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Corrado Guzzanti prima attacca Berlusconi e poi scrive per Mondadori...
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bostik Sunday, Dec. 22, 2002 at 12:23 AM |
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Il meglio del comico romano in "Imbuti", libro con videocassetta, che uscirà il 5 novembre raccogliendo spezzoni del repertorio televisivo del comico degli ultimi dieci anni.
Tratto da "Il Nuovo" Il meglio di Corrado Guzzanti in un libro. Lo propone Mondadori con 'Imbuti', libro con videocassetta, che uscirà il 5 novembre raccogliendo spezzoni del repertorio televisivo del comico degli ultimi dieci anni. Nel volume le invenzioni di personaggi e di linguaggi, la scoperta dei tic linguistici che diventano tormentoni come Rokko Smitherson con le sue poesie e analisi politiche fino al santone New Age Quelo, Vulvia e le imitazioni di Antonello Venditti che canta il suo 'Grande Raccordo Anulare'. Naturalmente non mancano le imitazioni degli onorevoli: da Bossi e Rutelli a Bertinotti.
Imbuti, di Corrado Guzzanti Mondadori, 112 pagine (Euro, 17,60) ------------------
Ora la domanda come direbbe qualcuno: "Sorge spontanea".. Può uno come Guzzanti, feroce avversore dell'impero Berlusconi, durissimo e caustico comico di sinistra, che ha dato un bel po' di mazzate ai governi di centrodestra anche in quest'ultimo programma, "Il caso Scrafoglia", scrivere per la casa editrice del presidente del Consiglio da lui stesso ferocemente attaccato proprio per la questione conflitto di interessi?
Non è una perdita ENORME in termin di credibilità?
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speriamo che
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morgana Sunday, Dec. 22, 2002 at 7:23 AM |
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soprattutto quando vedi che persone come G.Bocca e Luttazzi almeno hanno avuto il buon gusto di emigrare in Feltrinelli. Speriamo comunque ,caro bostik,che Wu-ming non legga questa tua,se nò sbrocca e non la smette+ di blaterare sulle teste di cazzo come te che non capiscono(io devo ancora capirlo,devo ammetterlo)come loro artisti x doveri di visibilità(devono annunciare la verità aLLE masse)siano costretti a firmare x le major dell'editoria. E tu invece di ringraziarli x il sacrificio ,gli sfotti pure.E no così non si fa......
Ps come stanno le teste di morto?
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a volte il dito è più importante della luna
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Il Talpo Sunday, Dec. 22, 2002 at 11:05 AM |
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Penso, caro Mick, che Guzzanti non abbia nessun problema per pubblicare con qualsiasi casa editrice. La sua scelta della Mondadori è davvero discutibile. E' lo stesso problema che, più in grande, ha posto Benigni con "La Medusa". Penso che entrambi avrebbero potuto risollevare le sorti di qualche casa editrice o qualche casa cinematografica minore invece di portare soldi al Berlusca.
La mia è solo un opionione.
Saluti
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altri esempi
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*.é Sunday, Dec. 22, 2002 at 11:17 AM |
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Anche Giulietto Chiesa pubblica per Einaudi (gruppo Mondadori). Anche Dario Fo pubblica per Einaudi (gruppo Mondadori). Anche Marco Paolini pubblica per Einaudi (gruppo Saggiatore, cioe' sottogruppo Mondadori). Anche Noam Chomsky pubblica per Tropea (idem come sopra). Anche Diario della settimana esce per il Saggiatore. Potrei fare decine di altri esempi. Che vogliamo fare allora? Tutti pezzi di merda? Tutti traditori? Oppure per loro va bene e per i wu ming invece no?
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Morgana & feltrinelli
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JB Sunday, Dec. 22, 2002 at 11:39 AM |
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Morgana,parla con quelche giovane che lavora in Feltrinelli poi così mi spieghi come fai a dire che è meglio di mondadori.. ne meglio ne peggio:stessa roba. Altro che Feltrinelli è di sinistra...è come lavorare da McDonald... vai vai a vedere,informati..
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x jb
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m. Sunday, Dec. 22, 2002 at 12:02 PM |
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qui a Padova Feltrinelli ha una tradizione molto di sinistra. Negli anni 70 hanno subito molti attacchi fascisti (vetrine rotte ecc)Le persone che ci lavorano ,tutte molto gentili ,sono le stesse da anni e anni(credo anche siano tutti compagni),ogni tanto arriva una faccia nuova, mi sembra un ambiente tranquillo non so ,ho già sentito storie come quelle che racconti ma non le ho mai potute verificare di persona. E io credo di andarci almeno 2 volte a settimana. X me mondadori e feltrinelli non sono pari. Qua lo scorso hanno con la benedizione del mitico asessore deputato Saia hanno aperto un megastore Mondadori. La prima volta che sono andato solo perchè avevo un libro in mano mi son trovato un vigilante armato che mi seguiva. Se x te pari sono... A meno che tu non sia una di quelle persone che sostengono che Il governo Berlusconi e quello Prodi pari sono Ciao
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E con questa notizia riinizio a drogarmi
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Anto Sunday, Dec. 22, 2002 at 1:33 PM |
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Guzzanti su Mondadori...riflettete ragazzi riflettete... a questo punto gia che ci siamo perchè non facciamo un partito con tutti i no global- comunisti - anarchici -black block non siamo credibili? tanto ormai ognuno fa i propri interessi almeno se siamo in tanti andiamo a finire in parlamento!!!
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comunque
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angelo Sunday, Dec. 22, 2002 at 1:56 PM |
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Prima di tutto bisognerebbe sentire il diretto interessato, si tratta del suo lavoro e bisogna vedere quali condizioni offrivano le altre realtà editoriali. Inoltre non starei troppo a sottilizzare tra le varie case editrici commerciali, se entri in un negozio Mondadori (vedi Fontana di Trevi) di certo ti viene la nausea per la mondezza che espongono, ma ultimamente non è che da Feltrinelli o da MElbookstore sia meglio, certo ci sono realtà a Roma come Odradek o Anomalia, ma è un'altre storia. Direi che il problema è piuttosto quello di un livello di proposta culturale molto basso ,di regime o di opposizione che sia. Pertanto, prima di lamentarmi di Guzzanti, che oltre ad essere intelligente è anche uno dei pochi ad avere il senso della comunicazione senza scadere nell'intellettualismo da slotto, ne passerà di tempo. Certo non è una bella mossa, ma il paragone con Pinocchio non regge. Pinocchio è un filmetto che mi ha divertito ma che definerei del tutto innocuo, Guzzanti ha un peso politico corrosivo e mi farà sempre piacere vederlo ben distribuito, finchè non farà sconti a politicanti di merda (rutelli o berlusconi di turno). Con l'augurio di un 2003 più coerente, ma come si sa è un lusso e in tempi magri è già tanto conservare la dignità.
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ma va'...
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*.é Sunday, Dec. 22, 2002 at 1:57 PM |
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E Pietro Valpreda? Era schiavo del vile denaro? Pubblicava per Tropea (Mondadori). Feltrinelli ve li raccomando... Posizione monopolistica nella distribuzione e nel settore librerie, censurano il nuovo libro di Travaglio, stanno facendo la guerra a tanti piccoli librai aprendo i loro supermarket, le camere del lavoro di tutta Italia sono intasate di materiale sulla condotta antisindacale nei confronti dei dipendenti del Gruppo, per non parlare della Fondazione Feltrinelli che ha mandato al macero montagne di libri e materiali dei movimenti degli anni Settanta e la famiglia Feltrinelli proprietaria di un vero e proprio impero del legname (leggi: disboscatori di patrimoni forestali), proprietari di castelli in Austria... Devo continuare?
