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Palestina, un campo di concentramento: vietato uscire di casa 24 ore su 24, vietato lavorare, vietato coltivare la terra, vietato curare orti, vietato raccogliere olive, vietato vivere. eliminazione fisica della popolazione civile , di militanti politici , di giornalisti , fotografi e cooperanti internazionali, intere città tenute anche tre mesi sotto coprifuoco per 24 ore al giorno come la città vecchia di Hebron, torture, deportazioni di massa e arresti senza processo, divieto di soccorrere i feriti e di potersi recare in ospedale, accessi vietati agli aiuti alimentari e sanitari internazionali e dell’ONU, bombardamenti di interi quartieri, strade di accesso ai villaggi palestinesi che diventano zone militari chiuse (chiunque passa viene sparato come al check-point di Tofà a Khan Younis e nella zona di confine con l’Egitto a Rafah), chiusure di scuole e università, demolizioni di case, di infrastrutture e strade, di centri culturali e di negozi, distruzione delle tende di chi ha perso la casa, espropriazione di terreni, estirpazioni di colture, controllo dei sistemi di pompaggio delle acque, distruzione delle reti idriche, edificazione di nuovi insediamenti colonici, costruzione di autostrade ad accesso riservato e di 364 Km di muro che separa Israele e le colonie ebraiche dai ghetti-prigioni palestinesi totalmente circondati e strangolati dai posti di blocco militari dell'esercito israeliano.
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