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Il Depistaggio di Lauro e la Sirena Sospetta
by stealth Wednesday January 15, 2003 at 02:36 PM mail:  

Una lettura della performance del vicequestore Lauro, che detiene il dubbio merito di aver imbastito la prima disinformazione sull'omicidio di Carlo Giuliani, e le domande inquietanti che ispira la sirena del defender, che smette di urlare come a segnalare lo sparo omicida.

LA FALSA ACCUSA ED IL MANCATO ARRESTO

"Bastardo!
Lo hai ucciso tu, lo hai ucciso!
Bastardo!
Tu l'hai ucciso, col tuo sasso, pezzo di merda!
Col tuo sasso l'hai ucciso!"

Sono le parole testuali con le quali la piu' alta autorita' di polizia presente in piazza Alimonda, pochi istanti dopo l'assassinio di Carlo Giuliani, addita un personaggio in abiti civili che, isolato, grida "assassini" rivolgendosi alle forze dell'ordine dalla scalinata della Chiesa.

E' il vicequestore Adriano Lauro.

L'accusa e' pesantissima: non solo Lauro e' la piu' alta autorita' di polizia presente sul luogo, egli e' anche un testimone oculare dei fatti appena svoltisi ed addita in modo inequivocabile il supposto responsabile di un omicidio appena consumato. Ossia accusa il soggetto come omicida in flagranza di reato.

Mentre lo fa, urlando a squarciagola quanto sopra, Lauro si avvia a grandi passi verso la persona accusata, che con prontezza, fugge, mentre assieme a Lauro, si fanno incontro a lui di corsa quello che sembra un ufficiale dei carabinieri, un altro poliziotto e, piu' indietro, altri poliziotti e carabinieri.

Ma la corsa si esaurisce dopo pochi metri. Il supposto assassino, incredibilmente, si ferma, si volta, e rincara: "sei un assassino in divisa!" e ancora Lauro, replica: "col tuo sasso lo hai ucciso!".
Una voce soggiunge: "prendetelo!"

Gli inseguitori non ne approfittano per serrare la distanza, per quanto breve, pochissimi metri, che li separa dal fuggiasco.
La fuga riprende, il supposto assassino sparisce nella traversa dietro la chiesa (via Odessa) e quasi tutti gli inseguitori desistono e tornano in Piazza. Compreso Lauro. Solo un carabiniere sparisce invece dietro l'angolo di via Odessa, e' ipotizzabile continui l'inseguimento. Ma non risulta che il fuggitivo sia stato neanche fermato.

L'intero corteo del Carlini viene inseguito per chilometri, come mai accaduto nella storia degli scontri di piazza in Europa. Centinaia di manifestanti, anche senza essere accusati di alcunche', vengono inseguiti senza quartiere e, spesso, vengono catturati e/o pestati.
Ma un uomo a mani nude, accusato, in flagranza, di avere appena consumato un assassinio, viene --a quanto risulta-- lasciato andare e nessuno dei numerosi poliziotti e carabinieri presenti sembra fare un tentativo appena decente di arrestarlo.

E' spiegabile tutto cio' con il contesto, con il fatto che l'accusa lanciata si rivelera' palesemente falsa ed incredibile?
Se lo fosse, l'inseguimento dovrebbe tentare di eseguirlo almeno Lauro in persona, ma non va cosi'. Altri "tutori" dell'ordine, come e' logico che sia, si muovono subito in base all'accusa --gravissima-- appena pronunciata con grande convinzione dal piu' elevato responsabile di polizia presente.

L'inseguimento di un supposto assassino, che si svolge sotto l'occhio elettronico di una telecamera Mediaset, si esaurisce pero' dopo pochissimi secondi. Polizia e carabinieri si fanno sfuggire un accusato di omicidio apparentemente disarmato e che fugge a piedi.

Qualcosa non torna.

E non e' che la cosa possa spiegarsi con una lettura dell'accusa come genericamente lanciata "ai manifestanti".
Le parole di Lauro sono inequivocabili e chiaramente dirette ad una persona in particolare, che egli addita con precisione e che, seppur per pochi metri, insegue.
Per il reato ipotizzato, l'arresto non e' facoltativo --e' obbligatorio-- e va eseguito senza indugi e senza discussioni. Ma nessuno lo esegue od effettua un tentativo minimamente serio di eseguirlo. Non solo Lauro, ma anche gli altri "inseguitori" debbono spiegare perche', e non certamente in base alle risultanze ex post ed al fatto che Carlo Giuliani risultera' ucciso da ben altro che un sasso.

Dovrebbero spiegare perche' --in quel momento-- hanno desistito dall'inseguire e dall'arrestare un assassino accusato dal comandante della piazza in persona.
E' un reato questo, ed e' un reato che si perfeziona a prescindere da qualsiasi esito abbia ogni successivo accertamento circa l'effettiva colpevolezza del catturando.


