tradotto da indymedia argentina
Da qualche ora è iniziata un’altra aggressione contro i lavoratori di ceramica della Zanon- informazioni sulle bande organizzate dai padroni della fabbrica- minacce ed intimidazioni alla stampa indipendente.
Da qualche ora è iniziata un’altra aggressione contro i lavoratori di ceramica della Zanon- informazioni sulle bande organizzate dai padroni della fabbrica- minacce ed intimidazioni alla stampa indipendente.
Verso le 14, lo stesso gruppo di provocatori che la settimana passata ha attaccato la fabbrica occupata Zanon ed i suoi lavorator*, si è installato a trecento metri dallo stabile. Come la settimana passata la polizia è arrivata prima degli aggressori offrendo loro garanzie per poter agire. Il gruppo ,finanziato dal direttorio di Ceramiche Zanon, è comandato da Oscar Montes, un ex dirigente sindacale rimosso da* lavorator*, e accusato di sottrazione di fondi, falsificazione di firma e amministrazione fraudolenta. Dall’attacco passato sono risultati diversi feriti; due con braccia rotte ed altr* con contusioni alla testa ed al corpo. In uno degli attacchi notturni sono state utilizzate armi da fuoco, ed alla luce del giorno è stato minacciato e colpito il giornalista dell’agenzia TELAM e di radio Calf, Walter Perez. Inoltre il passato giovedì è stata attaccata con lancio di pietre una conferenza stampa dei lavoratori di ceramiche. Gli obiettivi dei sedicenti “ceramisti indipendenti” sono quelli della famiglia Zanon; il licenziamento di 200 lavorator* e la riapertura della fabbrica con una cinquantina di lavoratori tenuti in condizione di precarietà. Questo piano che è iniziato con la chiusura della fabbrica è culminato in una sentenza di lock out offensiva ed in una ventina di sentenze che hanno dato ragione ai lavoratori. I 270 lavoratori che sono in sciopero da un anno e che mantengono la produzione sotto il loro controllo stanno nuovamente difendendo la fabbrica, mentre viene mantenuta -per il momento- la produzione e la vendita di ceramiche. Mentre il governo cerca di fare pressioni perché i lavoratori accettino i licenziamenti, questi hanno conquistato la solidarietà e l’appoggio della comunità locale, ed in questo momento, docenti, organismi per i diritti umani, studenti e lavoratori disoccupati si stanno recando sul posto. La situazione si presenta molto tesa e non si escludono altri attacchi da questo gruppo composto e reclutato da leader politici della città di Neuquèn, compagnie di bravi locali e gente povera dei quartieri di Neuquèn. Attivisti di indymedia Argentina, Italia e Belgio siamo presenti sul posto e resteremo al fianco dei lavoratori. Nella giornata di ieri abbiamo ricevuto minacce per quello che stiamo facendo, sulla nostra integrità fisica e sulle nostre attrezzature. Chiamiamo tutti i compagni e le compagne a restare allerta, tanto per la difesa del diritto ad un lavoro degno quanto per la difesa del diritto alla libertà d’informazione.
Corresponsales de Indymedia en Neuquén Indymedia Argentina http://www.argentina.indymedia.org
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