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Val Lemme - riassunto
by Mr K Monday, Sep. 02, 2002 at 2:49 PM mail: serg

Riassunto - Cosa si dice, cosa si scrive - Ultimi comunicati - Ultime violenze

Continua il presidio in Val Lemme. A breve l'intervento per cacciare via il presidio.

Continua il presidio in Val Lemme.
A breve l'intervento dei coraggiosi celerini per cacciare via il presidio.
Presidio costituito principalmente da pericolosissimi ultra70enni abitanti della valle.

A uso dei pennivendoli vi diro' che probabilmente sono anche NO-global bolscevichi che non vogliono bere e respirare amianto.

In aggiunta vi dirò anche che l'imprudente no-global di 70 anni che ha "osato" seguire il camion della ditta che esegue il movimento terra del cantiere, è stato fermato e picchiato da anonimi (?) e mandato all'ospedale.

Che coraggio! In quattro contro uno!

Il celerino è atteso per i prossimi giorni.

A nome di tutti chiediamo una repressione sul 70enne simile a quella operata sul 20enne a Genova tipo luglio 2001, questo affinchè si rinsaldi l'amicizia tra due generazioni così lontame (anagraficamente) ma cosi' vicine nell'unità di intenti.

A proposito, il presidio difende SOLO il diritto a conservare il diritto a bere acqua sana, non arricchita di amianto.


Cronaca ligure del 8/31/2002


http://www.google.it/search?q=cache:Nq3xW6n7R3AC:www.genovagando.it/fuoriporta.asp+val+lemme+cava&hl=it&ie=UTF-8


Presidio Capanne di Marcarolo: anche un ferito. Sono giorni che la strada per Acque Striate, a Voltoggio, nell'entroterra genovese, ormai alessandrino, è presidiata dai cittadini di Gavi e Carrosio che vogliono impedire i lavori di cementificazione nella zona che distruggerebbero ettari di bosco nel parco naturale delle Capanne di Marcarolo. Il presidio per bloccare il tentativo della Cementir, di iniziare i lavori del nuovo acquedotto nell'alveo del rio Acque Striate che sostituirà quello attuale di Carrosio e Gavi, dove sorgerà invece una cava di cemento, ha visto anche il suo primo ferito. Si tratta di un uomo che a bordo della sua auto è stato schiacciato tra due camion, gonfiato di botte e derubato della sua macchina fotografica. L'uomo è dovuto ricorrere alle cure mediche all'ospedale di Tortona con la faccia gonfia e un profondo taglio alla testa. L'uomo ha sporto subito denuncia e le forze dell'ordine si sono attivate per rintracciare i suoi assalitori. Ma la guerra al cemento continua. I sindaci di Gavi e Carrosio, scesi anche loro in strada per impedire il transito dei mezzi pesanti, si sono presentati davanti al prefetto di Alessandria. Ieri assediata anche la sede del comune di Voltoggio dove si trova l'unico sindaco della val Lemme favorevole al progetto di cementificazione del Monte Bruzeta che distruggerà, oltre gli attuali acquedotti pubblici, numerose sorgenti native e 195 ettari di bosco ceduo e d'alto fusto. [quotidianoligure

Nota aggiuntiva: la ditta appaltatrice deve fare presto a costruire la rete e la diga perchè l'accesso al parco è consentito solo dal 1 agosto al 30 settembre.

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Per maggiore informazione...

