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Volantino contro Agnelli allo stadio di Livorno
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livornese Sunday January 26, 2003 at 11:55 PM |
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Questo è il volantino scritto da alcuni compagni e distribuito all'interno della curva nord dello stadio di Livorno durante la partita di oggi.
ECCO CHI ERA GIANNI AGNELLI
"La storia della famiglia Agnelli è costellata di connessioni col potere politico ufficiale e coi poteri occulti, massoneria, servizi segreti, da quando la famiglia entrò in possesso della Fiat nel 1906.."
Il 23 giugno 1908 Giovanni Agnelli (suo nonno), venne denunciato dal questore di Torino per “illecita coalizione, aggiotaggio in borsa e falsi in bilancio”.
Alla vigilia della prima guerra mondiale, la Fiat venne favorita dal governo e ricevette moltissime commesse militari anche dall'estero. Giovanni Agnelli ottenne dal governo che Torino venisse dichiarata zona di guerra. Gli operai vennero militarizzati e persero le pur minime tutele sindacali, il diritto di sciopero e furono sottoposti al codice militare di guerra.
Col fascismo, commesse belliche, militarizzazione delle fabbriche e della società divennero fattori costitutivi del regime, e Giovanni Agnelli un fervente sostenitore di Mussolini, anche presso il re piemontese. Successivamente Agnelli fu nominato senatore del fascismo e benemerito del regime, premiato personalmente da Mussolini l' 1 marzo 1923 col Laticlavio.
Gianni Agnelli prende il suo posto a capo della Fiat e di 130000 operai a metà degli anni ’60, alla vigilia di un periodo molto caldo in cui “l’avvocato” iniziò un ciclo di 24000 espulsioni fino a cacciare il sindacato dalla fabbrica.
Nell'agosto del 1971 il pretore Raffaele Guariniello scoprì una colossale attività di schedature messa in atto dall'azienda di Torino. Nell'ufficio "servizi generali" erano custodite 354.000 schede informative. Dalla tipologia degli assunti e dei respinti, risultò che l'operaio ideale per la Fiat doveva essere apolitico, frequentatore della parrocchia, godere di buona reputazione pubblica, e andava bene anche se iscritto ai partiti di centro, oppure monarchico e missino. I dirigenti della Fiat addetti alla selezione del personale avevano libero accesso agli schedari dei servizi segreti.
La Fiat di Gianni Agnelli ha finanziato abbondantemente la massoneria di Lino Salvini messo sotto inchiesta per il golpe Borghese, per l'assassinio del giudice Occorsio e per l'Italicus.
Dagli anni ’70 la Fiat ha iniziato a farsi giustizia da sola, con il licenziamento dei sessantuno accusati di terrorismo, è poi passata all'uso selvaggio della cassa integrazione a zero ore, affiancata dalla ristrutturazione tecnologica che ha portato all'espulsione senza ritorno di decine di migliaia di lavoratori e, tra essi, tutta la struttura dei delegati dell'Flm. La Fiat è poi passata all'attacco delle grandi conquiste operaie, come la contrattazione aziendale, il controllo sull'organizzazione del lavoro, per arrivare all'attacco frontale alla scala mobile.
Fu Gianni Agnelli in persona l'ispiratore della cacciata di 61 operai accusati di terrorismo nel `79, poi nella battaglia campale dell'80 (la marcia dei 40000). L'ordine venne ristabilito, gli operai tornarono a essere «suoi» e iniziò il ventennio del liberismo made in Italy. Gianni Agnelli fu per l'Italia quello che Reagan e la Tatcher furono per gli Usa e la Gran Bretagna.
La storia di oggi passa da Termini Imerese, dalla crisi, dal cambiamento di strategie e in particolare dal disinteressato abbandono delle sorti di migliaia di operai considerati dal padronato solo uno strumento per fare profitto.
PROLETARIATO UNITO LIVORNESE
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Solo una massa di imbecilli e vigliacchi...
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Jed Monday January 27, 2003 at 12:36 AM |
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...può scrivere e divulgare cose del genere...e a Livorno tra gli ultrà di imbecilli e vigliacchi ce ne sono tanti, troppi...complimenti, state facendo conoscere la vostra città al mondo intero, proprio una bella figura...si, di merda !!!
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Solidarietà
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Paranoico Monday January 27, 2003 at 12:47 AM |
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Solidarietà ai compagni livornesi delle B.A.L. e non, solo gli imbecilli hanno paura della verità e santificano i morti, ieri Craxi oggi Agnelli domani Andreotti e poi Berlusconi.... Chi è una merda in vita rimane merda in morte.
