lettera di una migrante da un centro di detenzione.
30 novembre 02. torino, corso Brunelleschi: LIBERI TUTTI
È passato un altro giorno. Uno di quelli più brutti della mia vita nel lager per stranieri di Via Corelli 28 a Milano. Da quando sono in Italia per la prima volta sono dispiaciuta per il modo nel quale si comportano le persone in uniforme che occupano determinati posti. Prima non pensavo che alcuni italiani potessero essere nazisti, però adesso, stando in questo posto da noi chiamato lager, ho cambiato idea, sì possono. Una sera alcune ragazze di colore, che stavano in un container vicino al nostro, stavano protestando perché venivano sempre maltrattate e discriminate per il colore. Dopodiché noi siamo state portate fuori mentre loro le hanno chiuse dentro senza corrente né acqua. Poi ci hanno portato a dormire in una grande e sporca stanza su materassi per terra; come cani senza bagno e al freddo, perché l'ispettore non voleva fare niente per migliorare la situazione nel modo più decente possibile. Per loro era più comodo così, portarci fuori al freddo, dandoci sempre un cibo schifoso che a volte non si riusciva a mandare giù, farci morire di fame, metterci a dormire su lenzuola di carta. Lenzuola che quando arrivano nuove persone non vengono nemmeno cambiate. Lasciano quelle delle persone che sono "andate via" facendoci venire fuori delle allergie cutanee. Così si va dal dottore il quale, per curarci il corpo ed il viso, ci dà una crema con la quale l'allergia peggiora ancora di più. Se ti succede qualcosa, se ti fa male la testa vai dal dottore, aspetti 2 ore prima che qualcuno ti dia attenzione e alla fine ti danno una pastiglia che ti fa passare il mal di testa ma in compenso non riesci a dormire tutta la notte dal mal di stomaco che ti ha fatto venire. Io e tutti quelli che con me hanno sottoscritto questo articolo siamo testimoni di una bruttissima scena al Corelli: un uomo era salito sul tetto, voleva impiccarsi perché lo volevano mandare al suo paese. E la moglie ed il figlio nato in Italia lo guardavano dall'altra parte della rete e piangevano. Un atto che non può essere perdonato ai responsabili di questo lager. Secondo me la gente che arriva a tanta disperazione non è suicida ma è spinta ad ammazzarsi. Il motivo per il quale uno straniero viene in Italia è cercare una vita migliore, cercare lavoro, poter curare la sua famiglia, avere un tetto sulla testa ... però dove sono queste possibilità? Scrivo a nome di tutte le persone che hanno firmato in fondo. Voglio che tutti quelli che leggeranno capiscano che qui è un inferno. Nella mia vita non ho fatto niente contro la legge per stare in galera ed essere trattata come ladra o assassina, per essere picchiata in Questura. Dove posso denunciare? Chi mi può difendere? Chi sono io qua? Un animale come il resto di tutti gli stranieri che sono in Italia senza documenti perché non hanno i soldi per comprarseli. Chi sono questi tutori della legge che possono mettere in galera gente indifesa che soltanto gira per la strada ma non fa del male a nessuno? Chi sono questi che si permettono di fare di te tutto quello che vogliono solo perché sono protetti dalla legge? "Noi siamo esseri umani come tutti voi e dobbiamo avere gli stessi diritti. Viviamo nello stesso mondo ma perché? Per essere maltrattati da voi ed essere rinchiusi in un lager come tempo fa faceva Hitler con gli ebrei! Tutti pensano che questo sia 'passato' e che non ci sarà un secondo Hitler. La differenza tra i suoi Lager e questi centri in Italia è che lì li uccidevano e a noi ci spediscono nei nostri paesi. E la stretta somiglianza è l'odio verso la gente diversa da te."
LETTERA FIRMATA
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