http://www.inalessandria.it/Archivi/nera.asp?mese=8&anno=2002

venerdì 30 agosto 2002
Gravissimo atto di violenza in val Lemme
Stamattina un gravissimo episodio di violenza ha funestato la tranquillità della val Lemme. Uno dei manifestanti, che si oppongono alla realizzazione della cava Cementir e allo spostamento dell'acquedotto, è finito in Ospedale, a Tortona, dopo esser stato a quanto raccontano alcuni testimoni "speronato" da un autocarro condotto da personale dipendente dell'azienda che dovrebbe realizzare l'acquedotto. Ma non è finita qui: dall'autocarro, stando alle gravissime accuse che parlano di "agguato mafioso" sarebbero scese quattro persone che avrebbero, ma il condizionale è d'obbligo, aggredito il malcapitato tempestandolo di pugni e calci.
Nessun commento per il momento dai Carabinieri, che si rtrincerano dietro il segreto istruttorio, confermando implicitamente l'esistenza di indagini, mentre la provincia di Alessandria, chiamata in causa come connivente dai manifestanti intervistati a poca distanza di tempo dall'incidente, ha inviato la smentita che pubblichiamo di seguito.
Si tratta, comunque, di un fatto gravissimo che deve far riflettere. non è con i colpi di mano e tanto meno con i colpi di testa che si può sperare di risolvere una situazione così intricata e decisamente complessa, sia sotto il profilo ambientale che sotto quello giuridico.
Ci riserviamo quanto prima di intervistare i vertici Cementir in merito all'accaduto ed all'intera vicenda visto che - qualsiasi cosa sia successa realmente - è comunque evidente una loro "responsabilità oggettiva" intesa in senso giuridico.

Ecco il testo del comunicato stampa della Provincia:

"Appresa la notizia dagli organi di informazione, la Provincia di Alessandria condanna fermamente l'episodio di violenza verificatosi nei confronti di un rappresentante delle associazioni che si oppongono alla realizzazione dell'acquedotto del Rio Acque Striate in Val Lemme; e auspica che le competenti autorità facciano piena luce sull'accaduto e perseguano i responsabili a termini di Legge.

In tal senso la Provincia, pur sottolineando la perfetta correttezza amministrativa delle posizioni sinora tenute sulla vicenda, riafferma tuttavia il diritto di tutti a manifestare pacificamente le proprie posizioni di dissenso.

Allo stesso modo la Provincia respinge con nettezza le insinuazioni volgari e infondate sostenute da taluni dimostranti nel corso di interviste televisive, rispetto alle quali si tutelerà anche in sede legale. Ciò non solo a difesa della propria dignità e immagine ma per preciso senso di responsabilità.

Non c'è dubbio, infatti, che chi da tempo parla a vanvera di "convivenze" politiche tra la Provincia e il gruppo Cementir, porta di fatto la corresponsabilità di un clima di intolleranza, che si alimenta ulteriormente dalla reiterata diffusione di calunnie e notizie allarmistiche e infondate.

E' auspicabile, pertanto, il ritorno ad un ambito di confronto civile, rispettoso delle opinioni di tutti, ma soprattutto, conforme alle normative vigenti, ai pareri tecnici espressi dagli organi competenti, alla tutela dei legittimi diritti di tutte le parti coinvolte, all'esercizio sobrio e rigoroso delle rispettive funzioni istituzionali".

L'Amministrazione Provinciale
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Ancora sulla Val Lemme....

LA STAMPAweb
Alessandria
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(Del 1/8/2002 Sezione: Alessandria Pag. 35)

ACQUEDOTTO E CAVA
http://www.google.it/search?q=cache:QXrSEk1IItoC:www.lastampa.it/EDICOLA/solotesto/Alessandria/art11.htm+val+lemme+carta&hl=it&ie=UTF-8