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TRAVAGLIO
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ANTO Sunday, Dec. 22, 2002 at 2:05 PM |
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IERI SERA,GUARDANDO L'INFEDELE,CON GAD LERNER,HO VISTO TRA GLI OSPITI TRAVAGLIO.....TRAVAGLIO è UN BASTARDO CHE SI OPPONE ALL'INDULTO PER I DETENUTI,UN GIUSTIZIALISTA,UN BOIA DI MERDA....SPERO CHE LO MANDINO IN GALERA--HA CAUSE PER 44 MILIONI DI EURO,E NON HA TUTTI QUEI SOLDI--COSI SI ACCORGERA DI COSìè LA GALERA ,BRUTTO INFAME!! IERI SERA TRAVAGLIO HA DETTO:IN GALERA NON CI VA CHI RUBA UNA MELA,CI VA CHI HA COMMESSO REATI GRAVI".
è PROPRIO TUTTO L'OPPOSTO IMBECILLE DI UNTRAGLIO,IN GALERA CI VANNO SOLO I POVERI...SENZA CONTARE TUTTI I COMPAGNI ARRESTATI E VOI MI DIFENDETE UN BASTARDO DEL GENERE?
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Su Giorgio Bocca
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fra Sunday, Dec. 22, 2002 at 2:05 PM |
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Occhio alle patacche. Bocca con gli ultimi libri ("Il dio denaro" etc.) vendeva sempre meno, ergo meno entusiasmo, meno soldi di anticipo e meno stampa prona, da parte della Mondadori.Inoltre TUTTE, dico TUTTE, le case editrici pubblicano i libri degli uomini di potere. C'e' chi per tanti anni ha goduto della rendita di questa posizione, ora che le cose vanno meno bene , guarda un po',si sveglia tutto di un tratto e, orrore!, scopre che da piu' di dieci anni, berlusconi possedeva la casa editrice che lo pubblicava!!!!! A questo punto si tuffa nelle amorose braccia di un altro editore, sul quale si e' gia' espresso bene qualcuno qui sopra.
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D'accordo ma...
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*.é Sunday, Dec. 22, 2002 at 2:07 PM |
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D'accordo su Travaglio, ma la Feltrinelli non gli ha censurato il nuovo libro per i motivi che dici tu (sui quali mi trovo concorde) ma perche' ricordava che del sistema delle tangenti si erano avvalsi a lungo anche quelli che oggi si chiamano DS, ai quali Feltrinelli non voleva creare dispiaceri.
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M., vuoi le prove?
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Matteo Sunday, Dec. 22, 2002 at 2:17 PM |
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da http://www.chainworkers.org/chainw/tu/posta/betta.htm
Testimonianze su come si comporta la Feltrinelli coi dipendenti?
Betta, RicordiMediaStores
Voglio raccontarvi qualcosa sulla mia esperienza da addetta alla vendita presso un punto vendita RicordiMediaStores. Così a scopo informativo ricordo che la catena è parte dal 1995 del Gruppo Librerie Feltrinelli. Quest'ultima meno di un anno fa ha inoltre acquistato la catena di librerie Rizzoli e adesso nel complesso ha circa 1300 dipendenti. Visto i tempi di flessibilità e contratti atipici, dovrei ritenermi forse fortunata ... sono assunta a tempo indeterminato, il contratto integrativo aziendale non è malaccio, ma purtroppo dietro questa situazione di "normalità" c'è ben altro!
Sono stata assunta alla fine del 1999 con contratto di formazione e lavoro. Al momento stesso dell'assunzione mi è stato chiesto di compilare un modulo prestampato dove dichiaravo di rassegnare le dimissioni, naturalmente solo la data andava lasciata in bianco. Di fronte al mio smarrimento, mi è stato detto che si trattava di un mera "formalità".
Ho chiesto se fosse proprio necessario e la risposta è stata inequivocabile: conditio sine qua non. Avevo bisogno di quel lavoro, ho accettato. Non mi è stato consegnato nient'altro che non la divisa aziendale e un promemoria sull'obbligo di emissione dello scontrino fiscale. Naturalmente in quei quindici mesi di formazione ben poco, ma di lavoro tanto tantissimo. Ho sopportato in silenzio, straordinari massacranti, turni domenicali ripetuti anche per tre settimane consecutive, settimane di 50/54 ore senza giorno di riposo per tutto il mese di Dicembre.
Ogni volta che provavo a chiedere spiegazioni o ad obiettare qualcosa mi veniva sempre ricordato che ero in formazione e che la mia lettera di dimissioni era comunque pronta. La "formalità"! Da quando il mio CfL è stato tramutato in contratto a tempo indeterminato, lo scorso inverno, ho cominciato a rivendicare i miei diritti. Per prima cosa ho chiesto di prendere visione del contratto aziendale, solo fino a quattro mesi fa questo non era MAI stato affisso in negozio nè tantomeno mostrato ai dipendenti che ne avevano fatto richiesta.
Dopo che il Direttore mi aveva per l'ennesima volta negato la possibilità di visionarlo, arrivando addirittura ad asserire che non esisteva un contratto aziendale (!!!), mi sono mobilitata e tramite un collega di un'altro negozio, me lo sono procurato. L'incazzo ovviamente era alle stelle. Ma pensavo che quello potesse essere il punto di partenza per cambiare un po' le cose. L'ho distribuito ai miei colleghi e ho cercato di sensibilizzarli sulle inadempienze più gravi, quindi sugli orari, sulle domeniche e sulle festività, sui permessi (personalmente sono iscritta all'Università e in quasi tre anni mi sono stati sistematicamente negati i permessi di studio).
Qualcuno l'ha letto e si è incazzato, altri non l'hanno nemmeno letto rassegnati alla triste realtà che il contratto lo fa di volta in volta il direttore a seconda dei suoi tiramenti. Così quando il Direttore ha dichiarato guerra a me e ad una mia collega, anche gli incazzati hanno fatto dietrofront e hanno riabbassato la testa. E così da allora la mia vita lì dentro è un inferno. Prima ha colpito la collega, demansionamento, biasimi inflitti davanti a colleghi e superiori, minacce. Con me si limitava a intimidazioni più velate dal tono paternalistico del tipo "lo sai che se mi arrabbio, divento cattivo" e convocazioni improvvisive in Direzione, magari cinque minuti prima della fine del turno di sabato sera, dove mi invitava esplicitamente a collaborare alla cacciata della collega "rompipalle". Mobbing da manuale.
Comunque a Marzo di quest'anno la mia collega ha ceduto e se n'è andata e da allora non dormo quasi più alla notte per trovare una soluzione a questa snervante situazione. Da Marzo io e questa collega avevamo deciso di avvalerci dell'articolo del Contratto Interno Aziendale che sancisce la facoltatività al lavoro domenicale e festivo. Avevamo deciso di non lavorare più di una domenica al mese, contro le tre che il Direttore aveva richiesto personalmente ad ogni altro lavoratore del punto vendita. Girava voce che ci sarebberero state violente ritorsioni per chi si fosse sottratto a questa indicazione. Beh detto fatto, a me è stata tolta la gestione del reparto, lo sgabello su cui comunque molto di rado avevo occasione di sedermi, obbligo a trattenersi anche venti minuti oltre l'orario di lavoro e la cosa più grave turni speciali fatti apposta per me comunicati con pochissimo preavviso.
