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marcia sulla sinistra
by IMC SouthAfrica (tradotto da lemon) Saturday, Aug. 31, 2002 at 12:10 AM mail:

La marcia del 31 agosto e' importante non solo per opporsi al WSSD, ma anche come un passo importante nello sviluppo di nuovi movimenti sociali le cui pratiche si allontanano consapevolmente da quelle della sinistra istituzionale.

La marcia del 31 agosto e' stata chiamata 'Alex conquista Sandton'. Questo ha un significato simbolico importante, che va oltre questa manifestazione anti-WSSD e oltre le marce dei movimenti sociali su Sandton, cittadella del privilegio socio economico e dell'avidita' multinazionale. Il fatto che le molteplici soggettivita' che costituiscono i movimenti sociali sudafricani avranno come obiettivo il piu' disgustoso sviluppo metropoitano del paese, con le sue villette-fortezza, le autostrade e i centri commerciali, e' un punto di svolta per la sinistra sudafricana in generale. Infatti, lo stato di marginalizzazione, subordinazione e colonizzazione mentale che ha soffocato la voce dei poveri durante e dopo il regime razzista in sudafrica non e' solo il risultato di un'oppressione assassina sotto l'apartheid o dell'attacco quotidiano da parte del regime ANC alla qualita' della vita dei poveri e dei lavoratori. Questa condizione e' stata determinata storicamente dal modo in cui organizzazioni, partiti, gruppi, ONG e autoproclamati leaders delle periferie metropolitane hanno cercato di 'rappresentare' i poveri come soggetto sociale, le loro lotte, i loro desideri, e soprattutto il potenziale immediatamente sovversivo delle loro azioni. Con la pretesa di essere delegata a trasformare movimenti spontanei dal basso in forme politiche 'vere', questa 'avanguardia' che deve la sua posizione sociale alla collocazione (in termini di educazione, risorse, residenza, mobilita') sulla sponda privilegiata del divario geo-sociale sudafricano ha di fatto espropriato i movimenti dei loro desideri, delle parole e del linguaggio con cui dar voce ai loro bisogni. Dai suoi uffici a COSATU House pieni di libri di Trotsky, nelle commedie di palazzo dell'ANC e del SACP, seduti su comode poltrone in universita', durante gli incontri della Sangoco con i finanziatori internazionali, la sinistra istituzionale ha sempre cercato di strumentalizzare i movimenti sociali per poi scavalcarli nell'elaborazione di una proposta politica che prevede la liberazione nazionale, il partito dei lavoratori, lo sviluppo sostenibile, la cooperazione internazionale. Queste proposte stanno entrando sempre piu' in conflitto con le pratiche quotidiane dei movimenti su terreni in cui essi assumono caratteri tali da non poter essere delegati a rappresentanze dirigenziali o avanguardistiche.
Per prima cosa, questi movimenti rifiutano i concetti di 'liberazione nazionale', 'sviluppo', 'futuro migliore' e le altre parole vuote con cui l'ANC ha cercato di accaparrarsi il loro consenso e di soffocare le loro lotte.
Secondo, questi movimenti sono plurali e diversificati. le vecchie identita', come i sindacati, che sono state usate per assorbire e anestetizzare i 'soggetti sovversivi' negli infiniti canali della mediazione politica e del compromesso, non si possono replicare sui nuovi movimenti sociali e comunitari. Questo e' il motivo per cui i nuovi movimenti sociali non sono rappresentabili ne' prevedibili, cosa che fa delle loro azioni una minaccia alla gestione ordinaria del conflitto nella societa' africana da parte dell'ANC, del SACP e dei loro spalleggiatori nei sindacati e nella societa' civile. Questa e' anche la ragione per cui il regime di Mbeki e' cosi' impaurito da questi movimenti ed e' sempre piu' disposto a mostrare loro l'altra faccia del suo liberalismo: repressione poliziesca, sgomberi brutali supportati dalle 'Formiche Rosse', arresti e carcerazioni di migliaia di persone.
Terzo, questi movimenti esprimono un livello qualitativamente nuovo di lotta, al quale la posta in gioco e' la vita stessa. A questo livello, le condizioni di base per la riproduzione della vita (casa, acqua, eletricita') sono i bersagli di una dominazione capitalistica della vita che ne mercifica qualsiasi aspetto e getta nella piu' bassa miseria chi non gode di un accesso al mercato 'competitivo'. Proprio berche' adesso la 'cruda vita' e' la posta dell'antagonismo sociale, questi movimenti si sono radicalizzati ed esprimono la loro militanza in forme completamente nuove. Le loro domande riflettono un desiderio di de-mercificazione dei prerequisiti minimi di vita, le loro pratiche privilegiano l'azione diretta e la riappropriazione (come nel caso delle connessioni alla rete idrica e elettrica, del rifiuto di pagare l'affitto, dell'occupazione di terre). Tutti chiedono un reddito (che includa servizi gratuiti e salario sociale), che sia indipendente dalla tirannia dei salari da fame e della ricerca di un impiego precario. Queste domande non sono intese come concessioni governative, ma come condizione minima per ricostruire un universo affettivo e sociale composito, che il biopotere neoliberista nega brutalmente. Queste sono anche le condizioni minime per incrementare e riprodurre le forme di cooperazione sociale e condivisione dei saperi sulle quali si basano le lotte, dal momento che cio' che le sostiene e' la quotidiana liberazione delle vite dei poveri e non la delega a un partito o la promessa di giorni migliori. Percio' la mobilitazione sociale sta diventando sempre meno appetibile per le organizzazioni storiche della 'sinistra' all'interno o all'esterno dell'Alleanza le quali, avendo paura o ignorando il nuovo potere di questi soggetti di base, stanno meramente riproducendo se stesse come apparati politici vuoti o custodi di un pensiero politico che i movimenti rifiutano come astrazioni pindariche, esercizi di retorica e noia mortale. Non c'e' alcuna contraddizione interna al capitalismo che ci fara' vedere 'il sol dell'avvenire', ne' partiti che possano indicarci la strada. Piuttosto le pratiche reali di lotta dei movimenti coincidono con la liberazione dal capitalismo e dalla societa' dei consumi, e questo richiede che i movimenti si riapproprino della loro voce, sottraendola alle mani di chi finora l'ha espropriata. Per questo la marcia su Sandton e' la 'marcia sulla sinistra'.

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