OMESSO SOCCORSO E VILIPENDIO

20 luglio 2001, Genova. Le Forze dell'ordine hanno ormai riconquistato definitivamente piazza Gaetano Alimonda da pochissimi minuti ed il corpo di un giovane manifestante giace a terra in un lago di sangue. E' circondato da un foltissimo cordone di Polizia.
Durante l'ultima carica, lanciata non contro i manifestanti --tutti fuggiti dopo lo sparo fatale-- ma, essenzialmente, contro i fotografi (tra i quali Eligio Paoni che riporta gravi ferite e la distruzione del suo lavoro e della sua strumentazione) ed i primi soccorritori (tra i quali il primo in assoluto, un manifestante inglese che ha prestato servizio in Bosnia con l'esercito di Sua Maesta' e che, per questo, ha nozioni di pronto soccorso adeguate al caso).
Nessuno --e dicasi nessuno-- tra poliziotti e carabinieri, ha tentato o tentera', fino all'arrivo dei primi sanitari, o anche successivamente, di soccorrere il giovane morente. In almeno un filmato (ed in una testimonianza citata da Heidi Giuliani), anzi, sembra che al cittadino Carlo Giuliani morente vengano persino sferrati calci da parte di coloro che i cittadini sono teoricamente chiamati a proteggere. E che hanno il preciso dovere di soccorrere, sancito per legge.

E, invece, sferrano calci ad un giovane che sta morendo dissanguato.


E' GUERRA: SANGUE E MENZOGNE

Si tratta, a tutti gli effetti, della descrizione di uno scenario di guerra, laddove l'unico principio e' l'annientamento del nemico e non c'e' compassione neanche per i morti.
Sembra inconcepibile, ma e' la realta' documentabile e documentata. Ed e' in effetti inconcepibile, in uno Stato che si dice Civile e Democratico che, per di piu' si trova ufficialmente "in tempo di Pace".
Sapremo poi, per bocca dell'uomo che allora gestiva il Ministero degli Interni, Claudio Scajola, che a Genova, a mettere in scena la guerra non c'erano solo i carri armati ed un vergognoso muro, secondo per estensione solo a quello di Berlino, c'era anche l'ordine di sparare.

Ma la guerra non finisce una volta perfezionata la sua definizione attraverso il sangue versato. La guerra e' gia' permanente, anche se in molti non ce ne eravamo accorti, anche se in molti non ci volevamo (ancora) credere.
E la guerra moderna e permanente non e' fatta solo di violenza cieca, lacrime e sangue, e' fatta anche (e a volte soprattutto) di immagini, di manipolazioni e di inganni. Ed appena dopo aver reclamato il suo sacrificio umano, la macchina della guerra non si ferma, continua a girare, senza soluzione di continuita', preparandosi --da subito-- alle prossime battaglie.

Le battaglie manipolative e disinformative che saranno destinate a ingannare l'opinione pubblica ed a depistare --ove necessario-- le indagini della magistratura. Con la preziosa collaborazione delle truppe mercenarie della "grande" Stampa, un esercito che non ha compassione neanche per i propri soldati, i giornalisti, numerosi dei quali hanno rischiato seriamente di fare la stessa fine del manifestante ucciso, un esercito che lavora attivamente per assicurare alla guerra l'altra immancabile sua vittima: la verita'.

Nella battaglia della disinformazione si inquadra alla perfezione la scena del sasso recitata dal vicequestore Adriano Lauro. Una scena recitata con una prontezza che getta piu' che legittimi dubbi sull'affidabilita' professionale e democratica di questo soggetto, il quale e' adesso alla guida della P.S. a Tivoli (RM).


SORDITA' SURREALI

Ma torniamo a piazza Alimonda: c'e' un ragazzo che sta morendo a terra ed e' stato appena colpito dai Carabinieri.
Averlo ammazzato non basta: adesso occorre iniziare, da subito, a gestire la sua morte.
In piazza c'e' anche Adriano Lauro, allora vicequestore aggiunto alla Questura di Roma. Lauro e' anche il responsabile dell'ordine pubblico del settore, quello che ha ordinato la carica abortita che ha dato origine all'episodio che porta alla morte di quel ragazzo.

