riflessioni a caldo sulla nuova ondata di arresti
Pare che fra i compagni colpiti dai mandati odierni non ci sia nessun filo conduttore, tranne il generico riferimento a quella che negli schemi mediatico-polizieschi viene definita "area antagonista". E non vengono contestati reati associativi, ma reati specifici relativi ad armi improprie, devastazioni etc. Non sembra dunque una montatura analoga a quella di Cosenza, in cui si individuava una presunta organizzazione sovversiva capace di rivoltare il mondo. Sembra un'operazione più intelligente: "colpire uno per educarne mille", ridisegnare Genova come guerriglia urbana e molecolare devastazione, ribaltare in aggressori gli aggrediti, in parallelo con l'archiviazione ormai palese delle responsabilità delle forze di polizia rispetto ai fatti in generale e in particolare all'omicidio di Carlo Giuliani. C'è il rischio che la risposta sia più debole, che qualcuno dica "dato che non si tratta di un castello ideologico ma di reati individuali specifici, che si accertino e la giustizia faccia il suo corso". Va ricordato che nei primi anni '70, prima dell'uso generalizzato dei reati associativi, la repressione dei movimenti (quella contro cui nacque e si battè, tanto per dirne una, Magistratura Democratica) aveva lo stesso tenore. Si facevano grandinare accuse individuali di atti criminosi connessi a fatti di piazza ed occupazioni, per criminalizzare questi fatti e tutti coloro che li condividevano. E si sceglievano accuratamente come bersaglio le aree più esposte (gli anarchici, allora). E' fondamentale che fin da questi primi momenti tutti coloro che si sono mossi per gli arrestati di Cosenza rivendichino come propri anche i comportamenti di questi nuovi imputati, a prescindere dalle posizioni individuali. Perchè anche chi crede che non userebbe mai un bastone o una pietra, non può sapere davvero come reagirebbe, asfissiato da armi chimiche e messo spalle al muro da un esercito armato. E perchè è evidente il gioco, a quasi due anni di distanza. Non ripetiamo l'errore commesso nei mesi scorsi sottovalutando l'inchiesta sui Cobas di Taranto, la montatura contro Iniziativa Comunista, i processi per "sovversione internazionale" contro gruppi di immigrati, tutti i primi venti che annunciavano la bufera. "Quando suona la campana, non guardarti intorno: è per te che suona"...
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