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Amici dei preti
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Haacke Sunday January 12, 2003 at 09:09 PM |
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OPUS DEI, LILLIPUT, TETTAMANZI, ZANOTELLI E IL POTERE
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- Il prete del mistero sale in paradiso
Escrivà (fondatore dell'Opus Dei) un santo che tanto santo non era tratto da Avvenimenti nr.34 settembre 2002 Di Adriana Zarri
Si sta avvicinando la data in cui il beato Escrivà de Balaguer (il discusso fondatore della più discussa Opus Dei) verrà proclamato santo. Di questo papa è stato detto che soffre di una incontinenza canonizzatrice: definizione invero impertinente ma ben giustificata. In effetti il numero dei beati e di santi proclamati da papa Wojtyla supera il numero delle canonizzazioni decretate da tutti i suoi predecessori messi insieme: un fatto anomalo, nella storia della chiesa, e non certo positivo, anche perché la quantità è spesso a discapito della qualità. E infatti parecchi sono i santi contestati: dal discusso Pio IX al discutibile Pio XII la cui canonizzazione avverrà tra non molto. Ma nessuno sarà contestato come Escrivà de Balaguer: un personaggio davvero indecente. Eppure esso ha i suoi estimatori, alcuni illustri e addirittura papabili. Ho sott'occhio un articolo dell'ex vescovo di Genova, attualmente pastore di Milano, Tettamanzi nel quale si legge un elogio del Balaguer, in base a numerosi passi dei suoi scritti. Si sa che, estrapolando i brani del loro contesto originale, si può fare di un malfattore un santo e di un santo un malfattore. Certo il vescovo di Milano non compie distorsioni tanto grossolane e diamo anzi per scontata la sua perfetta buona fede. Ciò nonostante la sua simpatia per l'Opus Dei e per il suo fondatore ci preoccupa non poco, anche alla luce della previsione che lo vorrebbe, domani, papa. Ci è davvero bastato il sostegno dato da Giovanni Paolo II all'Opus Dei, e non vorremmo che avesse un seguito. L'episcopato dell'America Latina è ormai in braccio all'Opus: aderenti, fiancheggiatori, simpatizzanti. Vogliamo davvero proseguire su questa strada? Ma forse, al di là degli interrogativi e degli allarmi, dobbiamo dar conto della nostra contrarietà. La bibliografia dell'Opus Dei è vastissima tra libri a sostegno: non molti e, in genere scritti da membri dell'Opus, e libri critici: moltissimi. Non potendo spaziare tra tanta produzione scegliamo, tra le opere critiche, una delle più significative: una storia umana altamente drammatica, scritta da una donna che ha vissuto, per quasi vent'anni, nell'Opus Dei condividendone i fanatismi e che poi -aperti gli occhi e prese le distanze- è stata perseguita, imprigionata e cacciata. Si tratta del libro Oltre la soglia di Maria del Carmen Tapia alla quale lasciamo senz'altro la parola. "La casa di Roma è una sorta di fortezza medievale (...) a cominciare dalla porta principale che è blindata e non ha serratura esterna, aprendosi unicamente dall'interno. Per aprirla bisogna dare cinque mandate e la chiave (...) deve essere annessa alla cintola della persona incaricata della portineria. Chi vuole uscire deve suonare un campanello posto accanto alla porta e attendere che la portinaia venga ad aprirgli. Quando qualcuno suona per entrare (...) ad aprire vanno due persone (...). L'accompagnatrice rimane indietro di un passo e la portinaia apre (...). Quello che voglio sottolineare è che nessuno, assolutamente nessuno, a Roma, può aprire direttamente una porta e uscire sulla strada. In una sede così blindata non possono mancare i microfoni; e infatti «Monsignor Escrivà aveva fatto piazzare microfoni in diversi punti della casa, tutti collegati con la sua stanza». Come se non bastasse, nelle case dell'Opus Dei esistono armadi con documenti segretissimi. In questi armadi si prescrive di tenere una bottiglia di benzina, per poter tempestivamente bruciare quelle carte, in caso di emergenza. (...) Altre faccende misteriose: il trasporto di denaro, dentro borse rigorosamente chiuse che nessuno doveva assolutamente aprire. Così pure desta stupore la presenza di pistole. (...) «Le scenate del Padre (così veniva chiamato Escrivà) erano famose. Se un uovo fritto non era come piaceva a lui, o se la tovaglia dell'altare non distava dal pavimento per il numero esatto di centimetri da lui stabilito, la direttrice della casa riceveva una solenne sfuriata». Tutto questo può apparire poco più che folclore, benché getti una luce sinistra sulla figura dell'Escrivà e della sua fondazione. Ma ora veniamo alla parte più drammatica della storia. A quando, consumatosi ormai il distacco della Tapia dalle posizioni