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Documento Aprile 2002
by C.D. PNALM (by way legrand) Saturday, Oct. 05, 2002 at 6:19 PM mail:

Documeto dell'aprile 2002

COORDINAMENTO NAZIONALE DEL COMITATO DI DIFESA DEL PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO LAZIO E MOLISE
Aprile 2002

Diamo qualche aggiornamento e chiarimento sulla situazione del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, che sta realmente vivendo, nell'ottantesimo anno dalla sua fondazione, uno dei suoi momenti peggiori.
Dalle fonti della stampa locale, dai resoconti di alcuni amici che vi sono stati o che sono tuttora al Parco, da alcuni documenti, emerge con evidenza che regnano una grande confusione e paura e idee vecchie con nuova arroganza si fanno strada.
Decine di collaboratori sono licenziati, si vogliono mandare a casa anche le guardie del Parco, per sostituirle con il corpo forestale, viene eletto un vicepresidente sindaco dei peggiori, tutti i progetti sono bloccati con danni incalcolabili, crollano tutte le iniziative più qualificate, aumentano gli scontri fra i sindaci, vengono fatte sottoscrivere dai dipendenti smarriti dichiarazioni in stile bulgaro di appoggio al presidente e al consiglio direttivo.
Va registrato un comunicato dei Sindaci di Civitella Alfedena e di Opi, che tra l'altro affermano " ... Dopo 80 anni c'e' il rischio che l'attuale situazione creatasi all'interno dell'ente comprometta i risultati raggiunti in questi ultimi trenta anni.".
Per dare loro ragione basterebbe pensare al progetto di ampliamento sciistico con piste dentro il parco e ai megaimpianti di innevamento artificiale con ulteriori danni alle falde acquifere.

Certo il nuovo clima politico nazionale regionale e locale hanno favorito il pesante attacco.
Con il nuovo governo i rapporti sono peggiorati, dissidi e contrasti già presenti in passato sono diventati pretesti per una violenta persecuzione contro il Direttore Franco Tassi e contro Flavia Caruso, Vicedirettore, tra i più autorevoli esperti di educazione ambientale in Italia.
Sono aumentati i controlli burocratici con i cavilli più futili, le minacce si sono fatte più concrete nel puro stile spregiudicato e autoritario che però non guarda mai per il sottile alla fondatezza e legittimità dei propri atti (non c'e' chi non abbia fondati dubbi sulla correttezza formale di quanto e' avvenuto al Parco da febbraio in poi).
Il sottosegretario all'Ambiente Tortoli, rispondendo a un'interrogazione di Pecoraro Scanio e di altri parlamentari verdi dello scorso novembre per conoscere il motivo del ritardo dei finanziamenti al Parco, dimostrava volgare arroganza ma poi lo stesso ministero non ha osato passare al commissariamento più volte promesso, riconoscendo che alcune presunte irregolarità erano state corrette, come vedremo anche più avanti.

Così si è arrivati all'imboscata, particolarmente spregevole e vile perché ordita contro chi non era nemmeno presente ed è stato colpito chi ha saputo rendere prestigioso il Parco d'Abruzzo e resistere a tutti gli attacchi, con straordinaria opera di protezione, ricerca scientifica, apertura al volontariato, divulgazione e sviluppo positivo per le popolazioni locali.

Siamo costretti ad affermare quanto segue non per livore, preconcetti o faziosità di parte, ma perché amiamo la verità e teniamo alla reale protezione della natura e degli animali e siamo preoccupati, perché troppe volte certe azioni vengono sepolte ad arte.
Ci riferiamo alla posizione assunta dal presidente del PNALM, Fulco Pratesi, dal quale ci saremmo aspettati ben altro atteggiamento e anche a quella dell'on. Realacci, presidente di Legambiente e ora deputato.

La nota diramata il 19 marzo da Pratesi, in risposta alle crescenti critiche, contiene forti inesattezze e contraddizioni. Parte con questa precisazione:
"La "sospensione", in realtà il non rinnovo del contratto, del Direttore Franco Tassi da parte del Consiglio Direttivo dell'Ente Parco, con decisione presa all'unanimità, non è scaturita dalla triste vicenda della registrazione clandestina ordinata dalla direzione, durante la riunione del 22 febbraio così come risulta nei verbali inviati alla Procura della Repubblica, bensì alla ostinata resistenza messa in atta da alcuni mesi dal dott. Franco Tassi a regolarizzare la situazione amministrativa e contabile dell'Ente Parco, così come richiesto da tempo dagli organi di controllo."
In realtà:
a) Tassi non aveva nessun bisogno di rinnovare un contratto (che non era mai esistito!),
perché il posto di Direttore l'aveva ottenuto per concorso nel 1968, convalidato da una vertenza al Consiglio di Stato, dopo i primi tentativi di estrometterlo e il suo ruolo non era affatto in scadenza;
b) si dice che la vicenda delle registrazioni non è all'origine della sospensione, quindi Pratesi stesso ridimensiona il fatto (smentito subito anche dal presidente della Comunità del Parco), ma continua a sostenere che a disporle sia stata la Direzione, dimenticando di rivelare che, invece, era stato lui stesso
lancia l'accusa di non avere regolarizzato la situazione amministrativa dell'Ente, mentre,fino a pochi giorni prima e nei mesi precedenti, i continui rilievi pretestuosi degli organi di vigilanza venivano combattuti dallo stesso Pratesi a fianco del Direttore.

