7 Dicembre, bloccato il carcere di massima sorveglianza di Messina per protestare contro gli arresti ordinati da Genova, grande assente il movimento, un incidente.
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7 dicembre, Messina, dal cielo piove fango, un centinaio di persone, in maggioranza anarchici e iscritti di Rifondazione Comunista, ma anche qualche Cobas e il centro popolare Idria, circonda per ore il carcere di Gazzi dove sono detenuti Jimmy e Dario, i due ragazzi di Catania e Messina arrestati in seguito all'ordinanza del gip di Genova che ha portato alla reclusione di 23 presunti black block italici. Il corteo č scarno, mancano quasi tutte quelle sigle istituzionali che fanno parte dei social forum, non ci sono i collettivi studenteschi, le associazioni della sinistra, gli apprendisti politici del movimento. Eppure tutti sanno che Jimmy e Dario non sono due devastatori, due saccheggiatori di supermercato, due violenti. Tutti sanno invece che Jimmy e Dario pagano per conto di altri, per conto dei DS che hanno organizzato il G8 di Genova, per il governo di destra che ha gestito la violenza di piazza dalla prefettura e dal comando dei carabinieri di Genova, per il Genoa Social Forum e i disobbedienti veneti, che hanno patteggiato la pace con la questura prima delle grandi manifestazioni di un anno fa, ottenendo la caccia all'uomo e la sevizia in caserma. Tutti sanno che questi sono anche i motivi per cui Jimmy e Dario non si riconoscono in alcune sigle, le reputano lontane dalle voci dal basso che il movimento dei movimenti dovrebbe rappresentare. E non sbagliano. Oggi loro sono quasi soli, i giornali di movimento come Il Manifesto gli dedicano due righe, non ci sono le voci autorevoli nč delle istituzioni nč degli antagonisti a difenderli, sembra che prendere posizione su questi arresti insensati costituisca un problema per quasi tutti, qualcosa da far cadere nella melma della cronaca locale quotidiana. Il blocco pacifico davanti al carcere messinese esprimeva tutti questi disagi pur nella sua coesione e, come se non bastassero i motivi di rabbia, ha subilto un attacco dal guidatore di un'Alfa Romeo che ha travolto 3 persone, una delle quali finita in ospedale, mentre poliziotti in borghese e digos assistevano immobili. Dal carcere di massima sicurezza di Gazzi alle strade di Genova ci sono molti chilometri, lģ per giorno 14 dicembre č stata indetta una manifestazione nazionale per ribadire ancora una volta che questi arresti sono un attacco alla libertą di dissenso, i responsabili della guerra del G8 vanno ricercati altrove, tra chi ancora una volta sta cercando di frantumare l'opposizione alla politica economica e di guerra, per spingere qualcuno ad atti esasperati di rivolta ed ottenere, come sempre, il pretesto per colpire tutti. Difendere la libertą di ognuno di noi vuol dire difendere la libertą di tutti, bisogna ricodarlo o si rischia di rimpinzare per anni le carceri con i nuovi detenuti politici della nuova globalizzazione.
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