Partiti gli espropri a Carrosio


CARROSIO. Avviati gli espropri per il nuovo acquedotto in Val Lemme, in vista dell´apertura di una nuova cava. I proprietari dei terreni hanno ricevuto la comunicazione. Nel documento, su carta intestata dell'Arquata Cementi (Cementir), è fissato in 15 giorni il tempo utile per presentare opposizione. «Un termine troppo breve - osserva il legale del Comune di Carrosio -, difficile opporsi in maniera appropriata all'esproprio, tenuto conto che, trattandosi di opera ritenuta di pubblica utilità, sarà chiesto il subentro immediato. Discutibile inoltre, la designazione del direttore Cementir quale responsabile dell'operazione». Gli oppositori della cava avevano ottenuto di essere ascoltati dal ministero dell'Ambiente lunedì e la domenica era stata spesa per organizzare un'assemblea per concordare le strategie. L'incontro di Roma era poi saltato per la rinuncia della Provincia. La riunione a Carrosio era così servita solo per programmare il picchettaggio della zona del parco dove, presumibilmente, oggi s´iniziano i lavori di costruzione della briglia di presa sul rio Acquestriate. Infatti, per disposizioni regionali, ogni tipo di intervento entro i limiti del Parco naturale Capanne di Marcarolo può avvenire solo nel periodo dal 1 agosto al 30 settembre.

a. me.
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http://www.google.it/search?q=cache:wXxFQP6h2OcC:www.carta.org/articoli/020730valLemme.htm+val+lemme+carta&hl=it&ie=UTF-8

La miniera in Val Lemme, a rischio gli acquedotti

Non soltanto il Gran Sasso incontra il problema della risorsa idrica: ogni zona interessata dalle grandi opere o da opere un po' più piccole rischia di perdere definitivamente le proprie sorgenti.
Ad esempio in provincia di Alessandria, al confine con la Liguria: la Valle Scrivia è a rischio per il Terzo Valico ad alta capacità, la vicina Val Lemme è a rischio per l'imminente apertura di una cava di marna cementizia a favore del Gruppo Cementir, proprietà Caltagirone.
L'apertura della miniera (in territorio di Voltaggio, Val Lemme) andrebbe a distruggere le fonti degli acquedotti di Gavi e Carrosio e gli acquedotti stessi. Le acque che sgorgano da tali sorgenti sono oligominerali e purissime perché scorrono nella roccia. Questo verrà fatto in violazione alla legge n.36/94 che tutela, prima fra tutte le altre risorse e gli altri interessi, l'acqua destinata all'alimentazione umana. A tale proposito in passato è stato fatto ricorso al Tar, che ha risposto dicendo che era inutile fare ricorso poiché c'era una legge che dava ragione ai comuni di Gavi e Carrosio. Ma ciò non è servito a bloccare l'opera.
Questo è soltanto un aspetto della vicenda: l'intero equilibrio della Valle è a rischio per la costruzione di un acquedotto alternativo avente presa di captazione all'interno del Parco Naturale Capanne di Marcarolo, dal Rio Acque Striate, il maggior affluente del torrente Lemme. Ciò comporterebbe la distruzione del sito di importanza comunitaria IT1180015 denominato "sinistra Idrografica Alto Lemme" in violazione della Direttiva 92/43 CEE. Il rio Acque Striate, posto appunto all'interno del Parco, è infatti un importante biotopo e ospita varie specie di flora e fauna protette.
La captazione causerebbe in periodo estivo un totale inaridimento del rio, e quindi anche del Lemme, senza garantire l'approvvigionamento idrico per i comuni interessati.
Ma non è ancora tutto: da pochi giorni sono stati resi noti risultati delle analisi effettuate dall'Università di Genova e poi ripetute dall'Arpa. L'acqua del Rio Acque Striate contiene quantitativi molto elevati di Amianto, che è visibile anche ad occhio nudo nel luogo della presa di captazione. In Italia non esiste letteratura medica in merito ai danni causati dall'amianto ingerito, perciò non vale neppure il principio di precauzione, anche se studi esteri dimostrano che può causare tumori all'apparato gastrointestinale.
Nonostante la netta opposizione dei Comuni di Carrosio e di Gavi, manifestata attraverso innumerevoli ricorsi tuttora pendenti; nonostante la contrarietà espressa dall'Ente Parco Capanne di Marcarolo, dalla Comunità Montana Alta Val Lemme e alto Ovadese, dall'AsL 22 di Novi Ligure, la Provincia di Alessandria, la Regione Piemonte e la Presidenza del consiglio dei ministri hanno permesso l'inizio dei lavori dell'acquedotto alternativo. Gli stessi sono iniziati senza tenere in alcun conto la comunicazione del ministero dell'ambiente che rimarcava l'obbligo della Valutazione d'incidenza per i lavori effettuati dentro o nelle immediate vicinanze di un Sito di importanza comunitaria. È bene sottolineare anche il fatto che la concessione mineraria che consentirà la distruzione di 195 ettari di bosco non è stata sottoposta a Valutazione di impatto ambientale.
Senza alcuna autorizzazione, i lavori dell'acquedotto sono stati iniziati lungo la provinciale che va da Voltaggio verso il passo della Bocchetta; dal primo agosto le ruspe potranno entrare nel Parco, perciò è stata organizzata per quel giorno alle Acque Striate, dalle 7 del mattino, una manifestazione per dire ancora una volta no a questo scempio ambientale.
Ufficialmente la cava viene richiesta per lo stabilimento Cementir di Arquata Scrivia. Ma in questi ultimi anni, senza miniera, esso ha continuato a lavorare importando dagli stabilimenti turchi di Caltagirone il clinker già cotto. Infatti è uno dei primi stabilimenti europei nel settore, traguardo guadagnato sulla pelle degli operai e dello stato, ricorrendo alla cassa integrazione ed alla mobilità, continuando ad avere fatturati record. Attualmente i lavoratori sono circa una cinquantina compreso l'indotto, ma il ricatto occupazionale è forte.
La nuova cava non incrementerà i posti di lavoro, infatti la Cementir non ha intenzione di ristrutturare lo stabilimento fatiscente di Arquata, che risale agli anni cinquanta e sta letteralmente cadendo a pezzi.
In realtà l'apertura della cava servirà a sbloccare un finanziamento comunitario per tutta la Valle Scrivia, perciò va fatta a tutti i costi, anche se non contiene marna da cemento, ma calce.
Coordinamento dei Comitati per la tutela della salute e dell'ambiente
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Oggetto: aggressione mafiosa ai manifestanti della val di lemme