Ma soprattutto come fa a non ricordare che i rilievi mossi dagli Organi di Vigilanza erano già stati ridimensionati persino dalla corposa relazione della Corte dei Conti del gennaio 2002, in cui non mancano affermazioni positive (doc."Situazione del PNALM", pag.3)
E lo stesso ministero faceva un passo indietro sul minacciato commissariamento e doveva riconoscere, per bocca di Tortoli, che
"....nell'ultimo bimestre del 2001, una serie di provvedimenti con cui presta quantomeno parziale ottemperanza a pregressi atti e prescrizioni impartite dal Servizio conservazione della natura, dalla Ragioneria generale dello stato, dalla Corte dei Conti, dai propri revisori dei conti..."
(agenzie di stampa 11/2/02)
Pratesi poi confonde, come in altre sue comunicazioni, i presenti alla seduta del Consiglio Direttivo e i cosiddetti amici di Tassi, fingendo di non conoscere il nuovo assetto e schieramento all'interno del Consiglio stesso accusando ancora Tassi di frattura con un attacco pesante quanto realmente ingiustificato, forse per mascherare meglio il suo cambiamento di rotta e la sua nuova politica.
Va peraltro rilevato che il nuovo Consiglio Direttivo, entrato in carica dall'Aprile 2001, aveva in soli 9 mesi di tempo svolto un intenso lavoro, tenendo 8 Sedute ed emanando 54 Deliberazioni di particolare rilievo e complessità, attualmente al vaglio degli Organi di Vigilanza.(dal documento Situazione del PNALM, pag.3), almeno fino a quando aveva seguito le indicazioni del Direttore, prima di cercare di esautorarlo.

Ci stiamo ancora chiedendo poi come l'on. Realacci non abbia mai alzato la voce magari contro le cave abusive denunciate da anni dal Direttore (che arrivò a prendersi perfino l'accusa di calunnia!), ne' contro lo scempio dei duemila faggi del Monte Ceraso e si sia invece preoccupato il 1 marzo di interrogare il Ministero dell'Ambiente, in merito all'assurda montatura delle microspie, fino ad allora apparsa solo sulla stampa abruzzese,
chiamando in causa Direttore e viceDirettore, assenti ed innocenti
Va detto che Tassi era sempre riuscito a tenere fuori dal Parco Nazionale le brame di posti di potere , posti appetiti anche da lobbies politiche come la Federparchi (gestita da area ds e legambiente, spesso chiaramente invidiosa dei successi del Parco) e non ha mai nascosto la mancanza di rapporto con la presidenza di Legambiente, i cui appetiti sull'unico Parco autonomo, indipendente e fortemente attivo non erano certo ignoti.

Il fatto e' che da questa vicenda viene per noi un serio allarme: in questo momento storico i vertici dell'ambientalismo italiano appaiono del tutto inaffidabili.
Si pensi all'operazione condotta da Grazia Francescato, che ha decapitato i Verdi, o alle direzioni ecoaffaristche delle più grandi associazioni come il wwf e legambiente, a discapito di migliaia di attivisti e volontari che svolgono attività di tutela in tutto il paese con grandi sacrifici ed efficaci risultati.
Affiora quindi il grave pericolo di volgari accordi di potere tra maggioranza ed opposizione e temiamo che per questo possa finire una stagione meravigliosa per il Parco d'Abruzzo, nel consenso tacito dell'Ulivo nazionale e nella totale indifferenza, se non coperta complicità, di quanti avrebbero dovuti opporsi.

Non si spiega la congiura del silenzio esercitata fin qui dalla stampa, che ha pubblicato con grande risalto, la versione delle microspie, senza poi ospitare alcuna smentita, nonostante il danno provocato al prestigio di Franco Tassi e malgrado la pioggia continua di comunicati e appelli della sua famiglia, dei suoi legali e di molti amici e sostenitori.

Vergognosa trasversalità si è vista poi nella legge passata al senato sulle deroghe alle regioni in materia di caccia i e nei famigerati progetti di fare entrare i cacciatori nei parchi,
( in commissione ambiente Realacci ha già dato il suo assenso) e contro i quali ben pochi sembrano opporsi.
Va ricordata, invece, l'infaticabile opera di Franco Tassi per la salvaguardia degli animali più minacciati del Parco: orso bruno marsicano, camoscio d'Abruzzo, lupo appenninico, la
sua riscoperta della lince, che nessuno voleva credere sopravvivesse nell'Appennino; la reintroduzione del cervo e del capriolo; la vasta campagna in difesa della biodiversità; la rivelazione dell'esistenza della più antica faggeta d'Europa, con alberi di circa 500 anni; la strenua opposizione al bracconaggio, la lotta puntuale contro la caccia nelle aree protette italiane, attività straordinarie, svolte sempre senza cercare affermazione e fama personale, che gli hanno valso notevoli riconoscimenti e premi prestigiosi all'estero.
Procurandosi, questo sì, molte denunce strumentali, persecuzioni burocratiche, minacce d'ogni genere e non pochi nemici nel nostro paese.
Da individuare ormai, come e' ormai chiaro a tutti, anche nel fronte che avrebbe dovuto più difenderlo.

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