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Il decalogo del politico cristiano: alcune considerazioni
by Maurizio Thursday January 16, 2003 at 11:59 PM mail:  

Che cosa può proporre la Curia romana, per bocca del cardinal Ratzinger, come modello di comportamento etico per il buon politico di fede cristiana? 'Na cifra de cazzate!!!

Il Santo Uffizio (ops, scusate, ora si chiama in un'altra maniera...ma tanto è lo stesso!) ha sentenziato: così si deve comportare il buon Cristiano che si trova ad essere uomo politico. Leggetevi per conto vostro il documento, a me è stato sufficiente dare una sbirciata, per inorridire; quindi mi limiterò a qualche commento sciolto, per riprendermi dallo spavento. In primo luogo l'illustre porporato card. Ratzinger fa finta di niente (firulì firulà, sembra di vederlo che pondera fischiettando amabilmente per i giardini vaticani) in materia di comportamenti lesivi del bene pubblico; nel caso dell'Italia, corruzione e concussione (le due gemelline di mamma DC e papà PSI), collusioni con organizzazioni criminali (mafia, camorra, 'ndrangheta ed altre forme di potere statale in forma di economia illegale, ma per sua stessa natura totalmente complementare ed interna al sistema capitalista), evasione fiscale e sfruttamento salariale, sfruttamento del lavoro nero e della manodopera immigrata, razzismo, anche in forma di propaganda xenofoba e d'istigazione all'odio razziale e/o religioso, e via discorrendo. Certo, se il governo Berlusconi completa l'opera di riforma dello Stato (e del Codice penale...), presto anche la Chiesa cattolica dovrà aggiornare la tabella dei peccati, visto che nessuna delle attività criminali succitate resterà ancora a lungo un reato, e la morale cattolica deve adeguarsi alle cime abissali dell'Era Berlusconiana. A furia di togliere le castagne dal fuoco ai suoi compari, l'ingegner Castelli finirà per costruire il suo capolavoro di ingegneria giuridica, il Codex Berlusconianus, che passerà alla Storia come il primo esempio di codice legislativo riscritto su misura, per aiutare l'illustrissimo sign. presidente del Consiglio, sua eccellenza Benito Berlusconi, i suoi compari e stallieri, gli amici degli amici, i nazionalpoltronari camerati, i camerati in mise anni '20 e in cazzonaggine XXI secolo, i picciotti e gli intrepidi "padani", insieme a tutti i loro lacché e leccaculo, a evitare le patrie galere, di cui invece meriterebbero di essere ospitati a lungo, se le leggi vigenti valessero per tutti in uguale modo e in pari misura: ma ciò sarebbe pura fantascienza! Questo privilegio resterà riservato a ladri di polli, poveracci, sfigati, sovversivi, immigrati e vittime di errori giudiziari, che però hanno fatto l'errore di non essere un Puffo miliardario colla faccia di Gargamella! Ma divago, anche se il Nano Malefico di Arcore e i suoi degni alleati della Casa chiusa delle Libertà sono ottimi esempi di Cattolici buoni e cari agli occhi della Curia romana, si può davvero dire che si meritino a vicenda; comunque il card. Ratzinger sarà capace di tenere il passo con i tempi, e di sputtanare fino in fondo la buona sostanza del Cristianesimo cattolico, agendo come una specie di antilievito: il lievito fa crescere la pasta, Ratzinger la farà andare a male. Infatti non si può pretendere di pontificare solennemente su questioni attinenti la coscienza e il libero arbitrio del singolo legislatore e del singolo cittadino nell'esercizio dei suoi diritti individuali e sociali, come l'aborto, il riconoscimento giuridico delle coppie stabili eterososessuali ed omosessuali anche al di fuori dell'istituto matrimoniale, la libertà di voto e di scelta politica, gli orientamenti sessuali etc.; non lo si può fare soprattutto quando si tace sui mali che avvelenano la vita sociale di più paesi, oltre che di quello in cui lo Stato del Vaticano è ospite, a quanto pare pagante con il suo silenzio, o con voci contraddittorie: a che gioco giochiamo, al nonno buono (Giovanni Paolo II) e al poliziotto cattivo (il card. Ratzinger)? La Chiesa cattolica si macchia di cupidigia per bramosia di ricchezza e del potere che essa dona, invece di essere un semplice tramite di redistribuzione della ricchezza per pura carità, intesa in senso evangelico; all'avidità si accompagna la ricerca della complicità con il potere politico, anche quando è il più fetente al mondo: ma entrambi i peccati non sembrano turbare Ratzinger, né la sua quieta coscienza di romano porporato. La Chiesa cattolica è colpevole di avere isolato e lasciato assassinare i suoi membri sensibili al richiamo autentico del Vangelo e della loro stessa coscienza: ma Ratzinger fa no con il ditino, e continua a fare lo gnorri. La Chiesa cattolica è colpevole di non avere scagliato scomuniche e interdetti contro le dittature militari di fede cattolica che in nome del Cristianesimo hanno massacrato decine o centinaia di migliaia di oppositori politici: ma Ratzinger continua a tirare dritto per la sua strada di felice Vispo Tereso. Insomma, il commento a tutto il documento vaticano può essere uno solo; un pericoloso sovversivo ha detto chi è libero dal peccato, scagli la prima pietra: sua eminenza evidentemente si lava la coscienza con la varichina, visto che scaglia macigni, pur avendo parecchi peccati a suo carico, e di quelli gravi, che ti farebbero venire voglia di fargli le corna e grattarti le palle ogni volta che lo incontri. Ancora una volta Ratzinger ha dimostrato che la coscienza sociale e il contatto con la realtà non appartengono al suo Cristianesimo; invece di avere il buon gusto di tacere, come penitenza per i silenzi colpevoli pagati con fette di potere politico ed economico, e di farsi un bell'esame di coscienza, la Curia romana sceglie di marciare impettita sulla via dello sbraco definitivo in questioni morali attinenti ai grandi principi etici onorati anche da altre religioni, in quanto valori universali: se qualcuno conosce il racconto delle tre gemme (simboleggianti Ebraismo, Cristianesimo e Islam) capisce di che parlo. Ma il card. Ratzinger appartiene ad un altra scuola di pensiero: io possiedo e stabilisco le verità di fede, il pericolo arriva solo da sinistra, il male del mondo è l'aborto, e zitti sulle fetenzie della destra di qualunque tempo e paese, anche quando sono i Cattolici stessi ad essere colpiti (ad esempio, chi ha armato l'assassino di Oscar Romero, i fascisti salvadoregni di Arena, sapeva di fare un favore alla Curia romana, e di poter contare sul suo silenzio complice). E' facile capire perché: a sinistra c'è da sporcarsi le mani con i mali reali del mondo e con le sue piaghe, anche purulente, a destra invece ci sono soldi e potere, nonché un comodo ufficio in Vaticano, da dove sentenziare sui doveri del buon politico di fede cattolica. A ognuno i suoi trenta denari: per quelli del card. Ratzinger c'è lo IOR, che provvederà ad investirli sapientemente.

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