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Rassegna Stampa sfe 04/11
by marijuana Monday, Nov. 04, 2002 at 9:16 AM mail:

-

Corriere della Sera


http://www.corriere.it:80/edicola/index.jsp?path=POLITICA&doc=FIO
IL PIANO / Al via con il corteo fiorentino la rivoluzione voluta dal ministero su gestione e equipaggiamento dei Reparti mobili: non devono sentirsi di serie B

Viminale, premi in denaro alle forze dell’ordine che evitano

incidenti

Previsto l’abbandono dei manganelli Tonfa e del gas Cs: al loro posto il «repellente al peperoncino»


ROMA - Posti di blocco sulle autostrade e sulle vie di accesso alla città. Raccolta

delle informazioni sulle «partenze» dei gruppi organizzati che arrivano dalle questure italiane e dalle frontiere. In vista del Social Forum, i responsabili della sicurezza di Firenze si attrezzano per accogliere migliaia di No Global. E per fronteggiare eventuali rischi che continuano ad essere segnalati dai servizi di prevenzione. «Massima attenzione agli infiltrati», ribadisce l’ intelligence . Il questore De Donno è in contatto costante con il collega di Vercelli dove ci sono circa tremila francesi che dicono di essere arrivati in Italia per partecipare ad un rave party . E sta mettendo a punto gli ultimi dettagli del dispositivo per il controllo dell’ordine pubblico affidato a circa 6.000 fra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Sarà qui, al meeting europeo, che si «testeranno» le nuove regole studiate da una commissione del Viminale per evitare gli errori di Genova. E dunque per impedire scontri tra forze dell’ordine e manifestanti. Una vera e propria rivoluzione che parte dagli «equipaggiamenti», ma trova la «chiave» nella concessione di premi, anche in denaro, da assegnare a chi lavora nei Reparti Mobili. E’ questa la novità principale che il Viminale ha previsto per chi sorveglia le manifestazioni di piazza. Gli esperti hanno ritenuto infatti che «il semplice encomio non contribuisce a eliminare il senso di frustrazione che porta gli appartenenti a questi reparti a considerarsi poliziotti di "serie B"». Per questo saranno aumentati i fondi a disposizione dei questori in modo da poter concedere «premi in denaro e compiacimenti». Riconoscimenti che potrebbero essere dati dopo Firenze a chi riuscirà a gestire al meglio eventuali problemi che dovessero sorgere durante il Social Forum. Il nuovo regolamento non è ancora entrato in vigore, ma alcuni suggerimenti sono già stati raccolti dai vertici della questura fiorentina. Il primo prevede una riunione preparatoria per pianificare i servizi. E’ stato il prefetto Achille Serra ad incontrare i funzionari che guideranno i contingenti. E a raccomandare loro di «non rispondere alle eventuali provocazioni dei dimostranti» e di «agire come un unico corpo, rispettando le gerarchie».
Il resto riguarda la vigilanza della città, divisa in 5 zone assegnate a reparti di massimo 30 persone. Contingenti «agili» capaci di muoversi velocemente verso le aree di emergenza. Squadre che saranno in costante contatto con la sala operativa della questura, ma anche con i servizi di «autotutela» affidati alla Cgil dai promotori del vertice. Circa 1.400 persone che dal 6 al 10 novembre controlleranno i luoghi ritenuti maggiormente a rischio, comprese scuole e università.
Nota dolente resta quella degli «equipaggiamenti». La commissione ha suggerito di eliminare i manganelli Tonfa, ma anche il gas Cs, usato finora per disperdere i manifestanti, «visto che la letteratura scientifica non dà una certezza assoluta sulla sua negatività, visto che tante problematiche ha già creato». In alternativa ha proposto il «repellente al peperoncino», un derivato del pepe della Cajenna «che fornisce un ottimo compromesso poiché assicura la necessaria efficacia, ma esclude danni permanenti». «Il prodotto - sottolineano gli esperti - non è considerato arma, è in libera vendita in tutta Europa ed è già stato adottato da molte forze di polizia straniere e da moltissime polizie municipali italiane, tra cui quella di Roma. Può essere inserito in bombolette, far parte di una dotazione di cartucce, o essere miscelato all’acqua e quindi poter essere usato con gli idranti». Una novità che i reparti in servizio a Firenze non avranno a disposizione. Non a caso il prefetto ha disposto «l’uso dei lacrimogeni solo in casi di assoluta gravità» e ha ribadito il divieto di «utilizzare armi, anche se a solo scopo intimidatorio».
Fiorenza Sarzanini


La Stampa

http://www.lastampa.it:80/EDICOLA/sitoweb/interni/art5.htm
(Del 4/11/2002 Sezione: Interni Pag. 11)