dell'Opus, essa viene rinchiusa in una stanza senza possibilità di contatti con l'esterno. «Durante il giorno una direttrice rimaneva sempre in camera con me, e un'altra stava di sentinella in corridoio, accompagnandomi in bagno e aspettandomi fuori». E cominciano gli interrogatori. Mercedes e Marlies continuano a interrogarmi diverse ore al giorno e le domande si susseguivano per ore, sempre eguali (...). «Quando tornavo in camera dagli interrogatori mi accorgevo che l'avevano perquisita. Il telefono era sorvegliato in permanenza da un membro del consiglio locale. Non mi fecero fare le pulizie né scendere in sala da pranzo. Mi portavano i pasti in camera (...). Ero talmente terrorizzata che mi venne un tremito continuo. Avevo paura che mi chiudessero in manicomio, come avevano fatto con altre persone. Nel mio panico mi ricordai che il marito di una mia amica (...) si trovava a Roma. per un caso fortuito avevo annotato il suo numero di telefono nel messale. Raccomandandomi l'anima a Dio, riuscii a raggiungere il telefono perché in quel momento colei che lo sorvegliava era stata chiamata altrove. Telefonai dicendo soltanto: (...) "Vieni a trovarmi. Insisti anche se non vogliono. E' grave" e riattaccai». L'amico riesce finalmente a liberarla e la povera ragazza si appresta a lasciare la sua prigione, la casa, l'Opus Dei: «mi dissero di recarmi nella sala delle riunioni (...) Monsignor Escrivà cominciò a camminare su e giù agitato, rosso, furioso, dicendomi: "non parlare con nessuno né dell'Opus Dei né di Roma (...) perché se vengo a sapere che parli male dell'Opus, io Josè Maria Escrivà de Balaguer, che ho in mano la stampa mondiale, ti disonoro pubblicamente". E guardandomi negli occhi con una furia spaventosa, agitando le braccia, come se volesse picchiarmi, urlò: "(...) puttana porca!"». Questo il congedo di un "santo"! Un "santo" collerico e ambizioso, che aveva comprato un titolo nobiliare dal governo amico del dittatore Franco: governo in cui alcuni membri dell'Opus Dei ricoprirono cariche di ministri e ovunque dell'Opus sempre sostenne e sostiene i regimi di destra contro gli interessi del popolo e dei poveri. (...)
tratto da Avvenimenti nr.34 settembre 2002
http://www.disinformazione.it
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Wow che grandi rivelazioni
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Maurizio Sunday January 12, 2003 at 10:10 PM |
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Caro "Haacke", che cosa c'entrano Zanotelli e Lilliput con gli altri personaggi da te citati? Sono tutti cattolici, è vero, ma tu mescoli la merda con il cioccolato! Ancora peggio, ricorri a rozze generalizzazioni degne di Berlusconi o dei trogloditi in camicia nera o verde, secondo cui ogni comunista è uno stalinista, e ogni Musulmano è un integralista votato alla Jihad e un potenziale terrorista. La razionalità di cui ti ammanti, dovrebbe consigliarti una maggiore attenzione alla realtà delle cose; tu invece procedi per dogmi e anatemi: pensi di fare un bel servizio alla tua causa? Io non voglio certo convertirti (a essere sincero, me ne sbatto il cazzo!), sei libero di essere ateo quanto e come ti pare; ti dispiacerebbe essere altrettanto tollerante, e sopportare l'esistenza di persone in contrasto con la tua visione dogmatica del mondo? Non è una rivelazione straordinaria che l'Opus Dei, così come Comunione e Liberazione, siano vere e proprie organizzazioni a delinquere, il cui scopo principale è la conquista del potere e della ricchezza. Io sono cattolico, e provo per queste canaglie un immenso disprezzo (detto per inciso, ai tempi dell'Università ho fatto vedere i sorci verdi non solo ai fasci di "Fare Fronte", ma anche ai Cattolici Popolari, il braccio studentesco di CL, usando spesso mezzi alquanto decisi: non hai mai sentito parlare di azione diretta?); ma secondo te anch'io, come Zanotelli e Lilliput, sono un aspirante Torquemada assetato di sangue umano. Bello mio, se riflettessi sulla base dei fatti, invece di dare fiato alle trombe dei tuoi pregiudizi, potresti accorgerti di un piccolo particolare: i cattolici progressisti stanno sulle palle alla Curia romana nella stessa misura in cui sono odiosi a te. Non ti incazzare, ma ti si adatta bene un detto popolare: "Dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei". Oltre al bianco e al nero, in mezzo ci sono mille colori e mille sfumature (libera citazione da una canzone dei 99 Posse); fa' un favore a te stesso, e impara a riconoscere ed accettare tutte le tinte del Movimento. Altrimenti, rischi di finire come i Radicali, gli Illuministi a gettone della banda Berlusconi! E che cazzo, sei libero di fare l'anticlericale militante, ma fallo in maniera seria!!