Documento del Comitato e Associazioni
sugli ultimi sviluppi della lotta a difesa della Val Lemme

La vile aggressione di stampo mafioso nei confronti di un nostro
attivista dimostra che ai "signori del cemento" sono saltati i nervi.

Nei giorni precedenti si erano verificati episodi che preludevano
all'uso della violenza contro coloro che si oppongono pacificamente
alla realizzazione della cava nel monte Bruzeta e all'acquedotto
alternativo:

la presenza di persone sospette tra gli operai della ditta Ruberto che,
al tentativo di identificazione da parte dei carabinieri, sono scappate;

le azioni intimidatorie rivolte ad alcuni rappresentanti del comitato e
delle associazioni, che documentavano le effettive modalita` con le
quali si eseguono i lavori dell'acquedotto nei tratti in cui c'è
presenza di amianto (secondo lo stesso piano di sicurezza redatto dalla
Cementir).

Le certezze dei "signori del cemento" di avere le carte in regola e la
forza per imporre i loro presunti diritti, si sono infrante in questi
giorni contro il "muro" dei manifestanti e contro i vincoli procedurali
e di merito frapposti dal Parco naturale delle Capanne di Marcarolo,
dalla Comunita` Montana e dei Comuni di Carrosio e Gavi.

Se, nonostante questo, si continua a perseguire con arroganza
l'obiettivo di sfruttare una miniera di marna distruggendo acquedotti
pubblici, fonti idriche e 195 ettari di bosco; di costruire un
acquedotto privato violando un sito di interesse comunitario (senza
considerare la diffusa presenza di amianto); di disporre a proprio
piacimento di un territorio, quello di Voltaggio, per discariche
abusive di inerti, è dovuto finora sia alla "tolleranza" del sindaco
Consolato Repetto che non è mai intervenuto contro la violazione delle
leggi a tutela delle acque, dell'ambiente e della salute, sia alla
"disattenzione" (per usare un eufemismo) della Provincia di Alessandria
che "per garantire il miglior controllo possibile degli interessi
pubblici dell'opera e del suo contesto generale" ha assegnato questo
compito all'ing. Piergiuseppe Dezza.