Lauro ha seguito tutte le fasi della vicenda da vicino. Ne e' un importante testimone oculare. Al momento dello sparo si trovava --e' documentato-- non piu' lontano dal Defender di quanto non vi si trovasse l'operatore RAI autore del filmato esclusivo dell'omicidio ripreso lateralmente e che e' stato accuratamente ignorato dalla RAI stessa. Forse perche' mostra con evidenza come la minaccia portata da Carlo Giuliani con il suo estintore non fosse cosi' immediata e potenzialmente letale, come hanno cercato di far credere per giustificare una tesi tanto immediata da potersi definire prefabbricata: quella della "legittima difesa".
Il microfono della telecamera, malgrado il trambusto degli scontri, ha registrato con estrema chiarezza il rimbombo secco di almeno due colpi di pistola, amplificato dagli edifici che descrivono la piccola piazza. Al rumore degli spari, chiarissimo e indubbiamente piu' elevato di qualsiasi altro, si vedono i manifestanti schizzare via istantaneamente in tutte le direzioni, mentre Carlo Giuliani ancora rotola al suolo.
Tutti hanno sentito chiaramente gli spari. E fuggono. Tutti hanno udito i colpi, tranne i carabinieri, a sentir loro, ad esclusione, forse, di quello che si autoccusera' di aver sparato, Mario Placanica.

E anche Lauro, sembra, non ha sentito sparare, visto che si mostrera' subito convinto che Carlo Giuliani sia stato ucciso da un sasso. Forse Lauro non ci vede e non ci sente bene.

E sembrano essere duri d'orecchie in parecchi tra i tutori dell'ordine in questo Paese.

Ha problemi serissimi d'udito il carabiniere in ferma breve Filippo Cavataio, che pure e' l'autista del mezzo da cui si spara, ma che fa mettere a verbale --davanti ad un magistrato della Repubblica-- di non aver udito alcuno sparo.
E' reato, ed e' un reato grave rendere falsa testimonianza davanti ad un magistrato. Aggravato dalla circostanza di essere un carabiniere.
Ma il magistrato lascia si verbalizzi, malgrado un maresciallo testimoni di aver sentito Cavataio affermare precedentemente di averli uditi, quegli spari.

E Cavataio non e' il solo ad avere problemi d'udito. Ne soffrono, pare, anche i suoi comandanti, dal Tenente Colonnello Giovanni Truglio, coordinatore dei reparti speciali dell'Arma, i "C.C.I.R.", concepiti apposta per effettuare "interventi risolutivi" contro i dimostranti, al Capitano Claudio Cappello, responsabile della compagnia C.C.I.R "Echo" che ha effettuato l'infausta carica di piazza Alimonda, al Tenente Nicola Mirante, suo diretto sottoposto.
Tutti si trovavano a pochi metri dalla fonte degli spari, ma nessuno di loro li ha uditi. E, si badi, non lo raccontano al bar, lo mettono nero su bianco.
Per motivi imperscrutabili il magistrato che ha indagato sulla vicenda non sentira', a quel che risulta, la necessita' di interrogare il Vicequestore Lauro, o il Tenente Colonnello Truglio, e neanche il Tenente Mirante.
Il capitano Cappello, anche davanti ai magistrati della Repubblica, ribadisce di non aver udito gli spari.
Sembra che nessuno, tra gli inquirenti, si chieda quale misterioso virus possa avere causato una epidemia di ipoacusia che sembra colpire le Forze dell'Ordine, e che sembra renderle sorde esclusivamente ai propri spari.
Si verbalizza senza fare troppe domande, e cosi' si costruisce la verita' processuale.


UNA SIRENA CHE SI SENTE BENISSIMO. E' UN SEGNALE?

Ma davvero anche i cittadini sono chiamati a credere a questa comoda sordita' collettiva?
E si', perche' chi ha sparato, come chi era presente o ha visto il filmato RAI citato, deve aver sentito benissimo --anche se sinora non sembra sia stato fatto notare da nessuno-- che la sirena bitonale del defender dal quale sembra parta il colpo fatale ha improvvisamente smesso di suonare proprio un paio di secondi prima degli spari.

E' solo una coincidenza? Forse no.

Perche' quella sirena, che era stata avviata quando la controcarica dei manifestanti travolge lo schieramento dei carabinieri e che aveva suonato ininterrottamente, smette di urlare proprio poco prima degli spari?
Vi erano ragioni ovvie per spegnerla e per spegnerla proprio in quel momento?
Apparentemente no, perche' la sirena viene spenta in un contesto che e' del tutto identico a quello degli istanti immediatamente precedenti.
Non viene spenta quando il mezzo si "blocca".
Non viene spenta quando il mezzo viene attaccato.
Non viene spenta quando il mezzo riparte, straziando il corpo di Carlo Giuliani e che il carabiniere Filippo Cavataio afferma significativamente di scambiare per un "sacchetto di immondizia".

Viene spenta proprio subito prima degli spari.

Si e' forse rotta? Non risulta da nessuna parte e dovrebbe risultare, perche' quel mezzo e' stato sequestrato dall'autorita' giudiziaria e suppostamente esaminato palmo a palmo. Per certo i lampeggianti continuano a funzionare.

