sabato ore 16.30 davanti alla prefettura Ribelli bergamaschi

CHI SONO I VIOLENTI??



Ancora una volta siamo costrett* a subire un'ondata di arresti e perquisizioni. Sono stati perquisiti
45 posti tra case e centri sociali, ed anche alcun* compagn* di Bergamo sono stat* arrestat*, e si trovano ora nel carcere di Genova.
Per la maggior parte de* arrestat* le accuse riguardano atti di devastazione e saccheggio, porto e detenzione di materiale esplodente e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
Ma non è finita qui: per la magistratura genovese va punita anche la "COMPARTECIPAZIONE PSICHICA" che infatti viene contestata a numerose delle persone indagate tra le quali quelle presenti nei pressi della camionetta in p.zza Alimonda che si vedono quindi trasformati da testimoni ad indagati.

"COMPARTECIPAZIONE PSICHICA": trattasi - spiega un magistrato - di una forma di concorso nel reato che non presenta molte varieta', verificandosi nella fase di ideazione del reato: in essa si individuano due forme, quella del determinatore che fa sorgere in altri un proposito criminoso che prima non esisteva; e quella dell'istigatore che si limita a rafforzare in un'altra persona un proposito crimonoso in essa gia' esistente, avendo peraltro di mira un determinato delitto e costituendo tale partecipazione morale, sotto il profilo oggettivo, una concausa efficiente adeguata

Nelle stesse ore anche esperimenti di comunicazione come "telefabbrica", la televisione di strada de* opera* di Termini imerese, è stata chiusa.
Sembra proprio che in questo paese, quello degli Interessi al governo, non ci sia più nessun margine per dissentire. Se una piccola televisione operaia viene chiusa nell'arco di pochi giorni da un governo che detiene il monopolio della comunicazione, se decine di persone vengono indagate per compartecipazione psichica, se si procede con arresti arbitrari ventilando fantomatiche associazioni sovversive, se si nega che in p.zza Alimonda sia stato commesso un omicidio e se a poche ore dalla liberazione de* sovversiv* viene rilanciata un'azione di repressione di questo calibro, allora veramente lo stato italiano è a tutti gli effetti uno STATO DI POLIZIA.
Noi pretendiamo il diritto di dissentire e di organizzare la nostra dissidenza
in forme di lotta che passano anche per momenti di ribellione spontanea come quelli che si sono visti a Genova.
La nostra lotta è tutti i giorni, perchè tutti i giorni sentiamo la necessità di creare un sistema diverso in un mondo diverso.
E non vogliamo chiedere il permesso a nessuno.
Solidarietà militante a* compagn* colpiti da questa infame intimidazione.
Un abbraccio a tutt* i* compagn* che tutti i giorni combattono per un mondo migliore.



SABATO INIZIATIVE A BERGAMO
ore 16.30 davanti alla prefettura

Ribelli bergamaschi