Qualche riga su quello che è successo ieri a Treviso.
Appena arrivati a Treviso col treno del Nord-Ovest ci siamo subito resi conto dell'enorme spiegamento di Forze dell'Ordine e del clima di "terrore" che si respirava nella città. Strade deserte e negozi chiusi. Rimosse tutte le macchine, i cassonetti ed i cestini lungo il percorso del corteo. Una signora da cui siamo andati a mangiare ci a spiegato che i vigili urbani e gli sgherri di FN la mattina erano passati nei negozi per "consigliare" di chiudere. L'abbiamo convinta a tenere aperto. Incredibile il senso di opulenza e ricchezza che si respira in questa cittadina del Nord-Est. Il corteo è stato molto grosse e partecipato e si è gonfiato via via che procedeva verso il centro di Treviso. Direi che una cifra realistica può essere di 10.000 persone. Moltissimi gli immigrati presenti e molti i loro interventi dal palco. Alla stazione ci sono stati i primi incontri con i leghisti di ritorno da Venezia. Urla ed insulti reciproci, ma nulla di più. Poi è arrivato un treno con due carrozze cariche di militanti della Lega Nord che hanno iniziato ad insultare i compagni che stavano prendendo il treno speciale per tornare a Padova e Venezia. Anche qui nessun contatto fisico. A questo punto almeno duecento tra poliziotti e carabinieri (già in assetto antisommossa) si sono frapposti tra i compagni veneti ed i leghisti che cercavano di uscire dalle carrozze. A quel punto i compagni (a cui si sono aggiunti anche quelli del Nord-Ovest) hanno alzato le mani premendo un po' sui cordoni. Dopo poco è partita la prima carica di alleggerimento che ha costretto i compagni ad arretrare sulle rotaie. A quel punto, sotto gli occhi terrorizzati dei "poveri" leghisiti, è iniziata la sassaiola. Dopo pochi secondi è partita una carica abbastanza dura. Personalmente ho visto due feriti (uno con la testa che sanguinava). La situazione rimaneva tesa, ma senza scontri. Poco dopo i treni sono ripartiti.
|