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ECUADOR, noALCA: cronaca della giornata del 31.
by garabombo Friday, Nov. 01, 2002 at 8:17 AM mail: garabombo@autistici.org

da indyemdia ecuador:

7,30 : attivisti di gruppi ecologici scendono in strada con enormi marionette, bloccando il traffico.
8,00: già c’è gente radunata a el Abolito e il flusso di manifestanti che arriverà alla piazza fino alle 12,30 sarà costante.
9,00: RADAK e Acción Ecologica escono insieme dall’Universidad Central, con dei gruppi di indigeni.
9,15: Il Partito socialista dei lavoratori del brasile si raduna presso una statua del parco.
Le donne facenti parti della rete “Red mujeres de Loja” hanno steso enormi striscioni con la scritta “NO al ALCA, SI A LA VIDA”. Il gruppo di donne è stato protagonista di azioni ieri contro Mc Donald. Elicotteri sorvolano la piazza.
Arrivano altri gruppi di donne, uno dell’Honduras!!, tutte insieme per lottare per i diritti di genere e contro l’ALCA.
Alla protesta si unisce il gruppo di Acción Ecologica ….. ““gringos ALCApones, gobiernos ALCAhuetes”.
10:00 un compagno di Accion ecologica porta con sé un aereo di cartone, bambù e carta, disegnato e colorato con i simboli degli Stati Uniti e delle multinazionali: “E’ venuto ad affumicare tutti ma con un sentimento di pace, perché si vada avanti e non si permettano queste ingiustizie; l’America è nostra e di nessuno più”, dice, criticando i progetti di carattere militare vincolati all’ALCA, come le fumigazioni del Plan Colombia-Iniciativa Regional Andina contro i terreni coltivati a coca di Bolivia, Perù, Ecuador e Colombia.
Intanto i compagni argentini gridano “Non vogliamo, non ci piace, essere una colonia nordamericana; si lo volgiamo, ci piace, America Latina socialista e sovrana”.
centinaia di persone giungono intanto al grido di ““Fuera el imperialismo de Ecuador, Bolivia, Argentina, Chile y de toda América Latina”.
”Capitalismo umano è un’invenzione del Fondo Monetario”, si ascolta da una voce isolata dal sottofondo dei tamburi della batucada. Arriva anche la Comarca Afroecuatoriana del Norte de Esmeralda: “Siamo neri, contro l’ALCA”.
10,15: compagni della FENOCIN che ieri sono giunti a Quito dopo 10 km di marcia che li separava dal centro città, hanno dichiarato di venire a lottare contro la corruzione dell’ALCA e vogliono impedire che la riunione si realizza”.
Intanto……”Fuori i gringos, fuori da qui, fuori l’ALCA e l’FMI”.
Una marcia di 100 tra campesinos e indios si unisce al concentramento dietro lo slogan “Marcia per la sovranità nazionale e continentale contro l’ALCA. FENOCIN”.
Si intravedono i primi gruppi di poliziotti che si appostano a diversi angoli di strada.
La manifestazione comincia a muoversi dopo l’arrivo di diverse delegazioni internazionali e gruppi latinoamericani.
Tutti uniti contro l’Imperialismo nordamericano e per L’America Latina libera.
Un gruppo di colombiani informa i presenti sulla situazione che il paese vive quotidianamente dopo che il presidente uribe ha decretato lo stato d’emergenza e che Farc e paramilitari e esercito riscontrano sanguinosamente quotidianamente.

10,35: cominciano le prime azioni. Davanti ai cordoni della polizia diversi gruppi bloccano il traffico, cantando e ballando.
Contemporaneamente sulle pareti vengono prodotti graffiti a favore della lotta zapatista e di morte ALCApitalismo.
Si sommano striscioni, slogan e grida :”L’acqua ci fa vivere, non la privatizziamo” “No ai transgeninci”.
Uomini, donne e bambini di brasile, Perù, Cile, Argentina, Colombia, Bolivia, Ecuador, marciano insieme “le strade sono lo spazio del popolo”.

11,00: il dispositivo di polizia avanza verso i manifestanti e il percorso della manifestazione è bloccato.
Il RADAK si prepara a rispondere con caschi, scudi, e maschere antigas, “glielo andiamo a dire ai signori lassù, che non andranno avanti perché la resistenza sarà globale e globalizzata”.

La manifestazione tutta è divisa in tre grandi blocchi, che si dirigono verso i diversi alberghi dove si tengono le riunioni ufficiali per l’ALCA. Ci sono i primi scontri, con la polizia che lancia gas lacrimogeni ad altezza uomo contro i manifestanti, per impedirgli il passaggio e l’avvicinarsi agli alberghi, a pochi isolati dai cortei..

12,00: la calle Colon è completamente bloccata dai manifestanti.Un altro blocco di manifestanti si raggruppa nella 6 Diciembre y Patria, avanzando verso Nord.
Si è saputo che il governo ha dato un contrordine rispetto all’autorizzazione legale concessa precedentemente alla marcia: non permetteranno che la manifestazione avanzi e ordinano alla polizia di bloccare il transito verso la Orellana (Hotel Marriot).
Questo contrordine non rispetta gli accordi presi con i rappresentanti delle Giornate di resistenza Continentale all’ALCA, presi durante riunioni passate.
Le chiamate alla Cancelleria dell’Unità dell’ALCA , per chiedere spiegazione sugli attacchi della polizia con gas e manganelli,
non ottengono ovviamente risposta.
Nella calle Juan León Mera y La Niña i manifestanti provano a sfondare un cordone di polizia.
Circa 200 poliziotti attaccano e rincorrono per diversi isolati un gruppi di studenti universitari.
13,00: la marcia degli indigeni guidati da Leonidas Iza è stata bloccata dal dispositivo di polizia.
Gli indigeni provano a dialogare con la pubblica sicurezza affinchè si permetta loro di continuare la marcia pacifica.
Non ottenendo risposte ci si dirige verso Amazonas.
A Rábida e Colón la polizia spara bombe lacrimogene sui manifestanti.
Si ha notizia dei primi feriti e arresti.
13,30: le due manifestazioni di FENOCIN E CONAIE, CONFEUNASSC hanno provato ad unirsi e provano a rompere l’accerchiamento della polizia.
Un quarto d’ora dopo la polizia attacca il grande corteo unificato e spara gas lacrimogeni sulle prime fila della manifestazione, dove sono riuniti i dirigenti delle organizzazioni indigene e sindacali. Luiz Muñoz, presidente dell’associazione dei lavoratori della giustizia, resta ferito dall’esplosione di una bomba lacrimogeno.
14,00: Bambini di meno di un anno sono stati intossicati dall’uso sproporzionato di bombe e candelotti lacrimogeni. Pare che uno dei bambini sia morto proprio a causa dell’intossicazione. La notizia non è stata ancora confermata.
14,00: I tre leaders Leonids Iza (CONAIE), Luis Pachacutik, Luis Macas, Collaguazo, (CONFEUNASSC) entrano alle 14,00 all’Hotel marriot per presentare ai “superiori” una protesta formale contro la repressione da parte della polizia.




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