L'unica giustizia divina è che anche i pardroni prima o poi muoiono.
Niente accanimenti esaltati, ma ricordiamoci dei morti sul lavoro nelle fabbriche fiat o legate alla fiat come la TAV, dei licenziamenti degli iscritti ai sindacati.. o a determinati partiti.....
"Agnelli era un buon uomo, ci ha fatto lavorare..."
Vero, ma non lo faceva per buon cuore, lo faceva come sempre, come tutti per soldi, non per solidarietà, infatti quando ci sono stati cali nelle vendite, i primi a saltare erano sempre gli operai.
Se poi vi fa' sentire meno sfruttati il fatto che il vostro PADRONE sia famoso all'estero e sputtani migliardi con i peggio mignottoni sono cazzi vostri... ma questo non fa' di Agnelli una brava persona.
Ha campato 81 anni tra miliardi, agiatezze e senza il minimo scrupolo, pensate che al mondo ci sono persone che non arrivano all'età di 3 anni o che muoiono di stenti per far arricchire merde come lui. Ogni commento è superfluo.
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eyes wide shut
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stefano silvia Monday January 27, 2003 at 01:22 AM |
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nhnsil@tin.it |
ed io mi stupisco ancora che si debba informare circa i trascorsi della famiglia agnelli! nel mondo non si può essere ricchissimi e con la coscienza pulita contemporaneamente. Triste é il mondo che non sa più riconoscere i padroni!che non sono mai cambiati con i tempi:come arricchirsi sempre di più fottendosene dei lavoratori.Oggi più che mai anche i prof universitari avranno contratti a termine . se non ti adegui sei morto
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errore
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vincebus Monday January 27, 2003 at 02:22 AM |
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Va bene tutto, ma
"Fu Gianni Agnelli in persona l'ispiratore della cacciata di 61 operai accusati di terrorismo nel `79, poi nella battaglia campale dell'80 (la marcia dei 40000)"
non e' vero . Romiti si e' piu' volte vantato di aver condotto quell'offensiva padronale in prima persona, esautorando di fatto l'Avvocato e la famiglia Agnelli. Peraltro, c'e' una testimonianza piuttosto credibile di Novelli (ex-sindaco di Torino) secondo cui l'Avvocato espresse critiche su come Romiti gesti' l'intera faccenda.
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singolare
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skypass Monday January 27, 2003 at 01:42 PM |
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In un'italia dove tutti, dico TUTTI, si arrovellano per trovare una "bella frase" di commiato per il "padrone buono" che ora, non c'è più, sforzandosi di ribadire come sia grave la perdita subita dal paese, di un uomo che così tanto ha dato a tutti gli italiani, l'unica voce fuori dal coro arriva da quegli stadi che gente come GA ha voluto per "contenere" le necessità di sfogo degli operai da lui violentemente sfruttati! Ci siamo, il cerchio si chiude. Dopo decenni di stereotipi sull'immaturita' a la HOOLIGANS, dove le incazzature della vita quotidiana venivano sparate contro se stessi, finalmente emergono le potenzialità di aggregazione e di laboratorio politico della curva. Quella di Livorno, almeno.. Lo so, i livornesi sono così da un bel po, ma con questo volantino ribadiscono come mai prima, che il RE è ancora una volta nudo come un verme!! Che Gianni Agnelli fosse il primo degli sfruttatori lo sanno anche i muri, ma tutti, "misteriosamente", tacciono. Guardando bene l'universo politico che ci circonda e governa, quella curva di Livorno appare proprio l'unica stella nel cielo, circondata da un gran buio nero purtoppo!
Odio le bandiere e non sono un appassionato di calcio ma.. Forza Livorno!! e forza Livornesi!
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ci voleva
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. Monday January 27, 2003 at 01:52 PM |
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Non mi piacciono quelli che si sfogano infantilmente e volgarmente insultando un morto.
Giustissimo, invece, ricordare chi era veramente Agnelli, anche per arginare (pur se in maniera impercettibile) la marea di piagnistei e lodi che ci sommerge.
Del calcio non mi importa nulla, le tifoserie mi sono generalmente antipatiche (mi è capitato spesso di incrociare gruppi di tifosi di varia provenienza e, il più delle volte, si comportavano da veri animali, insultando e provocando chiunque per nulla e tentando di danneggiare indiscriminatamente qualsiasi cosa avessero a tiro), ma 'sti ragazzi/e di Livorno cominciano a piacermi.