IERI I PRIMI ARRIVI DALL´ESTERO: 40 SVEDESI SU UN VECCHIO PULLMAN
Un «grande fratello»
vigilerà su Firenze per il Social Forum Controllo con telecamere fisse e palmari in dotazione agli

agenti Agnoletto: «Già diecimila iscritti, dovremmo superare i quindicimila»



corrispondente da FIRENZE

Agenti in borghese muniti di telecamere palmari, in grado di registrare e trasmettere alla centrale operativa della questura le immagini di ciò che avviene in strada. E' l'ultimo ritrovato a cui ha deciso di ricorrere la Digos per assicurare il massimo del controllo durante i giorni del Social Forum. Le immagini dalle telecamere palmari si aggiungeranno così a quelle trasmesse dalle telecamere fisse già presenti in molti punti della città. Una sorta di Grande Fratello che aleggerà su Firenze e sulle decine di migliaia di ospiti ormai alle porte della città. Social Forum meno 48. Nel senso delle ore che ormai separano dalla manifestazione europea del movimento no global che si aprirà mercoledì alle 18 con la festa-spettacolo in piazza Santa Croce. Ma se davvero sarà una festa e non, come alcuni paventano, un'occasione di possibile guerriglia urbana, lo si potrà capire già dal prologo. Sarà, infatti, la base militare Usa di Camp Darby a Tirrenia, sulla costa fra Pisa e Livorno, a saggiare per prima le intenzioni dei manifestati. E' davanti a quei cancelli che si sono dati appuntamento alcuni dei gruppi che compongono il variegato arcipelago no global per una prima manifestazione contro la guerra, che dovrebbe concretizzarsi in un pacifico sit in. All'appuntamento con la contestazione, fissato per le 14 di mercoledì, dovrebbero partecipare 5-6 mila manifestanti. Numerosi i gruppi stranieri che hanno dato la loro adesione: fra questi gli inglesi di Global Resistence, il Lab-sindacato basco e il Forum della Grecia. I no global arriveranno in treno, partendo dalla stazione di Campo di Marte, alla stazione di San Rossore dove è in programma il ritrovo. Poi bus navetta li trasporteranno fino a San Piero a Grado da dove prenderà il via il corteo che si fermerà davanti alla base Usa. Tutto dovrà concludersi in non più di un'ora, in modo da permettere ai manifestanti di riprendere il treno e puntare su Firenze per arrivare in tempo all'apertura ufficiale del Social Forum in piazza Santa Croce. E proprio in attesa di quel momento a Firenze le riunioni si susseguono, senza soluzione di continuità, per mettere a punto gli ultimi dettagli della macchina organizzativa, di quella dell'accoglienza e di quella di controllo e sorveglianza. Nelle ultime ore, in particolare, l'attenzione delle forze dell'ordine si sta concentrando su tutti i camper in arrivo all'interno dell'area fiorentina, la cui "marcia di avvicinamento" viene puntualmente segnalata da Stradale e Autostradale. Già in funzione il dispositivo di controllo sulle principali vie di comunicazione intorno a Firenze e in particolare ai caselli di uscita dell'Autostrada del Sole e della Firenze-Mare. Anche se di no global, per ora, se ne sono visti pochi. Ieri mattina è arrivata la prima delegazione estera. Si tratta di un gruppo di una quarantina di svedesi giunti alla Fortezza da Basso, dove si terranno i dibattiti e i seminari del forum, dopo 40 ore di viaggio su un vecchio pullman. «A oggi - secondo Vittorio Agnoletto, uno degli organizzatori - le iscrizioni individuali ai lavori sono oltre 10 mila. La previsione è di superare le 15 mila persone. Un risultato che certo non speravamo quando siamo partiti a gennaio». Se il percorso del corteo, unico, allungato rispetto alla prima ipotesi e fuori dal centro storico, sarà ufficializato solo domani, dopo il vertice a cui parteciperà il ministro dell'Interno Pisanu, sono invece confermate dal Comune le "piazze a tema", queste invece tutte nel centro storico. In piazza della Repubblica, a due passi dal Duomo, opererà l'Arci con un programma di musica e dibattiti; in piazza Santa Maria Novella saranno Rete Lilliput e Tenda per la Pace a parlare di guerra e non violenza; Movimento Antagonista e Cobas faranno base in piazza Santissima Annunziata per incontrare i movimenti internazionali; infine in piazza Santa Croce si svolgerà, mercoledì sera, il concerto di bande che segnerà l'apertura del Forum. A queste si dovrebbe aggiungere piazza dell'Isolotto, quartiere alla periferia ovest della città, dove il movimento europeo Attac si presenterà facendo sfilare cento ballerine e ballerini di Samba. La festa, sperando che festa sia, può cominciare.