Ho fin da subito notato che il turn over era alto, e continua ad esserlo; appena inizi un po' a rompere i coglioni, si comincia subito con discriminazioni, intimidazioni. Il Direttore si vanta della sua abilità di non avere mai licenziato nessuno, ma di essere sempre riuscito a sbarazzarsi degli "indesiderati". E te lo dice in faccia, con una naturalezza agghiacciante. Il sindacato è inesistente, mi sono a piu' riprese rivolta alla cgil, che ha firmato con l'azienda il contratto aziendale interno e la risposta che alla fine ricevo è sempre che la situazione è complessa (ma va?!!), che purtroppo le inadempienze rispetto al contratto sono problema comune a tutta la catena e bisogna pazientare e magari convincere i colleghi a iscriversi al sindacato (!).Consigli molto utili ...
Il lavoro è organizzato in modo tale che ci siano pochi rapporti interpersonali, poco scambio: si è oberati di lavoro. I pochi colleghi "anziani" sono rassegnati, i "giovani" intimoriti a chiedere qualsiasi cosa che riguardi i loro diritti. Essendo poi tutti e quanti inseriti allo stesso livello e con la stessa qualifica, senza nessuna prospettiva di crescita, la frequenza di conflitti, la competizione e il mobbing anche fra colleghi sono un fattore non trascurabile. Tutto ciò impedisce la solidarietà tra i dipendenti e rafforza invece la direzione che così è al riparo da azioni di protesta collettive.
In meno di un anno se ne sono già andate cinque persone (su dodici), io per ora non mollo, se voglioni cacciarmi devono sudarsela questa ennesima "vittoria" e quando vi capita di comprare un disco da Ricordi o un libro alla Feltrinelli, ricordatevi del mio caso. Non è purtroppo un caso isolato. In questi mesi ho incontrato molti colleghi di altri negozi e il futuro di questa grande catena commerciale non è roseo. Inoltre entro breve verranno inseriti lavoratori "atipici" nei megastore più grandi per tappare i buchi dei turni festivi e serali. C'è e ci sarà un bel po' da fare.
Grazie per l'attenzione. Continuate così e buon lavoro
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a costo di sembrare un ds
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Anto Sunday, Dec. 22, 2002 at 2:54 PM |
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Antonella, amore, metti "antonella" invece che "anto", sopratutto quando siamo sullo stesso post a distanza di tre commenti, comunque hai detto, cause per 44 milioni di euro? me cojoni! io non sparerei cosi' a zero su Travaglio, ha pubblicato un libro contro Berlusconi in campagna pre- elettorale, certo avrà avuto i suoi appoggi, avrà avuto sopratutto i suoi interessi, ma secondo me non è cosi' semplice andare a muso duro contro Berlusconi , ci vogliono anche un paio di palle oltre che l'interesse di "diventare famoso" Travaglio dopo il "casino " che ha creato ad arte insieme a Luttazzi e Zaccaria,(che non avevano nulla da perdere evidentemente) è costretto ad andare alle trasmissioni tv se lo invitano perchè se non si fa vedere è molto più vulnerabile pe reventuali ritorsioni di Berluska e i suoi, per cui,avrà detto anche delle cazzate all' "infedele" però io ci amndrei piano ad insultare Travaglio Poi, l'altro giorno l'ho visto girare per Bologna con l'aria spaesata, poraccio! C'ha il fuoco al culo!
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homofobia, the worst disease
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André Sunday, Dec. 22, 2002 at 2:58 PM |
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"Ciucciacazzi" usato come insulto (da "Antonella"), e senza la minima ironia. Ormai 'sto NW e' sprofondato nella merda. Oppure e' un qualche provocatore prezzolato che non e' riuscito a trattenersi e ha perso i baffi finti, anzi, il seno finto, visto che si finge donna.
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ribadisco
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anto Sunday, Dec. 22, 2002 at 3:43 PM |
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Ribadisco,travaglio è un gran bastardo.... e tu l'hai visto con l'aria spaesata???
Oh poverino,incanta solo i grulli come te!! Travaglio ha fatto tanti soldi con i suoi libri,e Berlusconi lo ha querelato,non solo Berlusconi,anche altri, e lui dovrebbi risarcire tra berlusconi ed altri 44 milioni di euro...c'era scritto anche su diario. io lo stimavo,per quei lib ri,ma ieri sera mi sono accorta che è solo un giustizialista frustrato,che vorrebbe tutti in galera.
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x matteo
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m. Sunday, Dec. 22, 2002 at 3:48 PM |
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Io non difendo la Feltrinelli. Ma le prove sono qualcosaltro e poi questo non è un processo. E comunque a un comunicato di una certa Betta (chi è costei) e la mia esperienza diretta scelgo sempre quest'ultima. e poi a volte se vuoi un libro devi sciegliere e se x te Mondadori e Feltrinelli sono uguali bene. xò se cerchi testi come "Io sono un black bloc" o "La banda Bellini" non andare a perdere tempo da Mondadori mentre da Feltrinelli li trovi subito esposti. ciao
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Se puo' servire...
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Roberto Sunday, Dec. 22, 2002 at 4:18 PM |
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Ho un'amica che lavora al Ricordi Mediastore della mia citta' (che non e' Milano ma e' un'altra citta' del nord) e mi ha fatto esattamente gli stessi racconti di Betta (che suppongo viva a Milano, essendo chainworkers una realta' organizzativa molto legata a quel territorio). Non e' questione di qualche direttore stronzo, e' prassi aziendale quella della lettera di dimissioni firmata in anticipo con la data in bianco, per poter ricattare i lavoratori. Questa mia amica si e' iscritta al sindacato, unica in tutto lo store, e da allora hanno cominciato a farle ogni tipo di mobbing, finche' la cgil non ha dovuto mandare una protesta ufficiale. Voglio qui ricordare che il sig. Carlo Feltrinelli, padrone di tutta la baracca, nelle sue interviste e prese di posizione sembra (a parole) il piu' grande difensore della cgil e delle lotte per la difesa dell'art.18. Certa ipocrisia e' davvero rivoltante.
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processo? Che processo?
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Matteo Sunday, Dec. 22, 2002 at 4:32 PM |
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Qui mi sembrava che il processo fosse a chi ha rapporti professionali con Mondadori, mentre Feltrinelli stava passando come il paradiso della sinistra e dei diseredati. Tu se vuoi comprare un certo libro devi scegliere, OK, ma anche chi vuole pubblicarne uno deve farlo, e allora ha ragione chi scriveva che non si possono dare giudizi su Guzzanti se non si sa quali sono le rispettive condizioni che cercano di importi Mondadori e Feltrinelli. La differenza sta li', perche' per il resto davvero pari sono: l'una ha come azionista di maggioranza un gangster demagogo che si definiva "presidente operaio" e adesso insulta gli operai in lotta, l'altra e' di proprieta' di un sepolcro imbiancato che si dice di sinistra ma e' un pezzo di merda e uno sfruttatore; se poi dobbiamo guardare ai rispettivi cataloghi, vediamo che entrambe pubblicano molti autori di sinistra (come qualcuno faceva notare, con tanto di elenco, incluso il compianto Valpreda). E allora perche' Guzzanti o altri dovrebbero preferire Feltrinelli a Mondadori e non viceversa? Per me resta importante il processo sociale che la diffusione e la lettura di quei libri mettono in moto, ed e' un processo che certo non si evolve nella direzione di una maggiore sudditanza a Berlusconi, anzi. I movimenti che stanno mettendo il governo in grosse difficolta' si fanno forti della lettura di Stiglitz (pubblicato da Einaudi/Mondadori), Chomsky, Ziegler (pubblicati dal Saggiatore/Mondadori), e chi piu' ne ricorda piu' ne metta. Forse ci si dimentica che Berlusconi e', appunto, l'azionista di maggioranza, non il direttore editoriale; non ha nemmeno gli strumenti culturali adeguati per sindacare sulla scelta dei titoli da pubblicare. Valerio Evangelisti, in un'intervista recente, faceva notare che la maggior parte delle persone che lavorano alle collane di narrativa di Mondadori sono tutto fuorche' berlusconiane. Pensiamo a Sandrone Dazieri, che lavora al Giallo Mondadori ed e' un membro storico del Leoncavallo... La realta' e' piu' complessa di quanto vorrebbe l'ideologia.
