Ecco il testo di rivendicazione degli attentati alla Questura di Genova che l'Adnkronos e' in grado di anticipare.
(ANSA) - GENOVA, 10 DIC - Il documento di rivendicazione si apre con una parafrasi della filastrocca che, secondo alcune testimonianze, gli agenti di polizia penitenziaria cantavano nella caserma di Bolzaneto ai manifestanti fermati durante il G8: ''1-2-3 di sbirri morti ne vorremmo trentatre, 4-5-6 ma ce ne bastano anche sei, 7-8-9 sbirro morto non commuove''. Il documento si conclude con gli slogan ''attaccare e distruggere i responsabili di repressione e sfruttamento!'', ''attaccare e distruggere carceri, banche, tribunali e caserme!'', ''guerra sociale contro Stato e Capitale''. (ANSA). MAN
13:03 TERRORISMO: ECCO IL TESTO DI RIVENDICAZIONE BRIGATA 20 LUGLIO
-------------------------------------------------------------------------------- Roma, 10 dic. - (Adnkronos)- Ecco il testo di rivendicazione degli attentati alla Questura di Genova che l'Adnkronos e' in grado di anticipare.
''Abbiamo colpito la Questura di Genova come prima risposta ad un covo degli esecutori materiali dell'assassinio di Carlo Giuliani e dell'opera di tortura e violenze sistematiche perpetrate nelle strade, nelle caserme e commissariati di Genova nel vano tentativo di reprimere la risposta popolare al vertice G8''. (segue) (Rre/Zn/Adnkronos) 10-DIC-02 13:00
''Un primo messaggio -si legge nel documento recapitato al Secolo XIX- l'avevamo lasciato al covo dei mandanti-i responsabili politico/istituzionali che si annidano al Viminale (pentola a pressione piena di polvere nera all'interno di un bauletto di un motorino, i giornali hanno praticamente censurato il testo di rivendicazione omettendo che il testo era anche in solidarieta' a Fabio Halilovic ucciso dalla polizia).'' (segue) (Rre/Zn/Adnkronos) 10-DIC-02 13:03
''Visti e subiti i pestaggi e le sevizie di Bolzaneto, preso atto delle successive ipocrisie, il nostro odio non meritava piu' di esssere contenuto e ve lo abbiamo lasciato esplodere piu' vicino. L'urlo liberatorio della dinamite -si legge ancora nel documento di rivendicazione giunto al Secolo XIX- si e' sostituito nelle strade di Genova alle urla degli inermi bersagli su quali gli apparati repressivi hanno sfogato -con la congenita vigliaccheria che caratterizza i servi dello stato- la frustrazione di non riuscire a contenere le folle in tumulto''. ''Agli araldi dei movimenti, ai comunicatori di professione, ai gestori della politica della ragionevolezza e della miseria, ai pavidi di ogni estrazione, che tra gesuitici distinguo e pilatesche condanne della violenza rivoluzionaria si premurano di sostenere che tutto questo si poteva evitare con una gestione democratica e garantista del dissenso, vogliamo ricordare la loro ipocrita menzogna''. (segue) (Rre/Zn/Adnkronos) 10-DIC-02 13:11
Il testo della rivendicazione cosi' prosegue. ''Non esistono mediazioni possibili con un sistema che da solo, per salvaguardarsi, cerca di smussare le contraddizioni: la scelta di rispondere alla violenza dello Stato e del Capitale con la violenza rivoluzionaria non necessita del paravento ideologico della reazione ad uno stato macellaio: che siano di destra o di sinistra -continua il documento- i regimi democratici vanno comunque annientati''. ''La violenza subdola e quotidiana dello Stato e del Capitale la riconosciamo e la combattiamo nei suoi mille tentacoli, non solo colpendo gli sgherri di Pisanu e Scajola, tirapiedi che compiono comunque, sotto ogni padrone, il loro infame mestiere''. (segue) (Rre-Ada/Zn/Adnkronos) 10-DIC-02 13:12
Questa violenza, prosegue il documento della Brigata 20 luglio, ''La riconosciamo e combattiamo nelle morti violente sul lavoro come nell'alienazione quotidiana di un sistema di sfruttamento dell'uomo sull'uomo; nella strage senza fine sulle coste dove le forze dell'ordine giocano a fare gli eroi ripescando cadaveri che loro stessi provocano, nei bombardamenti travestiti da missioni umanitarie, nei sindacati asserviti a vecchi e nuovi padroni. Ricordiamo anche -si legge ancora- ai servi dello stato e dell'informazione che ora e luogo prescelti, i giardini Coco, chiusi di notte, sono dettati dalla garanzia di non coinvolgere passanti''. ''Abbiamo solo iniziato -continua il documento- Di giorno o di notte non abbiate certezze, c'e' ancora tanto lavoro da fare...carcerieri, torturatori e i loro padroni non vivono su un altro pianeta!'' (segue) (Rre/Pn/Adnkronos) 10-DIC-02 13:16
Il documento continua: ''I ragazzotti in borghese che con l'occhiale scuro d'ordinanza scendono dall'auto per farsi un caffe' tra un turno e l'altro al bar Boom (ma che nome evocativo!) di fianco alla caserma di Bolzaneto sappiano che qualcuno, stanco dei loro abusi, potrebbe aspettarli con un telecomando in mano....''. ''Il buon Placanica tra un avvocato a l'altro potrebbe cambiare lavoro e/o paese piuttosto che far subire a mamma, papa' e fidanzata lo strazio di una visita all'obitorio a riconoscere i frammenti del loro caro congiunto...'' continua il documento. Ed il documento aggiunge: ''Ne' giustizieri ne' avanguardie nemmeno cultori del bel gesto, un solo passo in piu' sulla strada verso un mondo libero dalle impostazioni dello Stato e del Capitale, senza servi ne' padroni la marcia di avvicinamento degli sfruttati distruggera' uno ad uno gli avamposti del dominio''. ''Attaccare e distruggere i responsabili di repressione e sfruttamento. Attaccare e distruggere carceri, banche, tribunali e caserme. Guerra sociale contro Stato e Capitale. Brigata 20 luglio''. conclude il documento. (Rre-Ada/Pn/Adnkronos) 10-DIC-02 13:24
13:26 TERRORISMO: POST-SCRIPTUM AL DOCUMENTO SU ORDIGNI USATI = LA 'FIRMA' DELLA RIVENDICAZIONE Roma, 10 dic. - (Adnkronos) - In calce al documento di rivendicazione della Brigata 20 luglio, giunta oggi al Secolo XIX, la composizione degli ordigni usati ieri: ''Dinamite in contenitore metallico sferico piu' bulloni. Polvere nera in cassetta di sicurezza piu' piccolo quantitativo di fumogeno''. Una sorta di 'firma' per attestare la autenticita' dello scritto. Nel testo inviato la Brigata 20 luglio descrive anche la composizione dell'ordigno esploso in febbraio al Viminale: ''pentola a pressione piena di polvere nera all'interno del bauletto di un motorino''. (Rre/Pn/Adnkronos) 10-DIC-02 13:26
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