Da "Umanita' Nova" n.38 del 17 nov. 2002
Gli anarchici a Firenze
Una parte degli anarchici della sede di Vicolo del Panico ha dato vita ad una tre giorni fuori dalle mura della Fortezza dell'FSE. I media si sono subito buttati a pesce sulla ghiotta notizia creando un clima di pesante tensione intorno alle iniziative di questi compagni. Ma sono rimasti a bocca asciutta.
Di grande valore simbolico l'iniziativa di apertura della tre giorni: un presidio alla Tomba etrusca della Montagnola a Quinto Basso nei pressi di Sesto Fiorentino. Qui ci sono i cantieri dell'Alta Velocità la cui opera rischia di mettere a repentaglio la stabilità della tomba, una delle più belle della zona. I "vandali" hanno mostrato chi siano i veri distruttori di opere d'arte nel nostro paese: chi, in nome del profitto, devasta l'ambiente e le vite di migliaia di persone. Imponente lo schieramento di polizia. Il giorno successivo replica di fronte al carcere di Sollicciano, una cui ala era stata svuotata per "ospitare" gli eventuali arrestati di quel fine settimana. I detenuti hanno accolto gli anarchici con battimento di suppellettili e grida di saluto. Il sabato la protesta si è spostata di fronte alla farmaceutica Menarini, una ditta impegnata nella sperimentazione biotecnologica. Lastre di ferro erano state poste a protezione della fabbrica e la presenza poliziesca era ancora una volta asfissiante. Dopo il presidio alcuni dei compagni confluiranno nel corteo contro la guerra. Le serate della tre giorni si sono svolte nella Loggia del Porcellino, nei pressi di piazza della Repubblica. Il Porcellino Squott, occupato per l'occasione, è stato luogo libero di incontro e socialità: ogni sera concerti, proiezioni video, distribuzione di vino e giornali.
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