Continuano le mobilitazioni in tutta la citta' per ribadire l'ostilita' ad un progetto omicida che vorrebbe riconvertire la centrale termoelettrica di TVN, da olio combustibile a carbone. Intanto ecco qualche delucidazione tecnica sulle conseguenze che l'attuazione del progetto comporterebbe sul teritorio di Civitavecchia.
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"I perchè del no al carbone"
In seguito alla proposta dell’Enel di utilizzare il carbone nella centrale di Torre Valdaliga Nord, cerchiamo di analizzare il problema con un’ottica piu’ avanzata ed usando un grandangolare per vedere meglio i contorni di una situazione che avra’ pesanti, dannose ed indelebili consequenze nel lungo termine su una vasta zona circostante. Consideriamo il territorio fra Ladispoli e Orbetello con una profondita’ di 50 Km verso l’interno poiche’ tale e’ il raggio di piu’ densa azione dei Camini alti 300metri. Un territorio ben dotato per le caratteristiche naturali e climatiche, in cui lo sviluppo agricolo e turistico ha innalzato il livello di vita degli abitanti che potrebbero vivere tranquilli, badando piu’ alla conservazione della salute, oggi terribilmente minacciata da tanti concreti pericoli che vanno dai pesticidi ai veleni rilasciati dal traffico. Questo territorio gestito da mani capaci potrebbe realizzare attivita’ pulite ed attraenti come i parchi archeologici (si veda lo stato di colpevole abbandono della Civita di Tarquinia e di Vulci) e per la stessa Civitavecchia ove si parla di ampliamento del porto per le navi da crocera e per il terminale di auto importate (viste le sorti della Fiat). Ebbene su tutto questo territorio si presenta la minaccia mortale della trasormazione a carbone di TVN, un impianto (fuori porta!) da 2400Mw, ripeto 2400Mw, quando per il fabbisogno energetico di tutti i suoi abitanti basterebbe un gruppo da 150~200 Mw. Inoltre esiste anche la proposta di trasformazione della centrale di Montalto, da olio ad orimulsio (un composto bituminoso che viene dai giacimenti dell’Orinoco), come si sta gia’ disponendo a Porto Tolle (altri 2400Mw). Di fronte a questa estesa minaccia reale, concreta, ben valutabile, le varie Amm. Comunali della zona che hanno titolo per fronteggiarla nell’interesse superiore di tutto l’ambiente e non solo della popolazione, risultano sparpagliate ed incerte, alcune anche velatamente disposte ad accettare, cercando ipocrita giustificazione nei numeri che esprimono i valori limite degli inquinanti “indicati dalla legge”. ( La legge!!... E chi fa queste leggi? ). Mi viene in mente Scarpia quando per possedere Tosca ricorre ad un sottinteso ordine a Spoletta: "Il prigionier sia fucilato, attendi, come facemmo del conte Palmieri!" Fucilazione simulata.! Eravamo nello stato pontificio, Napoleone vinceva a Marengo, ma Mario e Tosca non arrivarono mai a Civitavecchia. L’anelito di liberta’ non arriva al porto di Civitavecchia. Ma almeno Scarpia fu’ eliminato. Che cosa avrebbe potuto scrivere Stendhal intorno a questo losco attuale attentato nel paese che si onora di averlo ospitato? A proposito Stendhal racconta che le guardie distaccate nelle torri lungo la nostra costa passavano il tempo a fare il tiro a segno sui vasi etruschi che gli venivano per le mani. E’ evidente una similitudine fra i vasi etruschi e l’Ambiente e fra chi gli tirava contro allora e gli tira contro adesso! Azioni di semplice vandalismo. Risulta comunque evidente che la popolazione non ha ancora capito la grossa patacca che da 50 anni le varie Societa’ elettriche in combutta con l'amm. comunale di Civitavecchia, gli hanno rifilato con queste centrali termoelettriche di infima tecnologia e senza protezioni ambientali, con la scusa di portare lavoro e progresso alla citta'. E' una storia di vilta', tradimenti e sotterfugi che il riesumarla fa ben capire con quali armi sara’ combattuta la battaglia. [C'e' un accostamento con la storia della conquista del Messico da parte di Cortez, allora ebbe anche lui gli aiuti dei Locali.] Eppure siamo ora nel XXI secolo!. E’ doveroso qui ricordare che a La Spezia, la popolazione ha combattuto per 40 anni per eliminare la centrale a carbone, di solo 640Mw, costruita alla fine degli anni 50 che produceva danni mostruosi a tutto l'ambiente circostante. Vediamo ora la situazione attuale per quanto riguarda l’Alto Lazio:
