La situazione abitativa a Firenze è strutturalmente disastrosa, una città questa, costruita a misura del turismo di lusso e dei grandi affari.
La situazione abitativa a Firenze è strutturalmente disastrosa, una città questa, costruita a misura del turismo di lusso e dei grandi affari. Il centro cittadino negli ultimi decenni è stato completamente svuotato dalla popolzione per inserirvi ricchi turisti e studenti, magari giapponesi ed statunitensi. L'esplusine della popolazione dal centro città ha provocato la scomparsa degli spazi sociali nei quartieri di S.Croce e S.Spirito e la nascita di veri e propri quartieri dormitorio come le Piagge. A livello statistico si possono dare alcune cifre: 15000 case sfitte molte nelle mani delle stessi grandi proprietari. Un meccanismo che consente l'innalzamento dei prezzi sul mercato abitativo. Per gi studenti, il grande business della città, una stanza singola costa fino a 400 euro, una doppia è oramai a 270 euro. Un appatamento costa come minimo 750 euro ovvero quanto uno stipendio medio. Le liste per le case popolari sono davvero infinite e basate dei criteri quanto meno discutibili. L'unica forma di ammortizzatore sociale che il comune attua è il contributo in affitto: un meccanismo molto chiaro dove si tende a favorire il privato. Infatti il comune concede un contributo misero alle famiglie in graduatoria delle case popolari per pagare delle cifre spaventose ai propritari privati. Questo significa che il mercato degli affitti rimane invariato, il potere delle agenzie immobiliari si fortifica e soprattutto i soldi pubblici invece di essere investiti per l'acquisto di case di proprietà pubblica o per la loro costruzione ex-novo, vanno a rimpinguare le tasche dei soliti proprietari. Come se non bastasse la giunta diessina e l'assessora alla casa Tea Albini hanno dato vita alla vendita sistematica, tramite asta, degli immobili di proprietà pubblica. A fronte di tutto ciò il comune dovrà effettuare entro pochi mesi 7000 sfratti, senza considerare quelli già seguiti e le decine di sgomberi delle case occupate. Gli ultimi quello di via Quintino Sella, casa di proprietà delle poste s.p.a ed abitata da immigrati rumeni senza permesso di soggiorno,( lo sgombero avenne poco giorni dopo il rientro dell'assressora dal forum mondiale di Porto Alegre) e quello del Pettirosso, casa di proprietà della ASL e occupata da giovani studenti e precari. Dimostrazione che a Firenze come in tutta la Toscana il diritto alla casa è negato a tutti.
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