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Chiapas: contesto e analisi della controinsurrezione e della resistenza zapatista
by Andrea Giudiceandrea Friday, Sep. 06, 2002 at 10:40 PM mail:

Traduzione (in parte mia e in parte del "Consolato Ribelle del Messico - Brescia") delle recenti analisi del CIEPAC www.ciepac.org sul violento intensificarsi della controinsurrezione governativa in Chiapas e della resistenza zapatista.

Chiapas al Día, No. 304
CIEPAC Chiapas, México, 28 de agosto del 2002
Cronología Contrainsurgente y de la Resistencia Zapatista (I/II)

BOLLETTINO "Chiapas al Día" N. 304
CIEPAC, CHIAPAS, MEXICO, 28 agosto 2002

CRONOLOGIA DELLA CONTROINSURREZIONE E DELLA RESISTENZA ZAPATISTA (I/II)

Il Chiapas vive oggi una situazione di emergenza e uno stato critico che potrebbe esplodere con maggiore gravità e in qualsiasi momento. I recenti assassinii di zapatisti per mano di gruppi paramilitari hanno causato forte tensione in Chiapas e una grande mobilitazione di entrambi gli eserciti, tanto dell'Esercito Messicano quanto dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN). Con il fine di mostrare l'escalation di violenza negli ultimi 18 mesi, presentiamo una cronologia elaborata a cura di Enlace Civil con un sommario dei comunicati di denuncia dei Municipi Autonomi del 2001 e del 2002, durante i primi mesi del governo di Vicente Fox e del governatore di stato Pablo Salazar Mendiguchía. La cronologia è stata presa dal sito web di Enlace Civil su cui si può consultare ognuno dei comunicati di denuncia (www.enlacecivil.org.mx)

Fra gli avvenimenti che possiamo considerare come contesto a questa violenza ci sono:

  1. La discussione nel Congresso dell'Unione della Riforma Elettrica, elemento fondamentale per consolidare il Plan Puebla-Panamá e l'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA). Dello stesso tenore, il processo di investigazione sulle frodi del PEMEX e la campagna televisiva statale per giustificare l'investimento straniero nell'estrazione di gas e petrolio e nell'energia elettrica.
  2. L'imminente risoluzione della Suprema Corte Nazionale di Justizia relativa ai ricorsi costituzionali presentati contro la Riforma Indigena che è stata approvata dal Congresso dell'Unione nel 2001 e che viola gli Accordi di San Andrés
  3. Il Rapporto Presidenziale che verrà presentato il 1° settembre.
  4. La recente mobilitazione, il 16 agosto, del "Popolo dei credenti" a San Cristóbal de Las Casas, in cui manifestarono più di 12 mila indigeni provenienti da 40 municipi della regione contro il Plan Puebla-Panamá, contro la costruzione di dighe e contro la decisione del Vaticano di non ordinare più diaconi indigeni permanenti.
  5. La recente autorizzazione, nel mese di agosto 2002, alla multinazionale Monsanto a seminare 3 mila ettari in Chiapas di soia transgenica resistente al "glifosato" prodotto dalla stessa multinazionale e contenuto in tutti i propri prodotti chimici agricoli (Faena, Rangel, Rival, Herbipol, etc.). Ciò metterà in pericolo il caffè biologico chiapaneco e la sua biodiversità. Allo stesso modo, distruggerà i produttori naturali della soia nella società. Questa è più che una dichiarazione di guerra contro campesinos e indigeni a cui il governatore del Chiapas non intende porre fine.
  6. La recente vittoria dei campesinos di Atenco contro il nuovo aeroporto internazionale del Messico, che sono stati in grado di fermare il "megaprogetto", il che ha provocato una reazione a catena in vari stati del paese per la resistenza contro altri "megaprogetti" fortificando le lotte e le resistenze locali.
  7. L'annuncio, in questo mesi [agosto 2002 - ndt], del nuovo mais brevettato dalla multinazionale DuPont che detiene il controllo del mercato delle sementi ed è la stessa che distribuisce il suo mais brevettato in Chiapas con l'appoggio dei programmi statali per la campagna.
  8. Il Summit Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile [WSSD - ndt] che si svolge a Johannesburg, Sudafrica, in cui saranno all'ordine del giorno le tematiche della contaminazione ambientale e del surriscaldamento della Terra a causa dei paesi industrializzati.
  9. L'aggravarsi della crisi economica in Argentina e Uruguay che ha provocato un aumento della violenza contro la mobilitazione e l'insoddisfazione popolare che indicano nella Banca Mondiale e nel Fondo Monetario Internazionale i colpevoli della crisi.

