzano quelle già esistenti, ovvero le proprietà degli agricoltori), altri movimenti contadini di altre province ed i lavoratori delle imprese fallite che occupano le terre e continuano a produrvi. Alcuni movimenti studenteschi e per i diritti umani completano il panorama insieme ad un’infinità frammentaria di movimenti sociali. Non c’è un’organizzazione che le unifica tutte. Per questo è difficile, se non addirittura impossibile, che in Argentina salga al potere un Governo di sinistra. Forse è il momento per la ricomposizione di un discorso ed una pratica di emancipazione, perché questa crisi di ingovernabilità apre il gioco a ricomposizioni egemoniche nelle quali, a livello sovrastrutturale, abbiamo ancora la possibilità di perdere. La nostra sfiducia sta nella base sociale. Ok, questo è tutto per ora; se ci sono dubbi sono benvenute le domande.

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