Da una parte c'e' l'Enel che paragonata alla EdF,(Francia) sembra un cadavere fatto a pezzi. Gli sono rimasti sul gobbo, questi grossi impianti come TVN e Montalto e Porto Tolle. L'olio ed il gas naturale hanno un prezzo di mercato superiore al carbone e non e’ possibile produrre il Kwh a costi competitivi, senza elevare almeno il rendimento degli impianti, (inoltre ci sono le crisi di guerra, ma con la soluzione del problema iraqeno, il prezzo del petrolio si stabilizzera’ sui 20$ al barile). Allora l’Enel ricorre al carbone che piu' solfo contiene e meno costa e all'Orimulsio che viene dal Venezuela. Il tipo di impianto piu' economico per bruciare il carbone o l'orimulsio e' quello delle caldaie convenzionali con l'aggiunta dei desolforatori. L'Enel sceglie e propone questo tipo con il benestare del Ministero dell'Industria che ovviamente non si interessa affatto del benessere ambientale dell'Alto Lazio (conosciuta da tempo come terra di venduti). Si sa che ci sono tecnologie avanzate per utilizzare il carbone evitando almeno i micidiali inquinanti in uscita dal camino,anche se mai si puo’ ridurre l’anidride carbonica, ma non vengono considerate. Due di queste tecnologie sono: la combustione del carbone in caldaie a Letto Fluido con iniezione di calcare ed impiego dell'ossigeno, invece dell'aria, in modo da evitare perfino la formazione degli ossidi di azoto. la gasificazione del carbone (basata sul principio dei Gazometri) in un sistema termochimico per ottenere il syngas con il quale poi alimentare un impianto a Ciclo Combinato Integrato come quello da 250Mw costruito dalla Destec a Wabbash River, vicino ad Indianapolis che utilizza il carbone locale; come quello di Puertollano in Spagna per il carbone locale (partec. Enel al 4%); come quello di Buggenum in Olanda che utilizza carbone importato. I suddetti impianti ad alto rendimento, costano pero’ troppo per una azienda non competitiva che fin dal 1990 aveva rinunciato oltre al nucleare anche a partecipare agli innovamenti tecnologici di qualita' e di prestigio nel mondo. Poi c'e' purtroppo da considerare che in Italia non si ha l’esperienza per fare questi impianti piu’ avanzati.(vedasi similitudine Fiat). Si fa pero’ notare che presso tre Raffinerie come l’API a Falconara, l’ISAB a Priolo e la SARAS in Sardegna sono gia’ in esercizio impianti di gasificazione dei residui pesanti del petrolio (Petcoke, altrimenti non utilizzabile) che producono vapore ed energia elettrica venduta all’Enel a caro prezzo perche’ assimilata (per legge!) ad energia rinnovabile.(vedete come si girano le Leggi!) Dall'altra parte ci sono le Amm. Locali (non le chiamo Controparti perche' alcune non lo sono), composte da persone che pur essendo dei bravi politicanti non hanno le conoscenze necessarie per affrontare e sostenere discussioni su progetti di questa portata. Ad esempio, sanno le Amm. Com. se nel progetto Enel ci sono Precipitatori Elettrostatici a secco od a umido e quali vantaggi comportano questi ultimi ? Sanno quali sorbenti vengono usati per trattenere le particelle di Mercurio che provocano la sclerosi multipla? Sanno perche’ la temperatura dei fumi in uscita dal camino non viene tenuta piu’ alta ? Sanno dove andranno a finire le tonnellate di gesso prodotte giornalmente dai desolforatori dei fumi? Ecc. Ecc. La posizione che devono prendere le Amm. Com. e’ dunque quella di rifiutare la trasformazione a carbone di Torre Valdaliga Nord, dando credito al parere chiaramente espresso da tecnici neutrali, specialisti nel campo ed in particolare da chi ha lavorato per 30 anni nel settore termo- elettrico ed ha avuto la ventura di seguire l’evoluzione ed il progresso delle tecnologie piu’ ecologiche per la produzione di energia elettrica, essendo questo diventato un problema critico di interesse globale. Il documento presentato dal comitato degli insegnanti e’ stato fatto bene e dice cose vere. Dove trovano il coraggio temerario gli Amm. Locali a firmare un protocollo che condanna a morte il nostro paese ? Dovrebbero trovare il coraggio di dimettersi piuttosto che tradire il mandato che alle ultime elezioni il popolo gli ha dato. Si consideri inoltre