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x m.
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gino '78 Sunday, Dec. 22, 2002 at 4:40 PM |
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"La banda Bellini" subito esposta alla Feltrinelli. Forse alla Feltrinelli di Padova, che dev'essere una vera e propria comunita' utopica, dove sono tutti compagni, veterani dell'antifascismo militante etc. Alla Feltrinelli di via dei Mille, Bologna, non solo non l'avevano esposto, ma non ce l'avevano proprio, e nemmeno sapevano nemmeno di che libro si trattasse. Parlo di due giorni fa. Forse sono dei fascisti!
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boh?
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p.d.f Sunday, Dec. 22, 2002 at 4:57 PM |
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ma stiamo ancora a parlare di info-contro info?cosa e`giusto o no?ah....x chi mi(ci)insulta non esistono paragoni tra padre e figlio ma,forse che ne dite,fra fascista e-o liberista con 1 maschera sinistroide.....ma poi non capisco qsta straripante forma di protezione verso GUZZANTI...(non e´certo un opraio in cassa o un immigrato sfruttato....)...no veramente non si capiscono + commenti cosi´borghesi e filo catto-fascisti su indy...boh?mettiamoci l´anima in pace e non consideriamo + sta gente provocatrice schiava di 1 pc....ma difendiamo tutti i compagni ancora in carcere....kepp the fire burning!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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errata corrige
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Matteo Sunday, Dec. 22, 2002 at 4:57 PM |
mail:
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*.é, hai scritto:
" Anche Marco Paolini pubblica per Einaudi (gruppo Saggiatore, cioe' sottogruppo Mondadori). Anche Noam Chomsky pubblica per Tropea (idem come sopra)."
Probabilmente volevi scrivere:
"Anche Marco Paolini pubblica per Einaudi (idem come sopra). Anche Noam Chomsky pubbica per Tropea (gruppo Saggiatore, cioe' sottogruppo Mondadori)."
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scusa?(noam c.)
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p.d.f Sunday, Dec. 22, 2002 at 5:12 PM |
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quindi il titolo di un libro o un autore fanno la linea politica e produttrice di una casa editrice?....non e`che loro seguono solo il denaro(quindi x ex. trovi biografie del che o di lenin anche da mondadori)naaaaaaaaaaaaaaaaaaaa....stanno cercando di cambiare la societa`con le loro pubblicazioni,il loro (e tuo)impegno politico,...ma porca troia esiste ancora gente a cui bisogna spiegare qste cose?PANICO...cosa succede all`italia?...o forse bisogna spiegarlo solo a chi e`schiavo di un rettangolo con le lucine call it t.v?qualche buona anima ci propone come fare x spiegarlo?con il prossimo dibattito politico?non sono mai venuti e mai verranno.....QUINDI? liberi tutti-e
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La banda Bellini
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m. Sunday, Dec. 22, 2002 at 5:47 PM |
mail:
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scusate ma chiudo il discorso feltrinelli non m'interesse poi così molto ..... ma "la banda Bellini" è bello bello bello!!! io lo consiglio......è la storia della banda Bellini attravero i vari servizi d'ordine dal 68 finoalla morte di Fausto e iaio........ passando anche attraverso attraverso le storie delle donne,le prime canne, i primi compagni che si facevano di eroina
da coccolare
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BB
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Kios melaina Monday, Dec. 23, 2002 at 6:22 AM |
mail:
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mi dici a che pagina si condanno la lotta armata? fra l'altro il 77 viene passato in 3 paginette. Poi chi c'era ,non serba un buon ricordo del servizio d'ordine al Parco lambro autori di veri massacri a volte contro semplici tossicci tali da provocare a un certo punto una furiosa reazione del pubblico. Poi insomma il marinaio ubriaco che dice che se potesse tornare indietro non tirerebbe + la prima pietra e il finale così così deprimente. Il libro è bello fino all'assalto alla scala poi..... sembra che tutto quello di cui valga la pena parlarne sia quello successo prima quando nella realtà è vero il contrario. Ho invece sinceramente apprezzato la delicatezza con cui si parla dei compagni che iniziavano a Farsi le pere. Rilancio l'idea di Threads dedicato alla bb. Ma notate come la Banda Bellini,la Banda Bonnot,la Banda Bassotti(qi Disney) quelli fighi insomma ,hanno tutti le iniziali BB
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è la democrazia, belli!!!
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fabio Sunday, Apr. 27, 2003 at 8:43 PM |
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Osservate la faccenda da un altra visuale. Mondadorei pubblica tutti questi scribacchini sinistri perchè evidentemente è una casa editrice aperta a chiunque riesce ad avere un seguito di lettori...difficile, molto difficile che la stessa cosa possa avvenire a parti invertite...meditate gente, meditate.
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canaZara Sunday, May. 11, 2003 at 3:51 PM |
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canaZara@libero.it |
mi pare che non sia stato un bel gesto da parte sua pubblicare il video - libro alla Mondadori, ma non credo neanche sia il caso di gettargli la croce addosso.il clima di accanimento che si è creato, anche se parziale, intorno a lui mi sembra del tutto inopportuno.ho letto che qualcuno di voi, per questo, ha perso tutta la stima che provava per lui e mi pare esagerato. anche la sorella ha pubblicato il suo film per la Medusa, ma bisogna mettersi in testa che il vero problema è il conflitto di interessi rimasto ancora irrisolto e non il fatto che due persone, decidano liberamente di fare i propri interessi avvalendosi della collaborazione di una casa editrice il cui proprietario è Berlusconi. loro non contestano la sua figura di imprenditore ma la figura di imprenditore - politico che si è creato e a cui dovrebbe rinunciare prendendo una decisione definitiva: mollare la politica e darsi agli affari che sicuramente gli riescono meglio e che non faranno sprofondare ulteriormente l'Italia nella merda in cui si trova a causa sua.
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RISPOSTA A WU MING 1
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Yako Tuesday, Jun. 24, 2003 at 8:59 AM |
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yakobatchee@katamail.com |
Rispondo punto per punto immaginando di essere del papa (e scusandomi con lui, che di certo saprebbe farlo meglio di me, ma forse è troppo disgustato). Sono un lettore, tanto dei wu ming (via download) che del mucchio (felicemente abbonato).
>Da che pulpito viene la predica a Valerio di "usare troppe >parole". Se c'e' uno che e' diventato prolisso, quello sei >tu. I tuoi sfoghi sono sempre piu' lunghi, ripetitivi, >monocordi; ti leggo con sempre maggiore difficolta'.
non sono d'accordo; e non fare lo gnorri, hai capito bene a cosa si riferiva- tante parole per non rispondere nulla.
