da Pagina 12, di Sergio Kernan traduzione di Garabombo

Venerdì scorso, nella via Hipólito Yrigoyen, c'era un gruppo di poliziotti federali, armati di tutto punto, che attendeva l'occasione giusta per attaccare i manifestanti che si allontanavano dal concentramento del cacerolazo. Era molto tardi, si annoiavano e uno degli agenti ha cominciato a prendersela con alcuni che uscivano da un baretto frequentato da immigrati latinoamericani. Alla fine, ne prese di mira uno, magrolino, indigeno, brillo, che usciva per andare a casa sua. Ancora con il giubbotto antiproiettile e il casco, gli ha chiesto i documenti, urlando. Ma visto che il ragazzo non li aveva ha provato ad indicare un amico fermo all'angolo, che si supponeva li avesse. Il poliziotto ha alzato "la itaka" (la carabina) e agitandola l'ha puntata alla fronte. "Documenti!", ha gridato nuovamente. Il ragazzo rimase gelato, terrorizzato. Sapete cosa ha fatto il poliziotto? Ha messo la mano in tasca e ha cacciato un pezzo di catena molto spessa e pesante e ha cominciato a picchiare il ragazzo sulla testa. La testimone di questa scena non ha retto più ed è scappato correndo in taxi , morta di paura e sopraffatta d'impotenza. Dei molti problemi che sussistono con la polizia, si potrebbe dire con le polizie, ma ora ci si deve concentrare con la Polizia Federale, c'e' un problema storico, di base, di fondo: la perfetta indifferenza verso l'idea di fare bene il proprio lavoro. Questo e' al di sotto di qualunque problema di ideologia, di qualsiasi interno, di qualsiasi confronto con un qualsiasi governo: la polizia federale argentina e' "berreta" (forse "aggressiva, urlatrice") e le piace esserlo, ama il terzomondismo, si diletta tra le banane. Lo si è già visto con l'atteggiamento della polizia nel giorno che cadde De la Rua. Così come venerdi' 25 di gennaio. La notte dell'ultimo cacerolazo si supponeva che non dovesse accadere nulla, però in realtà successe che nessuno li ha visti nelle loro violenze. Lì sta il problema con la Polizia Federale: ai suoi comandanti non gli importa che i propri uomini facciano questo tipo di cose, e i commissari non se ne fregano, gli ispettori non se ne fregano, gli ufficiali non se ne fregano, gli agenti non se ne fregano. Da tempo questo è chiaro ,che è l'unica cosa di cui realmente si occupano oltre alla pizza. Il risultato e' che gli agenti se la ridono e se la godono quando un compagno punta alla testa di qualcuno una pistola carica. E' gente che non sa fare un arresto, risolvere un crimine, controllare una moltitudine senza essere brutale. La loro idea del ruolo del poliziotto e' quella che ha descritto su Página/12 di ieri Miguel Bonasso: sparare a bruciapelo a due ragazzini disarmati, massacrarli a colpi e tirarseli sanguinanti in un taxi. E se non hai due ragazzini, perchè non una pallina che non può difendersi?