Non abbiamo nessuna certezza e nessuna prova, ma sappiamo alcune cose ed e' lecito farsi domande, anche perche' la sirena e' indubbiamente, assieme agli spari, uno dei rumori piu' intensi che fanno da colonna sonora a quei tragici momenti.

Lauro spiega alla Commissione Parlamentare che gli Ufficiali ed i sottufficiali dei Carabinieri impiegati in ordine pubblico sono tutti dotati di laringofono, uno strumento --riferisce il vicequestore-- che consente ai militari di comunicare fra loro e direttamente con la propria Centrale Operativa. Ma non con lui o la centrale della Polizia, si affretta a precisare.

Deve essere un po' difettoso il laringofono, perche' al suo impiego alcuni dei citati imputano la sordita' agli spari. Altri se la prendono con i caschi che, per essere omologati, debbono garantire una conservazione significativa delle capacita' auditive di chi li indossa. Altri ancora ricorrono, per giustificare la propria sordita', alla maschera antigas suppostamente indossata, che nulla a che vedere con le orecchie e che consente comunque a Cavataio, che dice di indossarla, di sentire quel che gli dice Placanica, ma non gli spari di cui quest'ultimo si accusa. Una sordita' selettiva.

Forse anche le radio in uso ai Carabinieri presentano qualche problema.
Smentendo clamorosamente il Comandante Generale dei Carabinieri, Generale Sergio Siracusa, che lo aveva escluso, il comandante provinciale di Genova dell'Arma dei carabinieri, colonnello Giorgio Tesser, conferma che anche quel Defender era regolarmente dotato di radio rice-trasmittente. Anche questa era in funzione, altrimenti dovrebbe risultare il contrario, come sopra, essendo stato il mezzo esaminato accuratamente.

A pochi metri dal mezzo c'e' per certo il Tenente Colonnello Giovanni Truglio, comandante in capo dei C.C.I.R. e dotato di laringofono, responsabile anche di quel Defender "bloccato".
Possibile che non cerchi neanche di usare il laringofono per dare ordini agli occupanti del Defender, per dargli istruzioni su come sganciarsi?

Forse certi carabinieri non sono davvero tanto sordi come pretenderebbero di far credere. E, forse, c'era qualcuno, a bordo del Defender, che non era proprio sordo, ma aveva certo comprensibili problemi ad udire distintamente via laringofono, o ad ascoltare la radio, con tutto quel trambusto.

Forse a bordo del Defender si svolgono concitate conversazioni.

"Spegni quella cxxxx di sirena, imbecille, che non capisco che dice il colonnello! Ecco... Signorsi'! ...Dai, togli dai coglixxx 'sto mezzo, che a questi bastardi ci penso io!"

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appunto
by ska Wednesday January 15, 2003 at 02:56 PM mail:  

bel pezzo.
interessante soprattutto il pezzo riguardo al falso inseguimento del presunto (da lauro) omicida di carlo.

quell'episodio non è di poca importanza, ma rivela in modo lampante che qualcosa in quel momento non torna.

la cosa poi più singolare è che gli inseguitori di fatto compiono due atti contrari alla disciplina del corpo:
1- non eseguono un ordine dato sul campo dal più alto grado presente in piazza alimonda
2- non arrestano un presunto omicida.

su questo bisogna quindio ancora ragionare.

comunque bel lavoro

ska

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x ska
by s. Wednesday January 15, 2003 at 03:21 PM mail:  

Grazie ska.

Aggiungo e sottolineo ancora una volta che quelli che tu definisci come "due atti contrari alla disciplina del corpo", ossia non eseguire un ordine del più alto grado presente in piazza Alimonda e non arrestare un accusato di omicidio, non costituiscono semplici infrazioni disciplinari, ma costituiscono dei veri e propri reati, che andavano perlo meno indagati, se non perseguiti. E non risulta sia stato fatto.

Qualcuno dovrebbe spiegare perche'.

Ma credo che non vada sottovalutato anche l'altra questione posta del mio intervento, quella della sirena. Nessun particolare relativo all'omicidio di Carlo Giuliani va sottovalutato, per quanto casuale ed insignificante possa apparire. Lo abbiamo imparato piu' volte durante tutti questi mesi di lotta per la verita'.

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mancato arresto in flagranza
by leon Wednesday January 15, 2003 at 04:11 PM mail:  

Non procedere ad un arresto in flagranza di reato é, a sua volta, reato: si va dalla più blanda e generica"omissione di atti d'ufficio" fino alla, ben più grave, e circostanziata, "procurata evasione". O no?

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Bello
by F. Wednesday January 15, 2003 at 04:44 PM mail:  

Molto bello S., molto ben fatto.