>Forse, prima di emettere le sentenze di condanna, il tuo >personale Tribunale del Popolo dovrebbe informarsi sui >percorsi individuali di chi processa. >Non depone a tuo favore affermare che non avevi mai >sentito nominare Evangelisti prima dell'intervista sul >Mucchio. >Perche' così disinneschi la carica della tua critica, e >passi da disinformato e superficiale.
io francamente mi baso su quel che vedo. non m'interessa sapere cosa mangiate a mezzogiorno, ma da lettore, quel che scrivete e il vostro comportamento da scrittori. scrivere per einaudi oggi è un'incongruenza, dal mio punto di vista. credo peraltro che del papa non si sia perso nulla a non leggere i polpettoni di eymerich. E d'altronde anche voi fingete di non conoscere quasi per nulla Eco.
>Quanto a noi - non ci menzioni ma alludi - se uno non >vuole (indirettamente) dare soldi all'azionista di >maggioranza del gruppo >Mondadori, ha la possibilita' di >scaricare gratis i nostri libri dalla rete, dato che li >abbiamo liberati dal copyright.
è quel che ho fatto (anche perché scrivete benissimo). Ma smettetela di mettere il copyleft come scudo contro ogni conflitto ideologico: non è così che funziona. Siete VOI, non i lettori, a dover scegliere tra l'idealismo e l'accettazione dello stato delle cose. Non siete più degli scrittori sfigati: avete uno status tale da poter fare un contratto ovunque, e con chiunque. Dunque, essere stati a casa Einaudi da anni non giustifica lo starci ancora. O meglio, ognuno sta dove vuole, siete padroni. Ma come diceva acutamente Montanelli, la mafia comincia con l'accettare un piatto di pasta amichevolmente offerto da qualcuno. Io da siciliano ne sono convinto.
>Certo che non ci entusiasma che Einaudi per salvarsi il >culo sia entrata nel gruppo Mondadori: guardiamo con >speranza a un futuro in cui il Berlusca vada in malora, in >esilio o entrambe le cose, e i suoi artigli siano >costretti a mollare certe prese, se non tutte.
in genere in esilio vanno gli scrittori contrari al regime. quelli coraggiosi. oppure gli ex dittatori, inseguiti a pietrate da tutti quelli che prima mangiavano nel loro piatto. la vita è fatta di scelte.
>Daremo ogni possibile contributo perche' questo accada. >Nel frattempo, e' comunque troppo facile e semplicistica >l'equazione "pubblicare per il gruppo Mondadori" >= "lavorare per Berlusconi". Perche' allora si arriva a >dire che chi compra il fumo per strada e' un mafioso >quanto Toto' Riina.
beh, chi lo compra (forse) no, ma chi lo produce...
>La struttura aziendale del gruppo e' complessa, per nostra >esperienza il Berlusca non esercita alcun controllo >nemmeno indiretto, e' un'entita' piuttosto remota che per >fortuna ha ben altri grattacapi, ed Einaudi continua a >tenere in catalogo e >pubblicare materiali radicali, "scomodi", non omologati >(da Marx a Benjamin, da Vittorio Foa a Mario Tronti, da >Adorno a Polanyi, da Asor Rosa a Herzen, da Stiglitz a >Evangelisti).
Ci mancherebbe altro! Dobbiamo pure ringraziarlo, suppongo. Però parlate a bassa voce, sennò si segna i nomi.
>Ma il punto e' forse un altro: prima di rispondere con >furore a Valerio e cominciare a compilare "liste nere" >secondo i principi di un maccartismo rovesciato, dovresti ->da bravo giornalista - raccogliere qualche informazione >sui protagonisti del "malcostume" che attacchi: >informazioni sull'impegno quotidiano (mentale e fisico) >nei movimenti, sull'appoggio completo e appassionato alle >dinamiche di >autogestione e autoproduzione e all'editoria >indipendente (grazie a una quarta di copertina Einaudi >abbiamo dato visibilita' e >spazi a Derive Approdi), last but not least sulle magagne >degli altri gruppi ditoriali/multimediali.
non è questione di liste nere, non girare le carte in tavola. non è su queste cose che si basano le accuse di del papa, che credo vi riconosca anche molti meriti. La questione è una, una sola: combattere il nemico dall'interno suona come una presa per i fondelli.
>Mondadori inonda le librerie? Ma le librerie *di chi*? >Come giustamente faceva notare qualcuno su Indy, un certo >gruppo "di sinistra" sta avanzando nelle citta' a mo' di >schiacciasassi, imponendo una pax romana nel settore >distribuzione e vendita, >soffocando le piccole librerie, impadronendosi di tutto e >imponendo un regime di monopolio non meno pernicioso di >quello sulle tv...
D'accordo... infatti non è che berlusconi sia l'unico *cattivo* in italia. Non ci sto a queste semplificazioni, stai sviando il discorso. Troppe parole, ha ragione del papa.
>..con la differenza che quest'ultimo e' molto piu' >facilmente aggirabile, dal momento che tale situazione non >ha impedito (anzi!) >che negli ultimi due anni in Italia >ci fosse un'escalation di conflitti, conflitti che si sono >espressi in forme originali, viaggiando >sulle ali dell'esempio contagioso, nutrendosi di >autonomia, con la creazione o la riscoperta di reti che >per comunicare non hanno bisogno dei media ufficiali:
aggirabile? ma che dici? io non riesco più a vedere un tg e tu mi dici aggirabile? ma vivi in italia o dove? e credi che sessanta milioni d'italiani abbiano internet? credi che davvero l'italia sia mossa da un fermento di rinnovamento? A malapena la sinistra (e che brutta sinistra!) ha beccato qualche voticino in più alle elezioni. Io la vedo nera.
>la CGIL e' stata costantemente >oscurata/bistrattata/demonizzata, eppure ha portato >milionate di persone in piazza e per la >prima volta si radica anche nell'atipico, vedi le lotte >dei dipendenti TIM e OMNITEL, le vertenze coi portali >Internet etc. >Forse, ammantato nel tuo pessimismo un po' snob, impegnato >nello stracciarti le vesti, non ti sei accorto di questo >risveglio delle lotte che non ha pari in nessun altro >paese europeo.
con quali risultati? e poi non è così, te l'assicuro: in francia sì che sta scoppiando tutto, e per molto meno. Uno sciopero alla settimana, per mesi interi. Una nazione in ginocchio una volta alla settimana. Te l'immagini in Italia? Qui uno sciopero generale all'anno (passato sotto silenzio), qualche girotondo davanti alle (tele)camere e un referendum dimenticato. c'è proprio da gioire, siamo in piena rivoluzione, come no. Al massimo andiamo pigramente a votare, una volta l'uno e non ci ve bene, allora l'altro, sbadigliando.
>Risveglio che unisce sinistra, estrema sinistra e >cattolici di base e che sta esercitando una forte >pressione dal basso, con conseguente calo verticale della >popolarita' del premier, lento sfaldamento della >maggioranza, Vaticano colto alla sprovvista e costretto >alla schizofrenia (rimuovono don Vitaliano e al contempo >alzano i toni del loro "anticapitalismo" di maniera), con >conseguente imbarazzo dei cattolici della maggioranza >(l'UDC costretta a dichiararsi contraria alla guerra in >Iraq), settori della >Confindustria che si smarcano >perche' questo governo e' oramai disfunzionale anche dal >punto di vista capitalistico: provoca troppi conflitti, >destabilizza.
