Da oltre un anno stiamo assistendo progressivamente al restringimento degli spazi di democrazia in città: lo sgombero dello Ya Basta nel settembre del 2001, la negazione di qualsiasi trattativa sugli spazi, gli arresti del 27 ottobre scorso ed infine le ultime ordinanze, quella dell’estate scorsa che vieta di manifestare il dissenso in centro storico e quindi dove è più visibile e quella di circa una settimana fa che seguendo la linea Gentilini nega addirittura la possibilità di utilizzare i parchi a proprio piacimento utilizzandoli come spazi di socialità.
Vicenza è quindi diventata laboratorio della destra più oltranzista che qui sperimenta modelli repressivi e di controllo che vengono poi esportati a livello nazionale, utilizzando anche elementi della destra nazista che sono diventati assidui frequentatori dei vari assessorati (Ambrosini che organizza i concerti per il comune non vi dice nulla?) .
E’ secondo noi necessario bloccare queste sperimentazioni autoritarie e rilanciare un modello di città altra che rimetta al centro della discussione i diritti, le tolleranze, le diversità.
Noi, come già abbiamo fatto il 23 novembre organizzando un bivacco in campo Marzio, disobbediremo all’ordinanza che vieta i cortei attraversando corso Palladio e le vie del centro con una street-parade colorata, sonora, antirazzista, espressione di una moltitudine che pensiamo esista anche a Vicenza.
Crediamo che tutti coloro che sono tornati da Firenze sapranno raccogliere questo invito per fare della giornata di sabato 7 un momento costituente nella battaglia per ridare significato alla parola democrazia in città.
Ex lanerossi - razzismo stop - libera zone - disobbedienti
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