Alcune riflessioni su questi arresti, e chi manovra i manovratori che non vogliono essere disturbati; e l'ottimo comunicato del Fse
Per ciò che può valere, mi associo completamente al netto comunicato del Fse contro l'arresto di Luca e degli altri compagni. Tanto più che a Copenhagen si manifesta anche contro quel passo nel buio della tortura rappresentato dall'ingresso della Turchia amerikana in Europa. Mi spiace di non aver potuto partecipare al presidio di oggi a Roma, e spero che non ci sia bisogno di altre manifestazioni perchè stasera saranno rilasciati tutti: una montatura a freddo non può reggersi. Oppure... E' possibile che li rilascino con accompagnamento immediato alla frontiera, per impedirgli di partecipare al corteo di domani. O che non li rilascino affatto. E' possibile che, allora, questo atto (come i precedenti arresti in Italia) sia stato premeditato da uno di quegli organismi-ombra europei (il Comitato dei Capi della Polizia; il Gruppo di Lavoro dei Magistrati Inquirenti sulla Sovversione a fini di Terrorismo; eccetera, dovremo pure identificarli tutti un giorno) che pianificano ormai da almeno due anni, insieme agli inquisitori (oops: inquirenti) Usa, la caccia alle streghe contro il "terrorismo islamico" e contro il movimento anti-globalizzazione in genere, e in particolare quello italiano, che fa paura per dimensioni e maturità. E che usano, per questo, le legislazioni illiberali aggiornate alla "guerra preventiva", e gli strumenti operativi offerti dall'Europa di Schengen e da un decennio di caccia allo straniero. E' possibile che questo sia anche un atto di provocazione nei confronti delle manifestazioni di Copenhagen e di Genova, ma anche qualcosa di più. Un messaggio, che dice: attenti, non è più ammesso nessun disturbo al manovratore. Lo stesso messaggio che si è tentato d'imporre col piombo a Genova, nel luglio 2001. Tutti motivi in più per rivendicare la piena libertà di movimento, ora e subito, per i compagni a Copenhagen e ovunque. Dino Frisullo .........................
Allego il comunicato del Fse
"Sta diventando un'abitudine. Ancora una volta stanotte alcuni di noi sono stati arrestati. Senza alcuna seria motivazione. Circondati e ammanettati mentre camminavano per le strade di una città. Questa volta a Copenhagen. A dimostrazione che l'Europa è unita. Non ci stupiamo. Stavolta è toccato al movimento quello che tocca regolarmente ai migranti e alle migranti, a chi richiede asilo, ai rifugiati. A Firenze abbiamo fatto più forte l'alleanza per un'Europa dei diritti,della pace, del lavoro, della democrazia. Questa Europa non c'è. Lo sappiamo bene. Lo vediamo tutti i giorni, da Termini Imerese alla Galizia. Per questo non ci fermeremo. Domani in piazza a Copenhagen e a Genova, il 15 febbraio in tutte le città d'Europa contro la guerra. Che nessuno si illuda: potete metterci in gabbia uno ad uno, ma il movimento non si arresta". Vittorio Agnoletto (FSM), Gino Barsella (Sdebitarsi), Piero Bernocchi(Cobas), Marco Bersani e Fiorino Iantorno(Attac), Raffaella Bolini (Arci),Salvatore Cannavò (Liberazione), Francesco Caruso (Disobbedienti di Napoli e Campania), Lisa Clark, Massimiliano Pilati e Enrico Pezza (Rete Lilliput), Anubi D'Avossa Lussurgiu (Movimento delle/dei Disobbedienti), Nicola Fratoianni (Giovani Comuniste/i -Disobbedienti), Maurizio Gubbiotti(Legambiente), Stefano Kovac (ICS), Ilaria Lani (Udu-Uds), Alessandra Mecozzi (FIOM), Felice Mometti (Brescia Social Forum), Luciano Muhlbauer (Sin-Cobas), Alfio Nicotra (Rifondazione Comunista), Bruno Paladini (Movimento Antagonista Toscano), Anna Pizzo e Pierluigi Sullo (Carta),Giampiero Rasimelli (Tavola della Pace). Roma, 13 dicembre 2002
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