Sezione Progetti - Riflessioni Complessive
Questo mio contributo e' inteso a riflettere sui meccanismi che
adottiamo per sviluppare progetti e sostenerli
Nell'ultimo anno abbiamo cominciato sempre di piu' ad articolare il
nostro lavoro entrando in contatto con soggetti molto diversi, ed inizia
ad affacciarsi la percezione sia al nostro interno che all'esterno di
indymedia come una rete che da vita a progetti stabili e articolati in
vari luoghi (sia fisici che politici)
Io penso che sia importante risucire a darsi un metodo rispetto a tutto
questo, per renderci piu' semplice sia riuscire a mantenere una
organicita' dei progetti (con un capo e una coda per intenderci) e
facilitare anche sia la partecipazione ai progetti stessi che una
visione piu' generale di quello che stiamo facendo in un dato periodo
Penso che la riflessione su tutto questo dovrebbe essere un argomento
della nostra prossima assemblea.
Per me dare organicita' ai progetti che sviluppiamo e alla loro
prospettiva significa sostanzialmente decidere una modalita' con cui
riusciamo a tenere traccia di di quali progetti stiamo portando avanti,
con chi, con quali fini e quali sono le risorse di cui disponiamo e
quelle di cui ci dobbiamo ancora dotare
Per quasi tutti i progetti in cui siamo coninvolti finora questo e'
quantomeno confuso o nella testa dei pochi che hanno seguito la cosa
piu' da vicino
Io penso che sia utile iniziare a pensare come strutturare gruppi di
lavoro che possano lavorare sui progetto, ma allo stesso tempo mantenere
una pubblicita' costante sui progetti stessi, in modo da rendere facile
la fruizione degli stessi e la loro operativita'.
Penso che avere gruppi di lavoro fuzionali non sia necessariamente in
contrasto con l'essere aperti orizzontali e partecipatori, laddove la
partecipazione a questi gruppi rimanga sempre aperta
Allo stesso tempo pero' sapere quante persone possono esser considerate
focalizzate su un progetto facilita un bilanciamento delle energie e
cosi' via.
Non ho una soluzione pratica da proporre se non trovare spazio sul sito
dove allochiamo organicamente spazio ai progetti dettgliati in maniera
intelleggibile.
Allo stesso tempo penso che questa trasformazione sia piu' psicologica
che necessariamente materiale.
Ritengo inoltre che la discussione sia inscindibile dal ragionamento su
come articolare i vari gruppi di lavoro (editoriali per le categorie,
locali per gli imc locali, ecc) in termini di meccanismi decisionali e
partecipativi, e la question edell'autofinanziameto
Il rischio e' che per non pensarci ci si affida alle solite persone che
diventano un po' "single (wo)man project" e si esauriscono; dobbiamo
invece riuscire a distribuire sia responsabilita' che riflessione sui
progetti, che azioni materiali
Questo penso che sia uno dei pochi modi per continuare a crescereì,
diversificare gli interventi e gli ambiti di lavoro, ampliare il numero
di persone che vi partecipano, ma lasciando alle persone una percezione
di insieme di tutto quello che stiamo facendo.
Questo vuole essere un frame per la discussione e non certo una
conclusione, pero' mi piacerebbe che riuscissimo a sciogliere questi
nodi nella prossima assemblea.
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