F.

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Piccolissima correzione
by s. Wednesday January 15, 2003 at 05:11 PM mail:  

Non so come, ma nel postare l'articolo ho dimenticato di incollare l'ultima riga:

"Subito dopo, gli spari"

Grazie di cuore degli apprezzamenti. Servono, se non altro, a farci coraggio per continuare a insistere nella ricerca e nella pretesa della verita'.
Gradirei contributi ed osservazioni soprattutto sulla faccenda della sirena.

Grazie ancora,

S.

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domanda
by ska Wednesday January 15, 2003 at 05:31 PM mail:  

una domanda.
sei sicuro che il laringofano serva ai militari anche per comunicare con la centrale operativa?

se così fosse la cosa non sarebbe di secondaria importanza, in quanto qualsiasi tipo di ordine possa essere arrivato da qualsiasi ufficiale attraverso un laringofono, deve per forza essersi udito nella centrale operativa. se ipotiziamo che l'ordine sia arrivato quindi via laringofono, dobbiamo per forza chiamare in causa anche altri, e cioè chi in quel momento era nella centrale operativa. anche i politici.

così però si deve rivedere quanto succede in quei minuti i p alimonda. infatti un ipotetico ordine come quello che ipotizzi alla fine, doveva avere l'avvallo della centrale operativa, ed allora la premeditazione dell'omicidio sarebbe da imputare a qualcuno di ben più in alto, e gli stratagemmi di copertura non sarebbero azioni improvvisate, ma già da tempo previste.
ora però c'è da dimostrare e da capire cosa viene detto nei laringofoni.

non so se è chiaro quanto ho detto, tuttavia su questa questione c'è ancora molto da riflettere.

ciao

ska

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laringofono
by S. Wednesday January 15, 2003 at 05:50 PM mail:  

"sei sicuro che il laringofano serva ai militari anche per comunicare con la centrale operativa?"

Sono sicuro perche' lo dice il vicequestore Fiorillo alla Commissione Parlamentare.

La risposta e' si', sono sicuro.

A piu' tardi per una risposta piu' approfondita.

Ciao,

S.

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bah
by Lollo Wednesday January 15, 2003 at 05:50 PM mail:  

da quello che si vede, la pistola è puntata da un pezzo, rispetto al momento degli spari, ciò che pare contrastare con la tesi, che mi sembra francamente un po' fantasiosa.
E poi: è certo che la sirena fosse di QUELL'auto e non di altra?

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Il laringofono alla Commissione Parlamentare
by S. Wednesday January 15, 2003 at 06:00 PM mail:  

Ecco un estratto dai verbali della Commissione Parlamentare su Genova, audizione Lauro/Fiorillo, dal quale si evince che il laringofono poteva dare accesso diretto alla Centrale Operativa dei CC di Genova.


LUCIANO VIOLANTE.
Chi utilizza il laringofono?


PRESIDENTE.
L'hanno già detto: i carabinieri.


LUCIANO VIOLANTE.
Tutti i carabinieri o solo gli ufficiali?


ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma.
C'era l'ufficiale e i capisquadra. I cento erano divisi in squadre, da cinque mi sembra, o da dieci; ogni caposquadra era collegato con l'ufficiale attraverso il laringofono e gli ufficiali erano collegati tra di loro. Se fossero collegati, o meno, con il comando provinciale, sinceramente non saprei dire. Ma noi non avevamo collegamento con loro.

MAURIZIO FIORILLO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Napoli.
Vorrei aggiungere che noi non disponevamo del laringofono, perché non è in dotazione. In genere c'è l'ufficiale dei carabinieri o il maresciallo o il caposquadra, che sta vicino a noi, e qui noi diamo disposizioni in merito al movimento della forza.
Il loro laringofono era sicuramente collegato con la loro sala operativa, così come noi eravamo collegati con la nostra, mediante radio, con un microfono sul giubbotto. Il problema, che voi conoscete, è che non abbiamo una sala operativa comune. Quindi, di certo loro non ascoltano noi così come noi non ascoltiamo loro: questo lo sapete. Però, normalmente abbiamo vicino a noi il referente che è l'ufficiale o il caposquadra.


GIANNICOLA SINISI.
Veniva data una ricetrasmittente dell'Arma dei carabinieri al funzionario preposto al servizio dell'ordine pubblico?

MAURIZIO FIORILLO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Napoli.
No.

ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma.
No, personalmente non l'ho avuta. Comunque, per quanto riguarda il laringofono, forse il reparto mobile di Roma ce l'aveva, forse era l'unico gruppo ad averlo.

