Con l'aiuto di Indymedia Argentina
Da martedì 26 marzo è cominciata una piccola ondata di saccheggi in tutto il
paese. A Neuqeun gli episodi di repressione della polizia più violenta, con
diversi feriti ed arresti tra chi dopo aver tentato di saccheggiare dei
supermercati si è scontrato per ore con le forze dell'ordine. I primi
saccheggi si sono registrati nella zona ovest del gran Buenos Aires, ed il
fantasma del 19 dicembre ha cominciato ad agirarsi per il paese; oggi
mercoledì 27 si sono estesi alle località di Merlo, Salta, Villa Linch,
Chaco, Tucumàn, La Plata e Cordoba, dove la polizia pattuglia le strade
incessantemente.
I mezzi di comunicazione ufficiali fanno attenzione ad occultare la maggior
parte delle notizie riguardanti i saccheggi, provando ad evitare che si
verifichi quello che viene riconosciuto come "effetto contagio". Tuttavia la
notizia dell'aumento del 10% del prezzo della carne non potrà essere nascosta
a lungo e le immagini degli abitanti di Merlo che si portavano via 1800 chili
di carne da una macelleria comincia a girare per tutto il paese.
Il Presidente Duhalde ha minacciato con delle velate dichiarazioni di dover
ricorrere all'applicazione della "mano molto dura", mentre si prepara ai
nuovi incontri con il Fondo Monetario Internazionale che tornerà in questi
giorni a Buenos Aires. I provvedimenti che saranno presi di comune accordo
porteranno l'Argentina ancora più in basso nel suo stato di profonda crisi.
Va rotto il cerchio informativo di censura pubblicando e diffondendo le
notizie in tutti i paesi del mondo.
Neuquen
Qualche giorno prima di Pasqua il clima è tornato ad essere incandescente per
le strade di Neuquen (a sudovest di Buenos Aires). La polizia è arrivata in
forze per affrontare decine di persone che nel quartiere San Lorenzo stavano
provando a compiere dei saccheggi a due filiali dei supermercati Topsy;
intanto un carico di carne che viaggiava in un furgone veniva intercettato e
bloccato in strada.
Gli scontri sono proseguiti fino a notte fonda, mentre i supermercati della
città venivano blindati e raggiunti da decine di poliziotti che vi si
schieravano all'uscita per "precauzione". Nel cuore del quartiere di San
Lorenzo si è assistito ad una vera e propria battaglia a colpi di pietre,
lacrimogeni, pallottole di gomma, che ha lasciato sul campo diversi feriti
tra i civili e i poliziotti. Le fasi più dure dello scontro si sono prodotte
dopo che alcuni poliziotti aveva allontanato con la forza un gruppo di
persone riunite davanti all'entrata di un supermercato; nella serata le
autorità dichiarano che i raggruppamenti al di fuori dei Super sono stati
considerati come una provocazione e che gli ordini in materia erano di
reagire con la tolleranza zero. In particolare ha colpito la presenza di
poliziotti in motocicletta che sfrecciavano per le strade di Neuquen
impugnando grossi fucili per sparare gas lacrimogeni, i polimotoqueros!
La dura repressione è stata definita dal capo della polizia locale una "forma
di azione preventiva, di risposta agli atti vandalici di alcune bande di
giovani isolati".
Intanto nella città e nella provincia tutta di Neuquen molti negozi hanno
abbassato le saracinesche; il ricordo dei saccheggi di Dicembre spaventa
davvero tutti.
Diversi gruppi di giovani che hanno improvvisato delle mini barricate e dei
fuochi per le strade urlavano di "portare alla gente dei camion con il cibo,
per placare la rabbia di tanti, e non le pallottole e i lacrimogeni".
Neuquen vive da mesi una situazione terribile: ci sono centinaia di famiglie
che ogni giorno devono combattere la fame senza una possibilità di provvedere
con mezzi propri al sostentamento quotidiano. La miseria e la fame, come in
tante altre province dell'Argentina ha raggiunto livelli impressionanti e il
governo nazionale risponde solo con la repressione della protesta spontanea,
dei tentativi di riappropriarsi del cibo per sopravvivere, dei movimenti dei
piqueteros e degli operai della fabbrica di ceramiche occupata Zanon.
Il 28 si contavano una decina di arresti per i fatti occorsi il giorno
precedente, e mentre il leader dell'organizzazione dei disoccupati di Neuquen
escludeva la possibilità che i saccheggi erano una forma organizzata di
protesta e lotta contro il governo nazionale e accusava invece le istituzioni
di diffondere la "psicosi del saccheggio", il ministro del governo
provinciale Gorosito annunciava invece che aveva fonti sicure che
testimoniavano l'organizzazione dei saccheggi da parte della CTA (Confederazione dei Lavoratori Argentini) e altre organizzazioni di sinistra.
I primi saccheggi
L'onda di saccheggi che ha percorso il paese in breve da Neuquen ha raggiunto
diverse altre località: a Ciudadela un gruppo di persone ha saccheggiato un
supermercato. Hanno portato via cibo e altri alimenti.
La Plata: una
macelleria è stata saccheggiata e il successivo intervento della poliza ha
prodotto due arresti. Quasi duemila chili di carne sono stati portati via. A
Resistencia un camion che trasportava migliaia di litri di latte è rimasto
bloccato in strada ed è stato preso d'assalto da diverse persone che hanno
portato via parte del carico.
Tucuman
Giovedi 28 un centinaio di persone hanno tentato di
saccheggiare un carico di farina trasportato da un camion. L'intervento
della polizia ha impedito che gli abitanti di un quartiere poverissimo della
provincia di Tucuman riuscissero a raggiungere il camion. Per diverse strade
della provincia tutta, agenti di polizia sorvegliano la situazione
all'entrata di negozi alimentari e supermercati.
Censura dei mezzi di comunicazione
Il canale della televisione via cavo Table ha mandato in onda alle 17,30 del
27 marzo un servizio sui saccheggi al Dìa Discount di Ciudadela. Di lì a poco
lo stesso servizio è sparito. Sparito ma con una degna sostituzione: è stato
rimpiazzato, nei notiziari successivi, dal servizio che riprendeva i
piqueteros che occupavano l'autostrada Buenos Aires - La Plata sfollati con la
forza dalla polizia. Tutti i notiziari on line non fanno riferimento agli
episodi di saccheggio. Il tentativo è quello di evitare "l'effetto contagio"
che in dicembre provocò un'ondata di saccheggi molto più forte dopo che la
gente aveva assistito alle immagini di episodi precedenti in televisione. La
sostituzione del servizio sui saccheggi con quella del desalojo dei
piqueteros non è casuale: il sottotitolo apparso era chiaro "la polizia ha
riportato l'ordine".
Minacce di Duhalde
Durante una conferenza stampa il presidente argentino ha lanciato minacce
indirettamente: "qualcuno a me vicino mi ha consigliato di usare la mano
dura, ma io non credo sia il caso". Continuando Duhalde ha dichiarato che per
la forma con cui si sono verificati i saccheggi potrebbero essere stati
organizzati e pianificati contro il governo.
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