mi sembra che per amor di dialettica tu stia descrivendo una situazione che non c'è, mi sembra che per rispondere alla fosca rappresentazione del mondo di del papa (sì, spesso toppo fosca, ma credibile, realistica) tu sia caduto in una ridicola esposizione di fatti inesistenti, di speranze prive di corpo. Perdendo oltretutto il fulcro del problema: perché devi proprio pubblicare con berlusconi? Io se fossi uno scrittore sconosciuto ed Einaudi mi offrisse un contratto salterei di gioia... Ma voi non ne avete bisogno. Perché non accettate l'invito e fate un bell'atto di coraggio? Per l'orgoglio di essere intellettuali cui nulla si può obiettare? perché ormai che ve l'ha suggerito qualcuno non c'è più gusto? eppure c'è sempre tempo, per dire "hai ragione del papa, è una buona idea... mi vergogno di non averla avuta io, ma appena posso chiudo il contratto". Vedi, al di là del vostro simpatico giochetto intellettuale di mascherine (a proposito: i numeri sono in ordine di importanza? non era più carino usare i nomi dei colori?), qui si parla di cose serie, non di sogni. Del lavoro degli operai, della libertà d'espressione. Non è un gioco di ragione e torto. Siamo nel bel mezzo dell'apocalisse, nel punto in cui si parla della bestia venuta dal mare, 'e nessuno potrà più vendere né comprare senza portare il suo nome sul palmo della mano'... T'invito a rileggerla. Al di là dell'aspetto mistico/profetico, l'apocalisse è la rappresentazione classica, del momento della scelta, tra ciò che si ritiene essere bene e ciò che si ritiene essere male. Peraltro nella narrazione c'è anche un momento in cui il cosiddetto 'bene' sceglie di usare i medesimi mezzi del 'male', fallendo miseramente. Davvero una lettura interessante.
>Caro Del Papa, la mia visione forse appare meno immediata >e "naturale" della tua (perche' corrisponde meno al senso >comune, come la fisica non-euclidea rispetto a quella >tradizionale), ma sono uno a cui piace viaggiare, e ho >constatato che in molti paesi gli attivisti e le forze di >sinistra "invidiano" la vitalita', la capacita' di >sedimentazione delle esperienze, l'intensa originalità dei >movimenti italiani e la multiformita' delle culture di >sinistra, multiformita' che data almeno da Gramsci.
Che strano: io ho appena ospitato una coppia di francesi "qualsiasi" (cioè mediamente molto più colti di noi italiani, temo), ed erano molto imbarazzati perché non riuscivano a dirmi che siamo un fenomeno incomprensibile, noi italiani, capaci di innalzare alle stelle un dittatorucolo come mussolini e di sputargli in faccia subito dopo (da morto e a testa in giù, però), e che in francia si ride di noi, e gli facciamo paura per la nostra faccia di bronzo, per la nostra capacità di accettare tutto passivamente. Vedi, dipende da chi incontri. E dalla loro sincerità. Ad esempio (un esempio proprio stupido) l'Italia è famosa per la musica: Vivaldi e la techno d'accatto. Forse non siamo all'altezza del nostro passato, di Gramsci e di Vivaldi, perché siamo diventati troppo mediocri, perché non abbiamo mai coraggio, ma vogliamo sempre ragione. Combattiamo senza coraggio, e ci abboniamo, ci arrocchiamo, ci avvinghiamo ostinatamente alla nostra ragione incrollabile, senza accettare le critiche.
>Tutto questo *nonostante* l'imperio di Berlusconi e il suo >monopolio sulla informazione ufficiale. >La situazione non e' cosi' orribilmente nera come la >descrivi.
>dipende dai punti di vista. te lo giuro, io la vedo >proprio nera nera.
>Certo, servono anche le descrizioni apocalittiche, servono >a non illudersi, ma occorre anche contrappuntarle con >qualcos'altro. E invece a te manca il contrappunto, hai >una visione della situazione italiana >puramente "sconfittista", quindi ti dedichi a >dipingere l'avversario persino un po' piu' forte di quel >che e' e i movimenti moooolto piu' deboli di quel che >sono, e ormai ti interessa solo "farla pagare" a chi, >nella tua visione distorta, con la sua >supposta "incoerenza" aiuta Big Brother. Da qui il tuo >desiderio di liste di proscrizione. >Lo scorso anno abbiamo scritto un pezzo intitolato "Gli >astronauti di chi?". Ti dedico lo stralcio che incollo qui >sotto.
farla pagare? liste di proscrizione? santo cielo, parli come se non avessi mai letto del papa. Guarda, io credo che se del papa è pessimista tu sei quantomeno illuso. Forse è da troppo tempo che non scendi in strada tra la gente comune, forse non hai acceso la tv ultimamente, forse non hai visto bene l'italia, per la tua smania di viaggiare (te lo dico con una punta di santa invidia: vorrei poter fare altrettanto). Non è che state frequentando troppa gente in gamba e vi siete dimenticati del mondo reale? Guarda che capita. Capita agli artisti falici, agli artisti più coccolati, capita a chi ha successo e se lo sente dire in continuazione, che è bravo, così spesso che ogni critica ricevuta si trasforma in una bestemmia, contro la quale aizzare i propri proseliti. Secondo dovete ridiscendere al famoso 'sguardo dal livello della strada', quello del punk. Mica di chi ci va da turista, in strada. Da chi ci vive senza scelta. Fatevi un anno in catena di montaggio, guardate l'aria che si respira. Io vivo in italia, e la vedo proprio male. Siamo sempre più ignoranti e emotivi, sempre più buzzurri e incattiviti, sempre meno inclini al dialogo, sempre più disposti a tutto pur di restare a galla. Non siamo proprio un bello spettacolo, e i politici e molti movimenti ne sono lo specchio.
>Va da se' che se sul Mucchio e su Extra non sono graditi i >miei articoli in quanto "servo di Berlusconi" non avete >che da dirmelo.
questa caduta di stile, poi, potevi risparmiartela. Peccato. A me il tuo articolo sul punk, 'Oi', sul mucchio extra è piaciuto molto. Se non scrivessi più per loro finiresti nel paradosso di scrivere per il berlusca ed evitare chi lo combatte (con gran coraggio, devi ammetterlo... e con le spalle molto poco coperte, molto meno coperte delle vostre).