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Pistola Puntata (per Lollo)
by S. Wednesday January 15, 2003 at 06:17 PM mail:  

Al momento nel quale la sirena viene spenta non vi sono altri mezzi in piazza gia' da un pezzo. Ne' v'e' una ragione plausibile che mi sia presente per la quale si debba credere che la sirena che si ode pochi istanti prima che venga spenta provenga da altri mezzi.

Il fatto poi che la pistola fosse gia' puntata non mi sembra in contrasto con quella che, ripeto, non e' che una mera ipotesi.

Al contrario.

Potrebbe ipotizzarsi --senza cadere in nessuna assurdita', mi pare-- che chi aveva la pistola puntata abbia chiesto --via laringofono-- l'autorizzazione a sparare da subito e che non sia riuscito, in un primo tempo, mentre la sirena ancora suonava, a capire la risposta.

Del resto una procedura del genere non sarebbe in contrasto proprio con un bel nulla ed appare anzi molto coerente con l'impiego operativo di uno strumento come il laringofono.

Va anche ricordato che il 20 luglio i Carabinieri, in piu' di una occasione, hanno fatto uso delle armi, pur senza fortunatamente uccidere nessun altro, DECINE e DECINE di volte, e sempre, a quel che risulta, da bordo di automezzi che reputavano si trovassero in difficolta'.
In tutti i casi noti, escluso quello di Piazza Alimonda, si trattava di Furgoni blindati che al piu' potevano avere ammaccature e scheggiature dei finestrini e che quindi consentivano al loro interno una situazioen di ascolto ottimale delle comunicazioni radio a dispetto di eventuali sirene e del trambusto degli scontri.
Nel caso di piazza Alimonda invece, con i vetri del defender rotti, il rumore della sirena doveva essere infernale anche all'interno del mezzo.
In tale ottica, mi sembra che sia il caso di non sottovalutare l'incrocio laringofono/radio-automezzi/spari.

Quanto all'ipotesi in se', forse e' fantasiosa e forse non e' neanche vera. Ma, a quanto ne sappiamo, non possiamo certo affermare che sia necessariamente falsa. Quindi conviene sviscerarla e verificarla in tutti i suoi possibili aspetti, e ti ringrazio quindi per la critica.

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ottimo lavoro
by lello v. Wednesday January 15, 2003 at 06:31 PM mail:  

ottimo stealth,

se ci aggiungi che in quel momento erano 'casualmente' interrotti i collegamenti con lacentrale operativa PS, vedrai che forse la strada intrapresa non è sbagliata.
Una curiosità: il giorno dopo il 21 c'è stato un altro black out radio e sapetet quando? tra le 22 e le 23, quando cioè si sarebbe verificata la sassaiola che darà il via all'immondo massacro della Diaz. di cui infatti non c'è traccia nelle comunicazioni radio.

un abbraccio
lello

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corsi e ricorsi
by Ussstico Wednesday January 15, 2003 at 06:34 PM mail:  

Ottimo lavoro

i black out "a comando", fanno tanto anni '80, ricordate i tracciati radar di Ustica?

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Placanica non aveva il laringofono
by Luca Wednesday January 15, 2003 at 06:51 PM mail:  

E' un'ipotesi interessante, Placanica oltretutto non aveva il laringofono, nessuno ne hai mai parlato, nè lui nè altri.

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casco a pois
by Morgana Wednesday January 15, 2003 at 06:57 PM mail:  

Come ho aggiunto nell'altro articolo
io sono sicuro di avere visto edito su indymedia
un manifesto di un organizzazione spagnola
con la foto del tipo col casco a pallini che si beccava botte da 2 tipi,chiaramente manca la collocazione temporal(era un manifesto di quelli che si fanno x publicizzare un assemblea.
Il tipo(che conosco di vista)non è stato arrestato perchè era nel treno di ritorno x xxxxxx assiema a me.

Ho provato a cercarlo ma è veramente come cercare un ago nel pagliaio

Io direi che è uscito dal 21-7 al 31-8.
Se si potesse partire dalla pagina del 21-7 e andare avanti non sarebbe un lavoraccio.Io ho trovato una pagina index in cui sono tutti gli articoli del mese(alcuni sono proprio spariti)

Che il tipo del casco a pois lo conosco di vista sono sicuro al 100x100
(conoscevo il casco prima di vederlo in tv)

Che sia lui il tipo del manifesto spagnolo al 97x 100

ciao a tutti

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per Luca
by S. Wednesday January 15, 2003 at 07:05 PM mail:  

Luca scrive:
"E' un'ipotesi interessante, Placanica oltretutto non aveva il laringofono, nessuno ne hai mai parlato, nè lui nè altri."

Ammesso e non concesso che Placanica sia davvero l'assassino di Carlo Giuliani, ed ammesso e --se vuoi-- anche concesso che Placanica non indossasse il laringofono, non mi sembra si tratti di un problema decisivo.

