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perquisizione a Bergamo
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xyz Friday, Feb. 07, 2003 at 5:00 AM |
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Perquisizione a Bergamo per l' incendio di ripetitore TV. Esito negativo
oggi alle 6.00 di mattina e' stata perquisita la casa di due compagni di Bergamo in relazione all'incendio del ripetitore TV della Maresana del 30/1/03
La perqusizione ha dato esito negativo
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sam Friday, Feb. 07, 2003 at 7:45 AM |
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In ossequio alla montatura massmediatico-poliziesca propalata dalla stampa borghese nei giorni precedenti, all’alba di questa mattina a Bergamo sono state perquisite le case di alcune compagne e compagni anarchici (per osa risultano essere 7) nell’ambito delle indagini sull’eco”attentato” della Maresana del 30 gennaio 2003.
Le perquisizioni hanno avuto esito negativo. Ad un compagno è stata fotocopiata l’agenda e sequestrata una copia del “Su Gazzetinu”
Questa azione repressiva, palesemente annunciata dalle pagine dell’Eco di Bergamo strenuo sostenitore della pista anarco-terrorista bergamasco-toscana, e seguita al vertice della procura bergamasca del 3/2, non sorprende affatto. Ancora una volta di fronte alla mancanza di elementi concreti per avviare delle indagini, le forze dell’ordine si sono appoggiate ai pennivendoli di stato per creare una debole montatura.
Solidarietà alle compagne e ai compagni attaccati dalla repressione!
Venerdì 7/2 ore 9.50
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spiacente ma non siamo tutt* anarchic*
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uno_di_quelli Friday, Feb. 07, 2003 at 8:48 AM |
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io sono un* di quell* perquisit* e nono sono anarchico odio il sistema, lo stato la violenza delle multi non credo ai poteri buoni, ma non sono anarchico
niente etichette per favore per quelle ci bastano gia' magistrati poliziotti e psichiatri
Anche un altr* indagat* non ha voglia di essere rinchius* in etichette simili
"anarchico", "comunista", "disobbediente"? no grazie, non credo in nessuna ideologie in nessuna etichetta
è chiaro che la polizia e la magistratura non sono in grado di fare simili distizioni; per loro avere idee che vanno contro lo stato ed il potere puo' significare solo essere anarchici.
Allora tutt* gli indagat* per LORO sono anarchici, per NOI no
La differenza puo' sembrare sottile ma per me non tanto Non sono omologabile a nessuno nemmeno a chi come anarchico asserisce (almeno in teoria) di essere lottare contro l'omologazione
un* degli indagat*
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+ info
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solo_latte Friday, Feb. 07, 2003 at 10:43 AM |
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la cosa mi interessa, e sarei grato se continuaste a informare tramite questo sito degli sviluppi.
inoltre se qualcuno puo' entrare nel dettaglio della campagna partita dal giornale locale. io non sono di lì. mi son fatto un'idea ma mi piacerebbe saperne di +
grazie
one solution: revolution
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no non e' un problema
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un*_di_quell* Friday, Feb. 07, 2003 at 11:10 AM |
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compagno perche' no? se e' una parola che intende designare chi lotta attivamente contro la violenza del potere di un sistema di sfruttamento globale
anche se poi bisogna vedere ... compagno di chi ... non certo di casarini
cmq fatti i conti sono 5 anarchic* e due compagn* (se proprio vogliamo "vicini all'area anarchica" come direbbero i nostri amici delle forze del disordine)
non e' un problema di etichette ma e' proprio il problema delle etichette
in ogni caso mi rirsulta sia stato sequestrato anche un volantino in solidarieta’ con Marina, Vincenzo e gli altri arrestati per i fatti di Genova Prove granitiche? ! !
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così l'"!eco di bergamo"...
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. Saturday, Feb. 08, 2003 at 10:20 AM |
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copio e incollo dal "bugiardì"
Traliccio Rai: prime perquisizioni Operazione della Digos nella notte fra giovedì e venerdì nell'ambito delle indagini sul ripetitore dato alle fiamme la settimana scorsa Perquisizioni l'altra notte nell'ambito delle indagini sull'incendio del traliccio Rai dato alle fiamme la scorsa settimana sul colle della Maresana, in territorio del comune di Ponteranica. Le ha effettuate la Digos tra giovedì e venerdì e – a quanto si è appreso – avrebbero riguardato ambienti vicini all'area anarchica. Nulla è trapelato sull'esito delle perquisizioni, sulle quali gli investigatori hanno relazionato nella mattina di ieri il magistrato che coordina le indagini, il pubblico ministero Mauro Clerici. Il fascicolo per il rogo del ripetitore – aperto con l'ipotesi di reato di attentato a impianti di pubblica utilità – resta, allo stato, contro ignoti. Il traliccio è stato incendiato nella notte di mercoledì scorso, poco le due. A dare l'allarme sono stati alcuni residenti della zona e sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che hanno lavorato fino all'alba per domare le fiamme. Ingenti i danni, che ammontano a circa 150 mila euro. Secondo una prima ricostruzione, gli sconosciuti (gli inquirenti ritengono almeno quattro persone) hanno tagliato la rete di recinzione che delimita l'area del ripetitore e hanno cosparso di liquido infiammabile il box prefabbricato che custodisce le apparecchiature elettriche e di ricetrasmissione dei segnali televisivi per Rai 1, 2 e 3. Per appiccare il fuoco gli investigatori ritengono che sia stata utilizzata una miccia rudimentale. Le fiamme hanno avvolto la costruzione esterna, poi il calore e il fuoco hanno mandato in tilt le apparecchiature. Sul posto sono state ritrovate anche due bottiglie in plastica piene di liquidi infiammabile: si trovavano sui cavi coassiali che collegano il box con il ripetitore e ai piedi dello stesso traliccio che regge le parabole. Le micce erano state accese, ma sono rimaste, di fatto, inattive. Sul muro di contenimento dell'area che ospita il ripetitore sono state trovate due scritte. La prima: «Ripetitori=morte». La seconda: «Marco, Marina e Vincenzo liberi». Per quanto riguarda il primo nome gli investigatori ritengono sia riferibile a Marco Camenisch, 52 anni, anarchico-insurrezionalista: condannato in primo grado per attentati ai tralicci dell'Enel in Toscana e arrestato nel '91 per il tentato omicidio di un carabiniere, è detenuto in Svizzera. Due giorni dopo dopo l'incendio della Maresana, la Corte d'Assise d'appello di Roma lo ha assolto dall'accusa di essere legato a un'associazione anarchico-insurrezionalista. I nomi di Marina e Vincenzo condurrebbero invece a due giovani arrestati nell'ambito di un'inchiesta sui disordini del G8.