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unabonzer Monday January 27, 2003 at 02:02 PM |
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di 'sto passo cari stalinisti livornesi non vi manca che argomentare di taglio e cucito. complimenti come sempre per il vostro sarcasmo da ultimi della classe. aspettavamo proprio voi per conoscere la storia industriale della fiat. grazie. ma si sa siete le gloriose bal....quanto ai compagni pronti ad innalzarvi a baluardo del socialismo reale, beh se lo devono essere un manipolo di ultras siamo messi proprio da culo. a ognuno il suo.
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x ernst
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pippo Monday January 27, 2003 at 02:40 PM |
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Hai per caso letto in questo thread di qualcuno che sostenesse l'assenza di favori del centro sinistra alla fiat??? Prodi fu l'unico presidente "ciclista" ad inventare l'obbligo di rottamazione a 10 anni e gli incentivi all'acquisto di auto di tutta la storia umana! Ma cio' non assolve gianni agnelli... Semmai immerda ulteriormente quella schifezza che ci ostiniamo a chiamare sinistra!
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siamo d'accordo!
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malamente Monday January 27, 2003 at 07:03 PM |
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LA MORTE DEL PADRONE
È morto Giovanni Agnelli e noi ne siamo molto dispiaciuti. È morto a 81 anni, nella sua bella e inaccessibile villa sulla collina torinese, nel giorno in cui era stata convocata la riunione del vertice della finanziaria della famiglia Agnelli che da oltre cento anni controlla il pacchetto azionario di maggioranza della FIAT. La fortuna della famiglia Agnelli è stata costruita da oltre cento anni estorcendo lavoro non pagato ai moderni schiavi dell’industria:gli operai. Centinaia di migliaia di operai sono stati sfruttati o licenziati e buttati nella miseria per gli interessi di profitto della famiglia Agnelli. Gli Agnelli hanno sempre scelto il comitato d'affari che li serviva meglio. Giolittiani con Giolitti, fascisti con Mussolini, democristiani con la DC, di sinistra con i DS, di centro destra con Berlusconi. Di Giovanni Agnelli scrisse il Time: «Prima di passare alle pagine della finanza egli fece una brillante carriera sulle colonne della cronaca mondana». Nato il 12 marzo del 1921, scapolo d'oro negli anni Cinquanta, con una rendita calcolata tra i 500 e i 600 milioni di lire l'anno, vive per buona parte del suo tempo in Costa Azzurra in una grande villa a Beaulieu. Ha un aereo personale, lo yacht, è innatamente elegante, estremamente compito e anche attraente. La celebre erre moscia di casa Agnelli non fa che aggiungere charme. Il circolo di Beaulieu è formato dai più celebre "golden boys" dell'epoca. Tutti interpreti di una leggenda dorata che comprendeva tra i suoi capitoli il tavolo verde, i club di golf e i campi di polo, oltre naturalmente alle donne. Vittorio Valletta esce dalla Fiat il 30 aprile del 1966. Nel maggio Gianni Agnelli assume la presidenza della Fiat. Dal 1966 è stato il protagonista di tutte le più dure azioni contro gli operai FIAT. Amico dei potenti della terra, dal Papa ai Kennedy, da Kissingher a Clinton. Ora che Giovanni Agnelli è morto si sgolano a tesserne gli elogi. Per il Papa è stato un “ autorevole protagonista di momenti importanti della storia italiana, che seppe prodigarsi con generosa intraprendenza per il bene e lo sviluppo economico e sociale del paese”. Di lui il suo amico Ciampi dice: “ era un uomo dal grande cuore, ma amava nascondere i suoi sentimenti” Il coro degli adulatori è vasto. I politici da Pera a Casini, da Berlusconi a Fini, da Fassino a Rutelli hanno espresso il loro cordoglio. Fausto Bertinotti ha voluto ricordare il rispetto che ha sempre avuto per la persona del padrone. Il segretario della CGIL Epifani ha ricordato che Agnelli contributi a importanti accordi con i sindacati. Sono tutti addolorati e pronti a esaltare i meriti di Giovanni Agnelli. Per tutta la vita ha fatto una vita da ricco borghese e ora se ne andato tra gli osanna. Noi siamo molto dispiaciuti perché una rivoluzione operaia non lo ha costretto al duro lavoro sulle linee di montaggio della FIAT, a restituire tutta la ricchezza realizzata con il sangue degli operai. Oggi i 100 mila visitatori della salma sono i borghesi di Torino, gli impiegati seguaci di Arisio, i capi della FIAT, le guardie, non sono gli operai della FIAT.
Associazione per la Liberazione degli Operai fip 11/12/02 Per contatti scrivere: Via Falck, 44 20099 Sesto San Giovanni (MI) http://www.asloperaicontro.org http://www.operaicontro.org e-mail: operai.contro@tin.it
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