E saranno pure insinuazioni infondate e volgari (cioe` del volgo, del
popolo) quelle espresse da alcuni dimostranti sulle responsabilita`
politiche dell'Amministrazione Provinciale, ma è un dato di fatto
inconfutabile che l'ing. Dezza, dirigente dell'Ufficio Tecnico della
Provincia di Alessandria, è anche direttore dei lavori per il
committente Cementir.

Allo stesso modo l'ing. Bruno, che ricopre incarichi pubblici nel
Comune di Voltaggio, fa parte dello Studio privato che ha progettato
l'opera.

Sulla soluzione di questo conflitto d'interessi aspettiamo da un anno
che il vicepresidente della Provincia, Borioli mantenga l'unico impegno
che ha preso verso la popolazione e le amministrazioni che si battono
in difesa della Val Lemme.

Cosi` come aspettiamo che il presidente Palenzona abbia il coraggio di
confrontare "alla luce del sole" la sua idea di sviluppo sostenibile
basata sul cemento, sugli scavi di amianto e sulla demolizione di
acquedotti.

Nonostante cio`, ci sentiamo di ringraziare pubblicamente
l'Amministrazione Provinciale che, in un comunicato stampa, ha
riaffermato il diritto di tutti a manifestare pacificamente le proprie
posizioni di dissenso. Vorremmo pero` continuare a farlo senza essere
minacciati, sequestrati e aggrediti vigliaccamente, oppure "sgomberati
con la forza" come sollecitato piu`volte dall'ing.Dezza, non sappiamo
se in qualita` di direttore dei lavori per la Cementir o in
rappresentanza della Provincia.

Cosi` come vorremmo trasparenza da parte del Comune di Voltaggio e
della Provincia di Alessandria sull'assegnazione degli appalti pubblici.

» curioso, ad esempio, che l'impresa costruttrice EdilDertona, alla
quale la Cementir ha appaltato l'esecuzione dell'acquedotto ha, a sua
volta, subappaltato i lavori alla ditta Ruberto, il cui titolare
risulta essere anche il responsabile della sicurezza per conto della
Cementir.

Un altro aspetto singolare è il rapporto di 1 a 5 tra l'importo lavori
risultante dal capitolato d'appalto (681 mila euro) e la spesa
dichiarata alla stampa dalla Cementir di oltre 3 milioni di euro.

Se si vogliono allontanare i sospetti e dimostrare che non c'è alcuna
"sudditanza psicologica" nei confronti della Cementir, le
amministrazioni chiamate in causa devono assumersi la responsabilita`
di risolvere i conflitti d'interesse esistenti e di chiarire
pubblicamente gli interrogativi sollevati.

Per quanto concerne il perseguimento degli autori dell'episodio di
violenza subita da un nostro rappresentante, il comitato e le
associazioni firmatarie sono pienamente fiduciosi che il lavoro delle
autorita` inquirenti e giudiziarie fara` emergere le responsabilita`
sia sul piano penale e civile, sia quelle di ordine morale e politico.


Comitato spontaneo ligure-piemontese in difesa della Val Lemme

Circolo Legambiente Val Lemme

Coordinamento dei comitati per la tutela dell'ambiente e della salute

Federazione per l'ambiente e Progetto ambiente Ovada



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Titolo Autore Data
scuse giorgio Monday, Nov. 11, 2002 at 7:13 AM
gruppo di Voltri giorgio Sunday, Nov. 10, 2002 at 5:27 AM
rutilo geo-logo Tuesday, Sep. 03, 2002 at 9:12 AM
Per geo-logo Mr K Tuesday, Sep. 03, 2002 at 7:36 AM
amianto geo-logo (dr.kranz) Tuesday, Sep. 03, 2002 at 6:13 AM
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