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. Sunday, Feb. 09, 2003 at 8:21 PM |
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PERQUISIZIONI A BERGAMO > > All'alba del 7 febbraio, a Bergamo, la DIGOS locale, ha eseguito una serie di perquisizioni ai danni di 11 compagni bergamaschi, che non hanno dato alcun risultato significativo. Le perquisizioni sono scaturite in merito all'attentato avvenuto nella notte tra il 29 ed il 30 gennaio scorsi ad un ripetitore RAI sito sul colle della Maresana, nel comune di Ponteranica alle spalle della città. > L'imponente azione delle forze dell'ordine era mirata ufficialmente alla ricerca di agende contenente indirizzi e altro materiale generico. Sono stati sequestrati, un volantino distribuito pubblicamente sull'arresto dei compagni per la vicenda del luglio 2001 a Genova, una tanica ed una bottiglia contenente petrolio rettificato utilizzato da un compagno per la sua attività di teatrante di strada e fotocopiate alcune agende. > > La modalità e la tempistica di tali perquisizioni ci fanno trarre alcune considerazioni che hanno una loro pertinenza. > Innanzitutto le forze dell'ordine locali hanno agito (brancolando nel buio) su pressioni esterne. I potentati locali attraverso la stampa, docilmente asservita alla loro bisogna, hanno nei giorni scorsi spinto prepotentemente alla costruzione di un percorso di criminalizzazione totale delle espressioni anarchiche che vi sono in città, rimarcando e cercando di collegare forzatamente ogni fatto, ogni azione politica ed ogni iniziativa che negli ultimi mesi è stata condotta a Bergamo, nel non malcelato tentativo di arrivare alla criminalizazione totale dell'agire anarchico, politico e sociale. > La scelta dei compagni perquisiti non appare casuale. L'essere anarchico o libertario o aver recentemente frequentato compagni della nostra area, sembra sia il comune denominatore. Alcuni compagni fanno riferimento al Circolo Freccianera, altri non più, ma lo hanno assiduamente frequentato in passato, e qualcuno ha avuto la "colpa" di partecipare ad iniziative politiche, come manifestazione antimilitarista di La Spezia, il presidio per Camenisch a Milano, la manifestazione antifascista a Crema. > Il tentativo che comunque appare maggiormente evidente e preoccupante è quello di cercare di creare ad ogni costo un clima in città che riporti ad un'emergenza terrorismo "ecoterrorismo" per rimanere al passo con i tempi, che possa in qualche modo giustificare futuri e più incisivi interventi ai danni dell'area anarchico libertaria. > > Analizzando attentamente le stesse informazioni che compaiono sulla stampa si può notere che a livello nazionale vi è in atto lo stesso tentativo che stiamo vedendo attuato qui in città. > L'assurda campagna "ecoterrorista", abilmente montata dai media e suggerita da importanti settori della magistratura, pare mirare esclusivamente ad una totale criminalizzazione del movimento anarchico,con lo scopo di trovare l'alibi giuridico per procedere poi con tutta una serie di reati associativi che permetteranno la messa al bando e l'arresto, senza riscontri oggettivi, di un'area politico sociale che potrebbe avere delle potenzialità di lotta e di radicalizzazione sul territorio. > All'interno dell'attuale crisi (dopo il riassorbimento istituzionale delle espressione più belle e significative del movimento antiglobalizzatore) il sistema di potere economico e sociale ha l'impellente bisogno di creare un'antagonista facilmente attaccabile (e non difendibile da parte dei vecchi politicanti della sinistra) da dare in pasto al popolo affamato di falsa sicurezza ed incantato dai media addomesticati. > > Ci sentiamo di ribattere alle accuse di stampa e televisione che tendono a descrivere come terrorismo atti di sabotaggio miranti a colpire i templi di questa moderna religione, che sullo sviluppo insensato applica una politica di accumulamento del capitale e del potere . > Gli anarchici, i libertatri, coloro che hanno a cuore il risollevamento di questa Terra devono fare il punto per riuscire a rispondere compatti ed uniti all'abbozzato tentativo in atto da parte delle forze del controllo sociale, rispondere con analisi chiare e con forme politicamente ineccepibili. > Esprimere solidarietà ai compagni rinchiusi e torturati nelle carceri, lottare per la libertà di pensiero, contro la guerra, la distruzione del pianeta e delle nostre vite non dev'essere interpretato come un atto criminale o terroristico. > Lottare per la libertà un atto doveroso. > Circolo Freccia Nera > Collettivo Liberazione Animale > FAI Bergamo
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