Con immutata stima, Yako
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sei mesi dopo
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Wu Ming 1 Tuesday, Jun. 24, 2003 at 10:58 AM |
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giap@wumingfoundation.com |
Rispondere a una lettera aperta dopo ben SEI MESI, fingendo che sia stata scritta ieri; sorvolando "abilmente" sul fatto (o ignorandolo) che nel frattempo ci sono state evoluzioni nella discussione (con tanto di fine del nostro rapporto col Mucchio, il che rende del tutto insulsa la tua notazione finale); riproponendo domande a cui nei mesi scorsi ho gia' risposto ad nauseam (e anche i piu' incaponiti nel rimproverarci hanno capito qual era il punto)... Intervenire dopo tutto questo tempo per solidarizzare, come se fosse un martire, con una persona di cui nel frattempo si e' riscontrato l'accanimento personale, la paranoia complottarda da allucinato, tanto che tira fuori i Wu Ming dappertutto, di qualunque cosa si stia parlando, fino ad attaccarci per la grafica del nostro sito, a tentare di cacare sentenze sul copyleft senza sapere nemmeno cos'e' etc, fino - addirittura - a far pubblicare sul Mucchio una lettera dove un demente ci associa alla CIA e alla P2 per via Castelvecchi (una persona con cui, unici, rompemmo i rapporti pubblicamente in tempi non sospetti, e che comunque NON e' un agente della CIA ma solo una persona sciatta e confusa). Ho gia' spiegato, anche qui su Indy, perche' per noi e' strategico - da ogni punto di vista - pubblicare con grandi case editrici. Non ultime, per le ragioni che qui ri-cito: <<Quanto a quelli che ci invitano, dall'alto della loro pluriennale esperienza editoriale, ad "autoprodurci" o a "pubblicare per Derive Approdi", rispondo che per quanto riguarda il secondo punto gia' lo facciamo, quanto al primo, lo sanno tutti che il problema non e' tanto *fare* materialmente il libro, quanto distribuirlo e soprattutto farlo sopravvivere. Di cadaveri di case editrici di movimento sono pieni i campi di battaglia della cultura, e oggi quei libri sono perduti come lacrime nella pioggia. E' necessario continuare a sperimentare percorsi di comunicazione indipendente (terreno che non abbiamo mai abbandonato), ma e' altrettanto importante imporsi sul terreno delle major, fare uscire certe pratiche e certi discorsi dalla marginalita'. Continuo a pensare che sia piu' utile e piu' rivoluzionario mettere in giro centomila esemplari di un libro con formula copyleft piuttosto che mille. Se ci invitano in tutta Europa a sempre piu' partecipati eventi contro la proprieta' intellettuale, il motivo e' che abbiamo messo un piede fuori dalla marginalita'. Per farlo, occorre sporcarsi le mani. Punto. Chiedete a qualunque piccolo editore (ogni anno ne muoiono a decine, muoiono come mosche) le enormi difficolta' che ci sono per arrivare in libreria, per farsi esporre dal libraio (ogni anno escono piu' di 60.000 novita', e vi garantisco che non ho sbagliato a scrivere la cifra), per sostenere i costi di una tiratura che ti permetta di arrivarci, in queste cazzo di librerie (che sono migliaia e migliaia). Io sostengo che, nel mentre si continuano a sostenere gli sforzi dei piccoli editori e della comunicazione indipendente, occorre anche *riappropriarsi* di segmenti di processo produttivo *major*, cercare di imporre le proprie logiche e pratiche per farle uscire dalla marginalita' (e dalla cultura della lamentazione inconcludente), perche' i nostri contenuti riescano a circolare fuori dalle nicchie. Ho scritto *riappropriarsi* perche' non c'e' niente che non sia prodotto dell'intelligenza collettiva, e che non abbia nella comunita' il suo vero padrone. [...] Castelvecchi era un povero cazzone, e anche ambiguo, comunque era un indipendente. Nel suo catalogo c'era della merda ma c'era anche svariata roba importante, sulle pratiche cyber, sugli e-toy, sul Critical Art Ensemble, sugli adbusters quando non ne parlava ancora nessuno, sui CSOA, su Luther Blissett etc. Oggi che Castelvecchi e' fallito, quei libri sono persi per sempre. Il catalogo e' andato al macero. [E comunque erano tirature da mille copie. *Mind Invaders*, vendendone tremila, fu un best-seller. Ci rendiamo conto che con questi numeri non possiamo incidere? Prima di Q, di libri con particolari formule sul copyright ne uscivano gia' da qualche anno, per case editrici di movimento, ma ce n'eravamo accorti solo noi della "controcultura". Mettendola su un libro che finora ha venduto duecentomila copie solo in Italia (ed e' pubblicato in Europa, America Latina e Oceania, sempre col copyleft) questo e' diventato un grosso argomento anche fuori dagli ambienti del software libero etc.] E' successo lo stesso coi libri dei precedenti cicli di lotte, quelli pubblicati da Savelli, da L'Erba Voglio etc. Scomparsi. Estinti. Li trovi solo in qualche sperduto centro di documentazione. Non fertilizzano piu' nessun cervello, non entrano in collisione creativa con nulla. Einaudi invece ha un catalogo che si estende dagli anni Trenta a oggi, continua a ristampare, i libri restano in libreria per anni, anche se la casa editrice un giorno dovesse trovarsi in cattive acque (com'e' gia' successo), il catalogo verrebbe quasi sicuramente ricomprato, perche' dà prestigio a chiunque lo possegga... La capisci la differenza?>> Ho gia' spiegato, anche qui su Indy (tanto nel newswire quanto nel forum) perche' per noi e' strategico pubblicare non con una grande casa editrice qualsiasi ma proprio con (e non *per*) Einaudi (ma non solo, visto che pubblichiamo anche per Fanucci, per Derive Approdi e per altre decine di editori in girop per il mondo), dove abbiamo ottenuto risultati, dove ci sono interlocutori affidabili al contrario che in altre grandi case editrici, anche suppostamente *di sinistra*, dove probabilmente non avremmo ottenuto le stesse cose. Ho gia' spiegato qual e' il livello di autonomia che siamo riusciti a strappare, e che sono altre le questioni sulle quali andremmo giudicati: la nostra pratica reale e' stata all'altezza delle sfide? E' stata generalizzabile, contagiosa? Abbiamo aperto una breccia? Abbiamo cambiato qualcosina nella letteratura, nella cultura? Abbiamo creato una comunità intorno a noi? Ri-cito: <<solo chi non fa non sbaglia, e quindi non s'inzacchera, perche' la realta' e' fatta di sangue, sudore, fango e merda, e solo standoci dentro puoi trasformarla. Le pratiche reali sono imperfette e contraddittorie, non sono mai "pure". Le teorie, casomai, sono "pure", ma piu' sono pure e armoniose, e meno ci servono, perche' sono astratte dalla realta' e dalla pratiche. Quindi la mia conclusione e' che, da un punto di vista (chiamiamolo cosi') rivoluzionario e materialistico, CHI NON FA *SBAGLIA*, perche' ricade nell'idealismo, nell'inconcludenza, e finisce per trascorrere buona parte del suo tempo cacando sentenze su quello che fanno gli altri, e sputando su ogni risultato concreto perche' frutto del "compromesso" o di chissa' quale piano del Potere. Proprio come gli antagonisti puri che cacano sentenze su quello che facciamo noi WM. Io preferisco chi sta nelle contraddizioni del mondo e *fa*, correndo anche il rischio di sbagliare.>> Ho gia' spiegato come funzionino le cose dentro l'editoria e in particolare dentro Mondadori (in modo molto diverso da quel che si pensa fuori. Ho spiegato dell'uscita di Giorgio Bocca e del Libro nero del comunismo). Ho gia' spiegato che noi (a differenza di chi lavora a Mediaset) non prendiamo soldi *da Berlusconi* ma siamo stipendiati dai lettori tramite la percentuale sul venduto. Ri-cito testualmente: <<Anche su 'sta storia di lavorare per B*******, c'e' in giro una superficialita' di approccio incredibile: come quelli che dicono che L'Unita' e' finita in mano a B********, perche' il 4% circa di una delle dieci societa' che l'hanno comprata appartiene a un'altra societa' il cui 3% circa appartiene a Mediaset. Se la matematica non e' un'opinione, siamo dalle parti dello 0,00x% di capitale Mediaset. Praticamente il nulla. Una falsa notizia e nulla piu'. L'approccio sconfittista, dell'assegnare a B******* il controllo anche di quello che non controlla (come se proprio gli volessimo regalare tutto) produce mostri, porta a enfatizzare la forza dell'avversario e a seminare impotenza nelle nostre file. Il peggior prodotto del b********smo e' l'anti********ismo. Questo tipo di atteggiamento non serve a liberarci di B*********. E' meglio invece impegnarsi sulle pratiche reali. Sono convinto che B******* cadra', e perdera' anche il controllo della Mondadori. Quando succedera', vedremo chi ha contribuito davvero e chi no.>> Ho gia' spiegato che e' strumentale e da filistei menarcela *ora* sul fatto che pubblichiamo con Einaudi, quando (ri-cito): <<Quando abbiamo cominciato a scrivere Q avevamo gia' in tasca il contratto con la major, ed Evangelisti ha pubblicato il suo primo romanzo direttamente con Urania. Non esiste un "prima della cura" e un "dopo la cura", perche' non c'e' la cura.>> Ho spiegato che e' quantomeno sospetto questo accanimento nei nostri confronti quando moltissimi altri autori di sinistra pubblicano con Einaudi, Sperling & Kupfer, Frassinelli, Il Saggiatore, Tropea, Pratiche (tutti editori collegati al gruppo Mondadori), quando lo stesso Mucchio continua a recensire libri di questi editori (e a citare ad nauseam il libro di Stiglitz, come se non fosse uscito per Einaudi), quando tutti continuano a guardare Zelig e Le iene come niente fosse. Perche' solo proprio a noi venite a menarcela, quando siamo tra i pochi che hanno *imposto* dal basso delle logiche (e non immaginate che culo ci siamo fatti) anziche' adagiarci su quelle calate dall'alto?