la inutilita’ sostanziale di affrontare le ingenti spese richieste da questa trasformazione, il cui periodo di ammortamento e’ valutato normalmente sull’ordine dei trent’anni, quando nell’arco di dieci anni saranno disponibili a prezzi competitivi le piu’ promettenti energie rinnovabili che sono gia’ in linea di produzione. Il vento in prima fila, poi il solare e le celle a combustibile. Del vento si sono gia’ visti due articoli al riguardo della situazione in Europa e negli Stati Uniti. Ritengo doveroso far sapere per la cronaca, che la General Electric Wind Energy ha di recente installato il millesimo turbovento da 1,5Mw che costruisce in Germania, Spagna e USA. Il primo venne istallato a Emden in Germania, nell’Aprile del 1996. In una localita’ di nome Masoy a 100 km dal Polo Nord, zona dove il vento soffia a 32Km/h, la societa’ danese Nuon sta realizzando un parco di 16 turbovento da 2,5 Mw/ciascuno costruiti dal gruppo tedesco Nordex . Costo dell’opera 40 milioni di Euro. Produzione annuale prevista 120.000Mwh. In Germania le vendite dei turbovento sono aumentate del 22% rispetto all’anno precedente con un totale di 2079 unita’ costruite nel 2002. Anche in Sicilia e’ allo studio un progetto di centrale eolica ed anche ad Onano, come riportato dal Messaggero del 27/12/02. In Germania paese maggiore produttore di energia eolica nel mondo (10650Mw), l’Istituto Tedesco per l’Energia Eolica ha stimato che da qui al 2010 la potenza eolica globale aumentera’ 5 volte passando da 25.000 Mw a 120.000Mw. Le industrie tedesche sono chiamate a partecipare ed a sostenere la espansione dell’energia eolica in Spagna , Italia , Francia , Polonia e Turkia; seguira’ poi la Cina ed il Brasile. Il nostro Ministero dell’Industria da che parte guarda? Per quanto riguarda l’energia solare (detta fotovoltaica) il problema e' solo economico perche' presenta ancora costi superiori al vento per via dell’utilizzo dei cristalli di silicio di elevata purezza. Ma in California c'e' gia' una compagnia (la Astropower) che inserisce nei pannelli prefabbricati delle nuove case, le sue celle fotovoltaiche cosicche' la casa e' venduta con l'impianto di generazione elettrica pronto a funzionare. C'e' un superiore costo di alcune migliaia di dollari, ma per la durata trentennale delle celle non ci sono piu' "Bollette" da pagare, anzi c'e' un ritorno sul supero di energia prodotta e venduta alla rete. Molti americani ecologisti sono ben disposti a pagare di piu' per il bene dell'ambiente e per un ritorno economico sicuro. Anche le Celle a Combustibile (Fuel Cells) che funzionano con Idrogeno sono in via di notevole sviluppo, la loro taglia va da 5Kw ad alcuni Mw. Una unita’ da 5 Kw puo’ essere facilmente installata in una casa per produrre energia elettrica e calore per riscaldamento. Il mercato piu’ favorevole e’ il Giappone che offre contributi del 50% sulla spesa di progetto e la Germania che attualmente offre un rimborso di 5,11 centesimi di Euro per Kwh per la durata di 10 anni, per l’energia prodotta dalle celle, connesse con la rete, di potenza fino a 2Mw. L’applicazione piu’ massiccia delle Celle a Comb. e’ prevista nel settore del trasporto dove la Honda, la Toyota, la Ford, la GM e la Daimler-Chrysler stanno provando i loro prototipi. Mi sembra a questo punto che di scelte alternative c’e’ una abbondanza illimitata per chi vuole assumere soluzioni moderne al passo con i tempi. A meno che i motivi determinanti, invece di quelli tecnici, non siano quelli legati alla perversa catena degli appalti e dei baratti, dove viene distrutto il denaro pubblico a vantaggio dei soliti pochi. E dove lo trovate un altro posto in Italia che Vi fa istallare una centrale a carbone con quattro gruppi da 600Mw? La soluzione ragionevolmente proponibile per TVN e’ quella di lasciarla stare come si trova, facendola funzionare a carichi ridotti (per meno inquinare) in regime di “modulazione del carico” della rete, mentre si realizza con il denaro della trasformazione, salvato dall’inutile spreco, un adeguato sistema di generatori a vento che sfruttano questa nostra immensa risorsa, Inesauribile e Pulita. Ma in Italia non trova sostenitori perche’ e’ “Intangibile”.
Ing. L.R.
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