A bordo del Defender non c'era solo lui e non e' neanche detto che la radio di bordo non potesse comunicare con i laringofoni. Non sappiamo per certo nulla, ma non mi sembra non sia ipotizzabile una comunicazione simile a quella descritta.

Quanto a Placanica, ha cambiato versione tante volte quante ha parlato della vicenda, esistono almeno CINQUE diverse versioni fornite dal carabiniere ausiliario Mario Placanica, e in almeno una di esse afferma di non essere neanche sicuro di avere sparato...

Comunque, anche ammettendo che la persona che ha sparato non indossasse questo maledetto laringofono, e' pur sempre possibile che qualcun altro a bordo gli abbia ordinato di sparare in base ad un ordine o ad un nulla-osta ricevuto via radio, sia tramite rice-trasmittente di bordo, sia tramite laringofono.

Il fatto che il Generale Siracusa, allora Comandante Generale dell'Arma abbia affermato il falso davanti alla Commissione Parlamentare riguardo la presenza a bordo del Defender di una radio, negandone l'esistenza, mi sembra sufficiente ad autorizzare il sospetto che un'azione tanto grave non sia stata spesa casualmente e che le comunicazioni radio abbiano probabilmente una non secondaria importanza nel caso Giuliani.


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per Morgana, il tipo con il casco a pois
by S. Wednesday January 15, 2003 at 07:19 PM mail:  

Mi pare che vi siano foto del tipo cui si riferisce Morgana nei seguenti post:

il poster "spagnolo":
http://italy.indymedia.org/news/2001/08/16892.php

la stessa foto usata nel poster, ma in formato grande e a colori:
http://italy.indymedia.org/news/2001/08/13161_comment.php#13149

ed ancora lui, in corso Torino:
http://italy.indymedia.org/news/2001/08/15508_comment.php#15504

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Frainteso
by Luca Wednesday January 15, 2003 at 07:27 PM mail:  

Non è un problema decisivo, ma visto che non saranno mai rese pubbliche le registrazioni delle conversazioni via radio si procede per ipotesi, come quella che proponi tu.
Penso che Placanica non avesse il laringofono perchè non era un ufficiale, pensi che tutti i CC a genova lo avessero?
L'ordine di sparare a Placanica mi sembra inverosimile, conferemerebbe che ha sparare e a colpire Carlo sia stato lui, mentre non sembra proprio così.

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risposta a Luca
by s. Wednesday January 15, 2003 at 07:40 PM mail:  

Hai ragione tu, purtroppo siamo costretti a procedere per ipotesi, avendo pochissime certezze.
Tutto l'inquinabile e' stato prontamente inquinato e molte prove sono state cancellate per sempre.
Non e' a caso che ho pensato di introdurre questo mio dubbio sul possibile significato dello spegnimento della sirena a seguito della mia lettura del primissimo tentativo
di depistaggio, che mi apre sia proprio l'inquietante show messo su da Lauro pochissimi minuti dopo il fatto.

Pare che le conversazioni via radio, cosi' come i filmati ripresi dai caschi appositamente attrezzati di alcuni carabinieri presenti agli scontri in piazza Alimonda ed all'omicidio di Carlo Giuliani, siano stati acquisiti dal magistrato titolare dell'indagine e che siano stati giudicati "inutili" senza ulteriori spiegazioni.

Certamente e' inverosimile che Placanica avesse un laringofono, del resto si evince chiaramente dallo stesso stralcio di verbale delle audizioni Lauro/Fiorillo davanti alla Commissione Parlamentare che ho postato piu' su.

L'ordine di sparare a Placanica e' una delle tante possibili ipotesi cosi' come sono ipotesi tutte le altre, compresa quella che non abbia sparato lui o quella che lo abbia fatto.
In questo caso volevo solo far notare come la mia ipotesi non sia necessariamente in contrasto nemmeno con la tesi ufficiale che attribuisce a Placanica il colpo fatale, punto.

Mi pare di poter dire che il problema fondamentale, da un punto di vista giuridico, e' che malgrado la sostanziale assenza di certezze offerta anche dalle indagini "ufficiali", si sia proposta l'archiviazione piuttosto che, come sarebbe logico e naturale in assenza di certezze, il pubblico dibattimento.

Ancora grazie per critiche ed osservazioni!

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anche questo
by chi Wednesday January 15, 2003 at 10:50 PM mail:  

sta scendendo troppo velocemente.

