il consumo critico è solo all'inizio, e c'è ancora molta strada da fare. a partire dall'esperienza del g.a.s. (gruppo d'acquisto solidale) di fidenza, si sta diffondendo in italia la pratica dei gruppi d'acquisto come strumento per procurarsi prodotti "etici" ed "ecologici" tramite acquisti collettivi presso produttori della zona.
![BND | Ulteriori alte...](https://archive.autistici.org/ai/20220406000059im_/http://italy.indymedia.org/uploads/2002/11/07.jpgmzu0mg.jpgmid.jpg) 07.jpgmzu0mg.jpg, image/jpeg, 439x223
un gruppo d'acquisto funziona più o meno in questo modo: in primo luogo si svolgono indagini su alcuni prodotti e produttori identificandone alcuni ritenuti validi. a questo punto ci si accorda per degli acquisti collettivi, in cui ogni aderente al gruppo indica le quantità desiderate; una volta che gli ordini sono stati raccolti nel gruppo vengono trasmessi al produttore, la merce recapitata dai produttori viene poi divisa tra i membri del gruppo. questo è il funzionamento di base, ma all'interno del gruppo si possono organizzare altre attività come ad esempio le gite presso i produttori e la definizione dei criteri da seguire nella scelta dei prodotti. i vari gruppi d'acquisto hanno storie e strutture diverse: in alcuni casa si tratta di gruppi nati appositamente per questo scopo, altri gruppi invece già si ritrovano per altri motivi ed hanno inserito gli acquisti collettivi tra le loro attività. alcuni gruppi funzionano in modo autonomo, altri invece si appoggiano ad associazioni o botteghe del mondo per la parte organizzativa e per immagazzinare la merce. alcuni gruppi sono molto organizzati, altri molto semplici.
pur nella loro diversità, tutti i gruppi d'acquisto seguono gli stessi quattro criteri di fondo nella ricerca dei produttori: - piccoli (per non concentrare il potere economico nelle mani di grosse aziende); - locali (per poterne osservare il comportamento e far viaggiare poco le merci); - rispettosi dell'uomo (rispetto delle condizioni di lavoro, occupazione allargata); - rispettosi dell'ambiente (assenza di inquinamento, consumo limitato di risorse).
i gruppi di acquisto si trovano quindi a svolgere un lavoro prezioso, che è quello di applicare questi principi generali a casi concreti: quale formaggio scegliere? quale detersivo? quali scarpe? la proposta dei gruppi d'acquisto comporta un buon numero di vantaggi. il rifornirsi da piccoli produttori della zona consente di avere prodotti senza conservanti, offre la possibilità di conoscere il comportamento del produttore e di influenzarlo, porta a scegliere prodotti ad elevata intensità di manodopera con influsso positivo sull'occupazione, valorizza le tradizioni e riduce l'inquinamento, il traffico ed il consumo di energia per il trasporto della merce. la pratica degli acquisti collettivi aggiunge poi altri benefici: lo scambio di esperienze tra i partecipanti, la crescita di una mentalità di consumo critico, il supporto psicologico da parte del gruppo, la possibilità di risparmio per grossi acquisti dal produttore, il superamento del senso di frustrazione che coglie i consumatori critici quando entrano in un supermercato e non sanno dove sbattere il naso. non mancano comunque le difficoltà, generate per lo più dai problemi di tipo organizzativo.
questa esperienza sta comunque suscitando un discreto interesse, come dimostra il "tutto esaurito" per un libretto sui gruppi d'acquisto solidali presentato dal gruppo di firenze al convegno di mani tese lo scorso novembre. per diffondere ed ampliare la proposta dei gruppi d'acquisto, il cocoricò ha lanciato all'inizio del '97 una rete nazionale di collegamento. ogni gruppo svolge la sua ricerca a livello locale, ma insieme si cerca di stabilire quali criteri possono essere adottati. e poi, naturalmente, ci si scambia le informazioni e gli indirizzi dei produttori. le informazioni circolano attraverso un semplice bollettino di collegamento (bogar - bollettino dei gruppi di acquisto regionali) che esce ogni tre mesi e riporta notizie dai gruppi, elaborazione di criteri di scelta dei prodotti e segnalazioni di produttori. periodicamente le informazioni vengono raccolte in un fascicolo fotocopiato (pipol - piccoli produttori locali), attualmente realizzato in forma molto preliminare al fine di far circolare e raccogliere esperienze ed informazioni.
se vuoi, puoi partecipare alla diffusione di questa iniziativa in diversi modi: aderendo ad un gruppo d'acquisto nella tua zona (attualmente sono 15 i gruppi censiti), fondando un gruppo d'acquisto con i tuoi amici o il tuo gruppo, eseguendo a livello personale una piccola ricerca su alcuni produttori della tua zona, segnalando poi le informazioni raccolte.
i gruppi d'acquisto solidali (g.a.s.) operano ormai da sei anni con lo scopo di fare acquisti collettivi di prodotti biologici, stabilire rapporti proficui con i produttori, sperimentare un'economia di relazione (la merce come strumento di relazione tra le persone) e promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione sul territorio in cui operano. i tre aggettivi che meglio caratterizzano i g.a.s. sono: piccolo, locale, solidale. il numero dei gruppi operanti oggi non è ben noto perché molti operano localmente e non si inseriscono organicamente nelle dinamiche della rete. ognuno di essi è una realtà autonoma sia nella scelta dei produttori e dei prodotti che nell'organizzazione.
una prima valutazione sommaria dell'esperienza, fatta dal di dentro dei g.a.s. stessi, porta in generale ad affermare che i gas hanno svolto un ruolo positivo nell'approvvigionamento di cibi bio a favore dei soci, a costi accettabili. soprattutto, - hanno favorito incontri tra produttori e consumatori (o meglio utilizzatori); - hanno contribuito alla modificazione dei costumi alimentari di molti aderenti; - hanno promosso, sui territori di appartenenza, iniziative di informazione, sensibilizzazione e, in alcuni luoghi, di modifica dei processi di produzione e consumo.
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