Gli operai della Zanon sono ancora sotto assedio, la notte e` passata tra una provocazione e l`altra, ma alla fabbrica, si continua a produrre.
Montes, il leader del sindacato indipendente ceramista, appartenente all-organizzazione peronista della CGT, ed una altra cinquantina di persone sono ancora accampati dall-altro lato della strada della Zanon.
Questo assedio parte dalla presunta rivendicazione di giustizia del sindacato, che colpevolizza gli operai della Zanon di tenere 150 famiglie nella strada,per l`occupazione della fabbrica. Chiedono lo sgombero e l-ispezione interna, e il riavvio della fabbrica da parte della famiglia Zanon, che porterebbe alla disoccupazione i 270 operai che a oggi lavorano nella fabbrica.
In realta`, tra le file di Montes ci saranno dieci ex ceramisti, tutti appartenenti alla burocrazia della CGT, il resto sono ragazzi reclutati nei barrio piu` poveri che per venti pesos`, sono disposti anche a sparare.
E` una settimana, dopo il corteo che mercoledi` scorso a festeggiato per le strade di Neuquen un anno di occupazione della fabbrica, che Montes tine sotto pressione gli operai della Zanon.
Mercoledi` e giovedi` sotto assedio, venerdi` minacce agli operai e alle loro famiglie, due aggressioni fisiche a due giornalisti e minacce a un media attivista di indymedia Argentina. Ieri di nuovo sono tornati a d accamparsi davanti alla fabbrica. Durante la notte sono state fatte molte provocazioni.
La polizia in tutto questo ha trascorso la notte accampata per "visionare", ossia per garantire alla CGT di portare avanti la sua azione di disturbo, che punta a interrompere la vendita e a mettere tensioni tra gli operai, per minare all`interno una realta` che in questo anno di lotta ha trovato proprio nella sua unita` una dell sue forze maggiori.
Per ora la fabbrica rimane aperta e in produzione, spostando la vendita nel centro di Neuquen, e grazie all`aiuto di tutte le associazioni e organizzazioni, dai diritti umani all-MTD, che solidarizzano sia con la presenza fisica che facendo pressioni sulle istituzioni con la lotta degli operai della Zanon.
Questo inoltre e` funzionale al far salire la tensione, in previsione dell`udienza del 15 di ottobre, dopo la famiglia Zanon, presentera` ufficialmente un progetto per la riapertura della pianta.
Dal canto nostro, continueremo in questi giorni a fare quello che abbiamo sempre fatto, non permettendo a nessuno di impederci, con delle minacce, di fare dell-informozazione libera e indipendente.
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