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Spezzo una lancia per Haacke
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KCl.Al.Cl Monday January 13, 2003 at 06:58 PM |
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Haacke eccede. Ai limiti del controproducente, ma nella fase attuale molti non si rendono conto del pericolo costituito dalla trionfale avanzata dell'integralismo religioso in tutto il mondo. Ormai in Italia essere anticlericale (che non significa antireligioso) e' diventato un fatto di legittima difesa, di fronte alla continua erosione delle libertà individuali da parte della Chiesa.
Una Chiesa che a seconda delle epoche si e' adattata alle circostanze: come in passato era soprattutto una monarchia assoluta, oggi da molti punti di vista DEVE comportarsi come una grande multinazionale (anzi delle moderne multinazionali e' per certi versi il modello storico), e un prete come un suo dirigente.
Se ad un movimento di protesta si associa INDIVIDUALMENTE un dirigente dissidente di una QUALSIASI multinazionale, per fare un esempio azzardato, e' un conto; se invece la stessa persona si presenta a capo di un gruppo ORGANIZZATO, facente in ultima analisi capo alla stessa multinazionale, la cosa cambia completamente. Naturale che per gli altri protestanti si crei il sospetto di egemonia.
Questo in teoria. Per quello che si e' potuto vedere fino adesso in pratica, la differenza tra preti "cattivi" tipo benzi e preti "buoni" tipo Vitaliano (secondo la classificazione di "ernst" http://italy.indymedia.org/news/2002/12/142832_comment.php#144209) e' che i primi vogliono imporre le loro credenze con la forza dall'esterno, mentre i secondi le impongono in modo "pacifico" e subliminale dall'interno, godendo tutti allo stesso modo di un'ampia visibilità mediatica. In entrambi i casi la violenza piu' grave e' che i "valori" cristiani vengono dati per scontati e connaturati all'uomo, senza il minimo rispetto per punti di vista VERAMENTE diversi.
QUESTO E' ESATTAMENTE LO STESSO SPIRITO CHE ALIMENTA LA GLOBALIZZAZIONE.
Haacke fa notare giustamente l'unilateralità dei boicottaggi proposti da Lilliput e molte altre cose interessanti che non tutti sanno, anche se hanno esperienza politica diretta di alcune realta'.
Servirebbero pero' meno insulti, invettive e pettegolezzi e, in generale, piu' materiali e documenti inoppugnabili su questioni come i "rapporti tra Lilliput e l'Opus Dei" (http://italy.indymedia.org/news/2002/12/142832_comment.php#143066) e tutto il resto.
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ri-eccolo
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l'ernst Monday January 13, 2003 at 09:51 PM |
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Il fatto è che serve anche una realpolitik.
Un banalissimo esempio lo abbiamo anche in questa discussione, noi anti-clericali come possiamo fare a meno dell'intelligenza e della sensibilità del cattoilco Maurizio, che ha postato qui e altrove (andate a rileggervi alcuni suoi interventi). Stessa cosa dicasi di un Vitaliano, che in tempi non sospetti, anche diversi anni prima di Genova (data simbolica per la costruzione del movimento) presenziava in diverse manifestazioni contro i potenti della terra. Inoltre, ma ne ho l'esperienza anche fuori e non solo in Indy, credo che Maurizio sia più affidabile di tante persone che si professano (n.b. professano) anti-clericali. Sia dal punto di vista della sensibilità politica e umana, sia da un punto di vista strategico (e qui posso sembrare un po' figlio di puttana, perchè sembra che voglia sfruttare il Maurizio per scopi politici. Tranquillo Mau, se alla presa del potere qualcuno ti vorrà ghigliottinare, mi opporrò con tutto me stesso).
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