http://www.wumingfoundation.com
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Wu Ming 1 Wednesday, Sep. 10, 2003 at 1:12 PM |
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Ultimamente la mia presenza su questo nw sta causando diversi problemi, contribuisce a polarizzare ed esasperare posizioni, costringe a schierarsi "pro" o "contro" il mio collettivo, addirittura fa nascere leggende urbane sul mio presunto ruolo dietro alcuni fakes, persino tra gli admin...
Evidentemente il nome "Wu Ming" è troppo ingombrante.
Siccome, fin dai tempi delle BBS (ECN prima di diventare Isole nella Rete e l'area Cyberpunk di Fidonet, parlo del periodo 1990-94) mi sono formato nella telematica di base e negli spazi comunicativi di movimento, ho sempre ritenuto normale intervenire, rispondere, discutere con chi, qui su Indy, mi/si chiedeva qualcosa prima su LB e poi su WM.
Dopotutto, Indy ha una struttura a weblog, molto informale e orizzontale. Ho pensato che la spinta "livellatrice" del mezzo, le mie buone intenzioni e un po' di pazienza fossero sufficienti a mantenere un certo livello di chiarezza ed evitare la dispersione da "flame".
Forse non mi sono soffermato a pensare agli effetti collaterali. Effetti che oggi mi appaiono sempre più chiari.
Indy *non è* un normale forum né un normale blog, prova ne sia che quando io o i miei compadres interveniamo in altri ambiti, la cosa è percepita come normale e tranquilla.
Qui no: tutto si trasforma in un processo a noi o a chi ci critica. Gli scambi hanno un brutto retrogusto di "arringhe affumicate", con obiezioni accolte o respinte non si sa bene da chi. E alla fine sembra quasi che sia stato io a fomentare.
L'intento era forse troppo venata di populismo ("gli scrittori vadano al popolo", vecchio motto dell'Ottocento russo). E invece mi sto trasformando in una specie di troll...
Questa di fare la ricerca interna con le parole "Wu Ming" o "WM" o "wuminghi" è diventata una cattiva abitudine. Esistono altri spazi per rispondere ai dubbi. E' notorio che abbiamo già un ambito - intimo e allargato allo stesso tempo - in cui discutiamo con chi vuole confrontarsi, porci questioni, criticarci etc.
E' Giap.
E' senz'altro meglio non disperdere le energie, e concentrarmi con gli altri a migliorare quell'ambito.
www.wumingfoundation.com
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Credo valga il contrario
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Ursus Wednesday, Sep. 10, 2003 at 1:53 PM |
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Proviamo a vedere l'altra faccia della medaglia. EXEMPLUM GRATIA: io faccio il commerciale per la Mondadori. Sono un sinistrorso convinto, ma la Mondadori mi ha offerto un buon lavoro, non mi ha rotto le balle per le mie idee politiche (forse non gliene frega), gli interessa che io lavori bene per me e specialmente per loro. So che Guzzanti e tanti altri, sedicenti di sinistra, vendono bene in edicola. Quindi è un buon affare pubblicare loro: che cazzo mi frega quel che dicono quando mi fanno guadagnare e io colmo i budget commerciali che mi hanno indicato?? Ben vengano. ERGO: se costituiscono fonte di reddito, le leggi economiche sono prioritarie sulle opinioni politiche, che tuttavia non fanno più di tanto male, anzi sono costituzionalmente tutelate.
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CAZZO C'ENTRA!
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SBED Friday, Nov. 14, 2003 at 12:37 PM |
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MA CHE CAZZO C'ENTRA! SE QUEL PEZZO DI MERDA DI BERLUSCONI SI STA COMPRANDO TUTTO COMPRESE CASE EDITRICI NOBILI COME L'EINAUDI CHE CAZZO DEVE FARE UNO SCRITTORE! HO IO CHE VOGLIO LEGGERE UN LIBRO EDITO DA MONDADORI LO DEVO BOICOTTARE!?!?!. PIUTTOSTO QUESTO E' IL RISULTATO DI TUTTI QUEGLI STRONZO CHE SI SONO FATTI INCULARE DA QUEL NANO DI MERDA E LO HANNO VOTATO. E CHE ORA ROMPE I COGLIONI PURE A QUELLI CHE SI FANNO GLI SPINI E, SOPRATTUTTO, I CAZZI LORO. MERDA!
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si chiama conflitto d'interessi!
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uno di savethegnocca.com Monday, Nov. 24, 2003 at 8:20 PM |
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gio@savethegnocca.com |
Se qualcuno possiede TUTTO in italia... televisioni, giornali, compagnie assicurative, banche e industrie di ogni tipo... perfino una squadra di calcio (!!!) e allo stesso tempo GOVERNA questo paese, non c'è da meravigliarsi che si arrivi a queste situazioni. A qualcun'altro a parte me è venuto in mente che la recente censura di RaiOt favorisce le vendite del libro "imbuti" di Guzzanti? Questa manovra ha doppiamente favorito il berlusca: ha salvato la sua immagine e gli fa beccare anche una valanga di soldini in più...
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state rigirando la frittata
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***** Tuesday, Jan. 13, 2004 at 12:32 AM |
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E' assurdo questo rigirare la frittata, e dare la colpa del conflitto d'interessi agli avversari di Berlusconi invece che a lui. se Berlusconi butta tentacoli dappertutto, in politica e in editoria, non è colpa degli autori, è colpa di chi non ha legiferato contro il conflitto d'interessi. continuando questa polemica si ottiene un effetto paradossale: si prendono di mira gli autori che non la pensano come il padrone, gli si chiede di andare via, ma così il loro posto, la loro visibilità, il loro potere dentro la Mondadori verrà preso da autori che al padrone gli leccano il culo. non mi sembra un grande risultato, sinceramente. facciamo il giochino contrario: se Berlusconi licenziasse tutti i suoi dipendenti che non la pensano come lui, gridereste tutti allo scandalo, alla censura, all'autoritarismo. siccome non l'ha fatto, ve la prendete con loro! Provate a guardarvi da fuori, ogni tanto, e vedrete quanto siete ridicoli.
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penso questo
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by
eli Thursday, Apr. 14, 2005 at 9:02 AM |
mail:
eliblu1@virgilio.it |
..Mondadori o Feltrinelli purtroppo ora sono la stessa identica cosa, seguono le stesse logiche..anzi, ritengo che sia molto piu' vergognoso l'atteggiamento di quella grande famiglia del cazzo che e' la feltrinelli, che si nasconde ancora ditro il paravento sinistrino e che in realta' e' un'aziendaccia come tutte le altre..solo piu' ipocrita..io ci ho lavorato per anni..e finalmente qualche mese fa ne sono fuggita..
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