arrestato il "responsabile della sicurezza" del cantiere della cementir per il pestaggio di un attivista in lotta contro la cava.

Un blocco stradale impedisce i lavori
Ambientalista picchiato
arrestato il costruttore
dell’acquedotto contestato
Voltaggio (Alessandria).
Cantiere ancora bloccato e arresto
di due uomini accusati dell’aggressione,
avvenuta il 29 agosto scorso,
ad un ambientalista del Comitato
che si oppone alla costruzione dell’acquedotto
“Acque Striate”. Sono
i fatti salienti della giornata di ieri,
che avrebbe dovuto segnare la ripresa
dei lavori per la presa di captazione
dell’acqua all’interno del
Parco Capanne di Marcarolo.
All’altezza del guado sul rio Acque
Striate, una sessantina di dimostranti
ha impedito nuovamente
l’accesso a uomini e mezzi dell’impresa
appaltatrice, che verso le
13 sono rientrati nel deposito allestito
a fianco della provinciale, accompagnati
dagli applausi del
“fronte del no”.
Poche ore prima, gli agenti della
Digos avevano notificato l’ordinanza
di custodia agli arresti domiciliari
all’imprenditore F.
R., e all’operaio
A. S.. Il
provvedimento, per concorso in
rapina e lesioni, è stato emesso dal
gip Maria Paola Caffarena, su richiesta
del procuratore Fausto Cardella.
Ruberto è titolare dell’omonima
impresa di scavi e la moglie
amministratrice della Edildertona,
appaltatrice dei lavori.
L’imprenditore e l’operaio saranno
interrogati lunedì dal giudice
per le indagini preliminari. «Non
negano la colluttazione - spiega il
difensore Marco Gatti - ma respingono
l’accusa di essersi impossessati
della macchina fotografica». Il
legale chiederà la revoca della misura
cautelare. Il 29 agosto il pensionato
L. G. 61 anni,
ex sindacalista,
tornando dal “picchetto” nella
zona degli scavi aveva seguito un
camion carico di detriti per verificarne
il corretto smaltimento. La
sua auto era stata tamponata, si
erano avvicinati alcuni uomini e
due l’avevano colpito alla testa e
al volto. Prima di andarsene, secondo
la denuncia presentata ai
carabinieri, gli era stata sottratta la
macchina fotografica.

la situazione é apparentemente tranquilla, ma lunedi si aspetta un'altra giornata di tensione.
é necessario che il maggior numero di persone possibili raggiunga il posto lunedi mattina presto, per scoraggiare qualsiasi tentativo di sgombero da parte della polizia e violenza da parte degli operai.
la popolazione locale si appella soprattutto ai genovesi, che si trovano vicino alla localitá a rischio di disastro ambientale.
per raggiungere il posto si passa da bolzaneto, si prosegue per pontedecimo e campomorone, poi chiedendo indicazioni dopo mezzo'ora di auto ci si arriva tranquillamente.

sentite non c´é ne fotte un cazzo dei vostri posti da salvaguardare .
il problema e globale contro i consumi e la cementificazione , mi spiace che vio accorgete delle cose solo in casa vostra , e come inquiniamo negli altri paesi quando compriamo i prodotti di consumo non si pensa mai.
lottate per il globo venite a sfasciare le banche anzi non usatele mai non fate assicurazioni, poi lotteremo insieme ciao belli dentro

chi sfascia le vetrine delle banche supporta chi ferma gli speculatori. forza trote.

mi dispiace darti torto, non sono della vallemme.
tu vai pure a sfasciare le vetrine, e fallo tutti i giorni della settimana, appena passi davanti ad una banca.
la coerenza é importante.

penso che hai letto qualche cosa sull'ecofascismo e ora stai a criminalizzare a vanvera tanto per fare il provocatore da salotto tipicoalternativo.
Non ho idea di cosa stia succedendo precisamente in questo posto bisognerebbe entrare davvero nel merito senza lanciare accuse da casalinga si voghera.
Non mi sembra per nulla sbagliato far partire una lotta dalla terra che hai sotto i piedi. O pensi davvero che tutto sia immateriale e deterritorializzato? le scelte passano per i corpi e per i territori o davvero pensi che passino solo per un circuito elettrico?
La proposta di ridurre i consumi è UNA delle basi di partenza ma non è LA via. Anche perchè voglio sperare che tu come soggetto che lotta non ti identifichi semplicemente come consumatore. Penso di no. No?
Io prima che come consumatore autoridotto - che poi la cosa viene da sé (per alcuni): semplicemente basta avere pochi soldi - prima di tutto lotto come abitante di un territorio. E' li che mi viene tolto.
A me di sfasciare le vetrine di mc donald non me ne fotte. Piuttosto voglio sfagliare la faccia di chi sul mio territorio (quello che mi sono scelto per vivere) si sta vendendo l'ultimo pezzo di spazio libero per tutti. Di questi conosco faccia nome e cognome, so dove sono. Ci separano più o meno cento passi. Le lotte si fanno sul territorio e non semplicemente nei supermercati decidendo se riempirli a metà o a tre quarti.

saluti libertari

per ... , ti aspetto davanti alla vetrina della banca.

Portati un cappuccio, è importante perchè tutti vedano la tua non-faccia di boicottatore del sistema.

Cerca di essere dentro una folla di persone, in modo che tu non possa essere identificato.

Possibilmente rompi la vetrina e scappa, mettendo in pericolo persone vicino a te che non sanno-possono scappare.

Ti aspetto per applaudire la tua coerenza di consumatore etico, che pensa agli altri prima che a se stesso, ai "poveri del mondo" e altre menate.

Per essere ovviamente veramente coerente invece, ti consiglio:
viso scoperto;
banca davanti al commissariato;
ore 12 giornata di sole;
capelli ben pettinati per la ripresa della telecamera circuito chiuso della banca;
rompere la vetrina;
attendere l'esito della tua "vibrante protesta".

Come ti senti?
Ammaccato ma felice?
Pienamente consapevole di aver contribuito ad alleviare le sofferenze di qualcuno?
Lo rifaresti?
Ti senti un po' coglione, perchè mi hai dato retta e pensi che era meglio farlo di nascosto?

Scusa, sono un po' polemico. Cerchero' di migliorare il mio carattere.

Mr K

dxghh