|
Vedi tutti gli articoli senza commenti
|
270 c.p. - Dalla relazione ministeriale, 1930
|
|
by
Alessandro Saturday, Nov. 16, 2002 at 5:49 PM |
mail:
|
Ho trovato in rete la citazione del seguente passaggio tratto dalla relazione ministeriale all'entrata in vigore del Codice Penale "Rocco", ne 1930, in pieno fascismo... lo posto perchè mi pare interessante
Codice Penale (Codice “Rocco”, 1930) Art. 270. Associazioni sovversive
Chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni dirette a stabilire violentemente la dittatura di una classe sociale sulle altre, ovvero a sopprimere violentemente una classe sociale o, comunque, a sovvertire violentemente gli ordinamenti economico sociali costituiti nello Stato, è punito con la reclusione da cinque a dodici anni. Alla stessa pena soggiace chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni aventi per fine la soppressione violenta di ogni ordinamento politico e giuridico della società. Chiunque partecipa a tali associazioni è punito con la reclusione da uno a tre anni. Le pene sono aumentate per coloro che ricostituiscono, anche sotto falso nome o forma simulata, le associazioni predette, delle quali sia stato ordinato lo scioglimento.
"È agevole dedurre, dalla prima parte dell'articolo in esame, il riferimento alle associazioni comuniste o bolsceviche, il cui programma è diretto precisamente a stabilire violentemente la dittatura di una classe sulle altre, ovvero a sopprimere violentemente una classe sociale, ecc. Tanto l'una quanto l'altra categoria di associazioni , essendo dirette a sostituire ai modi attuali di ripartizione della ricchezza quelli che nella dottrina sono definiti comunemente i modi socialisti di tale ripartizione, hanno un obiettivo comune, la distruzione della proprietà individuale, e altresì un metodo comune di lotta, la violenza. Di ambedue codesti elementi comuni tengono conto le citate disposizioni.. La prima parte dell'articolo, facendo menzione degli ordinamenti economici costituiti nello Stato, intende precisamente riferirsi all'istituto della proprietà individuale, il cui ordinamento è bensì giuridico, ma ha contenuto economico." (Relazione ministeriale sul progetto del codice penale, II, p. 52).
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
commento 3
|
|
by
alessandro Saturday, Nov. 16, 2002 at 6:16 PM |
mail:
|
... dipende molto da noi ... dovremmo incidere di più nella società perchè non avvengano fatti criminosi come questi a persone che hanno il solo torto ...di pensare!!! purtroppo siamo nella fase cruciale del <PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA > detta anche comunemente P2... meditiamo gente ...meditiamo!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Tutt'altro
|
|
by
jacaré Saturday, Nov. 16, 2002 at 6:56 PM |
mail:
|
Io penso che i reati contestati non si addicano affatto al caso in esame. In particolare quello previsto dall'art. 270 del codice penale. Innanzitutto occorre l'elemento della violenza. E qui dov'è? Tutto quello che è stato raccolto è qualche email e un episodio relativo al lancio di ortaggi. E' evidente peraltro che esprimere le proprie opinioni politiche sociali e religiose è tutt'altro che un atto violento: è l'essenza stessa della democrazia. Ripeto: non c'è prova di violenza. Deve peraltro trattarsi di una violenza di grado tale da "sopprimere una classe sociale", "sovvertire gli ordinamenti economici e sociali" o "stabilire la dittatura di una classe sociale sulle altre". Ora chi è in grado di esprimere questo livello di violenza? La mafia, la massoneria deviata, i servizi segreti deviati (non a caso è successo), gruppi armati dotati di particolari mezzi finanziari e che dispongano di reparti speciali, ma non certo gli attivisti no global. Lanciare cavolfiori o gridare "faremo come a Napoli" NON costituisce VIOLENZA, e soprattutto non costituisce violenza idonea a sopprimere classi sociali, a sovvertire ordinamenti economici e sociali, a stabilire la dittatura di una classe sociale sulle altre. Al contrario, chi ritiene di poter sovvertire pacificamente e democraticamente le regole economiche dello Stato è soltanto un buon cittadino, perché sta facendo uso del diritto a esprimere il suo pensiero (che può ben essere il pensiero più critico di questo mondo), come garantito dall'art. 21 della Costituzione.
Non ci facciamo prendere per il culo, ragazzi. Invito tutti ad andare in una biblioteca giuridica e a leggersi un codice commentato di diritto penale, per esempio quello di Padovani, edizioni Giuffré.
La mossa tentata dalla procura di Cosenza è a mio avviso da dittatura argentina. Mi ha ricordato il film "La notte delle matite spezzate". Ho seri dubbi sulla preparazione giuridica di chi ha firmato l'ordinanza.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Meditiamo si...
|
|
by
uno come molti Saturday, Nov. 16, 2002 at 6:57 PM |
mail:
|
... e spakkiamogli il culo, come a Firenze, come ieri a Messina, oggi a Roma (dove siamo andati dove abbiamo deto NOI) e domani ancora, chissà...
Gli facciamo paura, facciamogliene di PIU'!!!
E, soprattutto, cerchiamo di dirigere NOI il gioco. La lotta paga, la lotta vince, ricordiamocelo sempre.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|