[traduzione di Andrea Giudiceandrea]
[la cronologia è disponibile nella versione originale in spagnolo]


Chiapas al Día, No. 305
CIEPAC Chiapas, México, 02 de septiembare del 2002
Cronología Contrainsurgente y de la Resistencia Zapatista (II/II)

BOLLETTINO "Chiapas al Día" N. 305
CIEPAC, CHIAPAS, MEXICO, 2 settembre 2002

CRONOLOGIA DELLA CONTROINSURREZIONE E DELLA RESISTENZA ZAPATISTA (II/II)

Ci sono state fatte molte osservazioni sulla prima parte di questa Cronologia (Bollettino "Chiapas al Día" N. 305 [in realtà N. 304 - ndt]) nel senso che non è l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ad essersi mobilitato, ma le basi d'appoggio. E hanno perfettamente ragione. Inoltre l'Esercito messicano così come le forze di polizia continuano ad incrementare la loro presenza e mobilitazione nella Selva Lacandona. Con il fine di mostrare l'escalation di violenza negli ultimi 18 mesi, presentiamo una cronologia elaborata da Enlace Civil con un sommario dei comunicati di denuncia dei Municipi Autonomi e della "Red de Defensores Comunitarios por los Derechos Humanos" durante i primi mesi del governo di Vicente Fox e del governatore dello stato Pablo Salazar Mendiguchía (nel 2001 e finora nel 2002). La cronologia è stata presa dal sito web di Enlace Civil su cui si può consultare ognuno dei comunicati di denuncia (www.enlacecivil.org.mx)

Dall'intera cronologia possiamo dedurre le seguenti analisi e conclusioni:
[traduzione di Andrea Giudiceandrea]

  1. La resistenza zapatista si è rafforzata localmente dai Municipi Autonomi che sono cresciuti e sono ora oggetto dell'attacco paramilitare.
  2. I Municipi Autonomi e le comunità anche priiste sono situati in luoghi strategici per il Piano Puebla-Panama;, e i suoi megaprogetti minacciano lo sgombero della popolazione indigena (strade, infrastrutture, Corridoio Biologico Mesoamericano, estrazione di gas e di petrolio, dighe idroelettriche, per citarne alcuni).
  3. I gruppi paramilitari non si sono disattivati, ma restano vivi e in azione. Questa è la conseguenza dell'assenza di volontà politica del governo federale e statale di applicare la giustizia e consentire invece l'impunità.
  4. Questa situazione critica è anche riflesso della politica di presunta "riconciliazione" da parte del governo statale che tollera, permette e negozia con i gruppi paramilitari, oltre al fatto di continuare a liberare dalle carceri i paramilitari detenuti.
  5. I Municipi Autonomi aggrediti sono almeno 17: Olga Isabel, 17 de Noviembre, Primero de Enero, Che Guevara, Vicente Guerrero, Miguel Hidalgo, Lucio Cabañas, San Pedro Polhó, San Juan de la Libertad, Roberto Barrios, El Trabajo, Tierra y Libertad, San Pedro Michoacán, Oventic, San Manuel, Ricardo Flores Magón e Francisco Gómez.
  6. Il tipo di azioni violente contro i Municipi Autonomi sono gli omicidi di zapatisti (per lo meno sono cinque tra i municipi Francisco Gómez, Flores Magón, Olga Isabel e 17 de Noviembre); persecuzione ed intimidazioni; minacce e violazioni dei diritti umani; pattugliamenti e sorvoli radenti da parte dell'esercito e della polizia statale e federale; minacce di diversa indole; sgomberi, arresti, sparizioni e sequestri; sfollamento di famiglie verso le montagne; aumento degli effettivi militari e polizieschi così come la ricollocazione dei loro accampamenti; botte, torture e maltrattamenti fisici; violenze sessuali, introduzione dell'alcolismo, droga e prostituzione nelle comunità da parte dell'esercito messicano e dei poliziotti statali e federali; distruzione di piantagioni di caffè, incendio di case e beni; espulsione di famiglie; non attuazione degli accordi pattuiti; divisioni attraverso programmi governativi; tentativi e minacce di sgomberi; taglio dell'erogazione di energia elettrica da parte della Commissione Federale di Elettricità; intimidazioni, persecuzioni, minacce e violenza contro i membri della Rete di Difensori Comunitari dei Diritti Umani; e semina di marihuana da parte di comunità ed autorità municipali priiste e di paramilitari con l'appoggio dell'esercito messicano e poliziotti per giustificare i loro operativi.
  7. Tra i gruppi paramilitari che si segnalano ci sono Paz y Justicia, Los Aguilares, della comunità di San Antonio Escobar, di Chenalho, OPDIC, tra altri.
  8. I Municipi Autonomi indicano come colpevoli di questa violenza i seguenti attori: paramilitari, Procura Generale della Repubblica (PGR), Polizia di Pubblica Sicurezza dello Stato, Polizia Federale Preventiva, Esercito Messicano, governo federale, governo statale e autorità municipali priiste, tra altri.
  9. Per mezzo di denunce, presidi, marce e lettere alla stampa, i Municipi Autonomi hanno richiesto quanto segue: Rispetto per i municipi autonomi, presenza della solidarietà nazionale e internazionale nelle comunità, proibizione della droga (semina, traffico, vendita); liberazione dei prigionieri, arrestati o sequestrati, smilitarizzazione; applicazione della giustizia ai gruppi paramilitari; alt alla creazione di strade e cammini con fini controinsurrezionali; attuazione degli Accordi di San Andrés, tra altre.
  10. Quale delle richieste è stata accolta?: nessuna.

[tradotto dal "Consolato Ribelle del Messico-Brescia" (in "Analisi della cronologia della controinsurrezione in Chiapas", 5/9/2002, eznl-it) e rieditato da Andrea Giudiceandrea]
[la cronologia è disponibile nella versione originale in spagnolo]

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