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rassegna stampa sfe 04/11 seconda parte
by marijuana Monday, Nov. 04, 2002 at 9:19 AM mail:

Repubblica.it

http://www.repubblica.it/online/politica/socialforumdue/sentinelle/sentinelle.html
Il questore De Donno, in un'ordinanza di 123 pagine,
detta le regole per evitare gli errori del G8
Sentinelle sui palazzi e agenti- scout
così la polizia controllerà i cortei
di CLAUDIA FUSANI



FIRENZE - "Gir" e "Rop", sigle che stanno per "gruppi di intervento rapido" e "riserve di ordine pubblico". Gli "specialisti d'area", sorta di poliziotti scout con il compito di non far perdere la strada ai colleghi arrivati da fuori Fitrenze. Interi reparti, minimo duecento persone, non schierati per strada in tenuta antisommossa ma "nascosti" nelle caserme della città e pronti ad intervenire. Scrutatori "dall'alto", cioè dai primi piani dei palazzi per osservare meglio eventuali mosse strane durante il corteo ma anche ogni giorno intorno alle cosiddette piazze tematiche.

La città suddivisa in quattro zone e affidata a 18 gigli, 12 duomo, 9 alfa e 49 arno, le sigle radio dei funzionari responsabili della sicurezza nei giorni del Social forum. E poi la discrezione: i seimila uomini in servizio a Firenze dovranno muoversi "senza concitazione, evitando di fare ricorso all'inutile ostentazione di strumenti di ordine pubblico ed utilizzando solo in casi estremi i sistemi acustici e visivi". Sono limitate al massimo le marce di interi reparti scandite dal battere dei manganelli sugli scudi e delle suole degli anfibi, i lampeggianti e le sirene "per non ingenerare atteggiamenti di contrapposizione o di inutile allarme".

Se esiste una linea-guida nelle

123 pagine dell'ordinanza con cui il questore di Firenze Giuseppe De Donno detta le regole della sicurezza nella cinque giorni fiorentina, può essere sintetizzata così: mai più quegli errori organizzativi e logistici che tanta parte hanno avuto nel disastro del G8 genovese.

La catena di comando. E' stata la principale imputata per gli incidenti di Genova. Fuori dalla zona rossa, era difficile sapere chi comandava cosa e quando. "Di ogni emergenza desidero essere tempestivamente informato" scrive il questore De Donno. Ecco come. Al quarto piano della questura è stata allestita la "Sala situazioni" a cui fa capo l'intero sistema di controllo integrato, comunicazioni radio, telecamere, il sistema delle vigilanze dei 416 obiettivi suddivise in fisse, dedicate e radiocollegate. I servizi di prevenzione e di intervento dovranno avvenire "solo previa intesa con l'ufficio di gabinetto" che a sua volta sarà tutt'uno con la "Sala situazioni" e la prefettura. Dunque questore e prefetto hanno accentrato al massimo la gestione della sicurezza. In strada, "solo i funzionari di polizia" potranno dare gli ordini di carica.

Gli interventi. No alle azioni spontanee degli uomini in divisa, anche se dettate dall'emergenza. "Eventuali interventi nei confronti di manifestanti - si legge - non dovranno per alcun motivo essere effettuati dal personale di vigilanza bensì dai Gruppi di intervento rapido (Gir) dislocati in zone limitrofe ed inviati dall'ufficio di gabinetto". E no allo schieramento di reparti militari per cinque giorni e cinque notti nelle vie della città. Sono stati costituiti infatti "quattro Riserve di ordine pubblico (Rop), nuclei composti da circa 200 persone posizionati all'interno di caserme anch'esse individuate in punti strategici della città. Tali contingenti dovranno essere sempre pronti vicino agli automezzi e saranno impiegati per fronteggiare le diverse esigenze di ordine pubblico".

Gli specialisti d'area. "Tutti i funzionari aggregati (cioè non di Firenze-ndr) saranno affiancati per facilitarne lo spostamento e il raccordo organizzativo da uno "specialista d'area" della questura di Firenze". Insomma nessuno deve perdere la strada o non poter raggiungere una strada come è successo troppe volte a Genova.

I fermati. Ai manifestanti eventualmente fermati è dedicata una lunga parte dell'ordinanza. L'ufficio attrezzato si trova in periferia, hotel Magnifico, sede di uffici e alloggi della polizia. "Nessuna persona - si legge - sarà presa in carico dall'ufficio trattazione fermati se non previa compilazione di un modulo dove sono specificate tutte le circostanze di luogo, di tempo e del fatto e soprattutto le generalità di chi ha provveduto al fermo/arresto e di chi ha tradotto il soggetto". I medici dovranno visitare "al momento dell'accompagnamento e poi della eventuale traduzione in carcere o del rilascio". Di ogni fermato dovrà essere "data immediata notizia alla procura". In grassetto è scritto anche che "l'intera area sarà sottoposta costantemente a videosorveglianza". Le cronache della caserma Bolzaneto sono il capitolo di Genova che forse brucia di più.

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