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come stealth non c'è nessuno
by a.man. Wednesday January 15, 2003 at 10:50 PM mail:  

Giornata pesantina, ma finalmente apro Indy e mi leggo Stealth. Bravo Stealth, mi unisco anch'io a questo coro di complimenti (e anche stavolta sono serio, come del resto sul carrarmato Puma).
Adesso facciamo un bel pacchetto di questa roba che abbiamo scritto (Franti, Arto, Lello, tu e modestamente mi ci metto anch'io in rappresentanza della stampa ufficiale) e la mandiamo per posta prioritaria al Tribunale di Genova, alla cortese attenzione del Gip Elena Daloiso.

Baci e abbracci a tutti

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ottima idea
by cybil Wednesday January 15, 2003 at 10:52 PM mail:  

Trovo che l'idea di A.M. sia ottima!
Avanti cosi' ragazzi che siete tosti!
Ciauz
C.

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filmato
by es Wednesday January 15, 2003 at 11:34 PM mail:  

qualcuno può postare il filmato di cui si parla?

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Unità.
by stenfo Thursday January 16, 2003 at 02:15 AM mail:  

Mi sembra interessante, come qlc1 ha suggerito altrove,unire insieme le diverse ipotesi e inchieste svolte da Arto,Franti,Voce,ecc. e farne dono alla procura di Genova
stenfo

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foto
by ska Thursday January 16, 2003 at 10:44 AM mail:  

foto...
placanica.jpgx0or8j.jpg, image/jpeg, 768x230

bella l'idea di postare tutto alla procura di genova.
ecco invece una foto che fa capire quanto assordante fosse il rumore nel defender...

ska

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verosimile?
by ska Thursday January 16, 2003 at 10:46 AM mail:  

si vede chiaramente il presunto placanica, o chi per esso, che si tappa le orecchie. può essere verosimile?

ciao

ska

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+ prob
by 1 Thursday January 16, 2003 at 10:54 AM mail:  

E' piu' probabile che si copra una ferita.
Quando arriva in ospedale ha una ferita prorpio li'.

1

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il filmato
by vecchia copia dalla rai Thursday January 16, 2003 at 11:48 AM mail:  

video: AVI at 5.6 mebibytesvideo: AVI at 5.6 mebibytes

Il filmato e' a bassa risoluzione, cosi' com'era disponibile online presso un sito RAI che non riesco a rintracciare.
La prima parte e' ripresa dal fondo di via Odessa e per questo e' prevalente, in via Odessa, il rumore delle urla dei manifestanti. Prima si odono un paio di colpi di clacson, poi la partenza della sirena.
Quando le immagini si spostano sul defender fermo, la sirena si sente molto distintamente e altrettanto distintamente si sente venga spenta (e non piu' riaccesa) proprio poco prima degli spari, mentre i lampeggiatori restano accesi.

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Comparazione foto
by stenfo Thursday January 16, 2003 at 12:12 PM mail:  

Sì,è più probabile che si tenga la nuca a causa di un colpo.
Ma guardando bene la foto,colui che si tiene la nuca ( così,a memoria)non mi sembra lo stesso che pare piagniucoli all'arrivo all'ospedale(mi sembra che la 2° foto di cui parlo fu postata a suo tempo da Stealth su un pezzo che parlava anche dell'autopsia su Carlo...),in quanto quello dell'ospedale, mi sembra di ricordare, avesse i capelli completamente rasati,mentre il tizio nella camionetta li ha leggermente più lunghi.Chi è in grado di controllare?Può tornare utile,credo, anche per capire chi e quanti fossero realmente nel defender e chi ha fatto cosa.
Scusate se magari metto in mezzo cose del tutto inutili o già acclarate, ma non ho le capacità tecniche per fare qste verifiche.
ciao,
stenfo

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su il post
by ... Thursday January 16, 2003 at 05:32 PM mail:  

teniamo su il post!

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Capelli (x stenfo)
by jodosha Friday January 17, 2003 at 02:02 AM mail:  

In precedenza, altre persone hanno fatto la tua stessa osservazione, probabilmente si tratta di un'illusione ottica dovuta alla grata che fa da sfondo alla testa del cc.

Ti invito a leggere:
Una nuova foto di Placanica in Pzza Alimonda!
http://italy.indymedia.org/news/2002/11/119052.php

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su su su
by pia Friday January 17, 2003 at 02:39 PM mail:  

com'e' che e' sceso cosi' tanto?

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video
by lix Friday January 17, 2003 at 06:37 PM mail:  

qualcuno puo' postare il video in formato mpeg? grazie!

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20 luglio 2001
by 20 gennaio 2003 Monday January 20, 2003 at 10:49 AM mail:  

Un'anno e mezzo è già passato.

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gran lavoro
by abr Monday January 20, 2003 at 11:36 AM mail:  

questo me l'ero perso.
Gran Lavoro Stealth!

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a che punto siamo?
by 54321 Tuesday February 03, 2004 at 04:49 AM mail:  

non dormo e me lo chiedo

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