Italia - Il Ministro degli Interni collega il terrorismo agli attivisti di una "estesa illegalità politica, "associazioni sovversive", "partecipazione psicologica" e "criminalizzazione preventiva".
Il 27 Gennaio 2003 il Ministro degli Interni Italiano, Giuseppe Pisanu, si è presentato in Parlamento per riferire sulla minaccia di atti terroristici attraverso un dettagliato dossier in cui metteva in guardia da un crescente clima di "estesa illegalità politica" che deve essere controllata e combattuta. Il Ministro ha messo in relazione tra loro i gruppi terroristici Islamici, le cellule del braccio armato della sinistra, i rivoluzionari anarchici in generale e i gruppi di destra, come facenti parte di una minaccia comune. Così i rivoluzionari anarchici diventano un "gruppo armato esteso" (organizzazione terroristica) nonostante una "mancanza di direzione strategica e organizzazione gerarchica"; sebbene "manchino le prove di interazione tra i gruppi Islamici e le organizzazioni sovversive interne" gli investigatori stanno svolgendo le indagini in questa direzione in quanto ci sono stati contatti tra detenuti Maghrebini e di estrema sinistra; così come "l'estesa illegalità politica. non comporta azioni terroristiche" ma deve essere controllata e combattuta perché è "senza dubbio" pericolosa. In modo molto deciso, Pisanu ha cercato di minimizzare la differenza tra atti illegali a scopo dimostrativo (come un'occupazione, una manifestazione "illegale", atti di vandalismo o il picchetto di un'agenzia di stampa che stava facendo sciopero) e il terrorismo. Ha detto che questi atti "dimostrativi" segnalano l'esistenza di "individui e gruppi organizzati" che hanno scelto la violenza "come mezzo di lotta politica" per "risvegliare l'insicurezza e l'allarme tra i cittadini, per spaventare le vittime, per sfidare apertamente le autorità politiche, . per imporre il messaggio che è possibile infrangere la legge restando impuniti". Ancora una volta, sebbene in modo ipotetico, Pisanu ha suggerito che "non si può escludere lo svilupparsi in futuro di relazioni tra l'ambiente dell'illegalità politica e l'ambiente terrorista-sovversivo" paragonandola ai rapporti tra Autonomia Operaia e le Brigate Rosse negli anni '70 e '80. Nell'ambito della "estesa illegalità politica ", sono stati citati numerosi eventi e i loro responsabili, inclusa l'irruzione negli uffici di una rete televisiva per interrompere un programma di notizie locali, attribuito ad un centro sociale di Torino (Askatasuna) e molte iniziative, come l'incursione in un centro di detenzione di immigrati in costruzione a Bologna lo scorso Gennaio 2002 attribuito ai "Disobbedienti", l'occupazione del consolato Inglese a Venezia il 5 Ottobre durante una manifestazione contro una probabile guerra all'Iraq, attribuita a due centri sociali "Rivolta di Marghera (Venezia) e "Pedro-Radio Sherwood" di Padova. Quindi la partecipazione di individui di alcuni gruppi serve a criminalizzare un intero gruppo, un particolare centro sociale o un mezzo di informazione (come nel caso Radio Sherwood). Allo stesso modo, per una manifestazione e un picchetto all'esterno di un tipografia di Vitulano (Benevento, Campania) il 21 Ottobre, in quanto i giornali lì pubblicati stavano infrangendo uno sciopero, è stato identificato ed accusato un membro del centro sociale di Napoli "Laboratorio Occupato Ska". L'ambiente anarchico rivoluzionario è descritto come "un'evoluzione radicale" di un più ampio movimento anarchico, con caratteristiche "autonome" e "sovversive", basato su una debole struttura di " gruppi simili" che tentano di creare una situazione di "conflitto permanente, autogestione e scontro". Questo concetto di una "struttura sovversiva organizzata" non ha mai trovato conferma nei casi in cui lo Stato ha cercato di attribuire atti terroristici a rivoluzionari anarchici. Pisanu si è lamentato del fatto che, in molte occasioni, le accuse avanzate dai magistrati sono state respinte dai giudici delle indagini preliminari o sono decadute in sede di processo. Recenti azioni giudiziarie e della polizia, incluso l'arresto di 20 attivisti per "associazione sovversiva" su ordine dei procuratori di Cosenza il 14 e il 15 Novembre 2002 e l'arresto di 23 attivisti il 4 Dicembre 2002, su ordine dei procuratori di Genova, in relazione ad incidenti avvenuti durante il summit del G8 nel Luglio 2001, per accuse come la "partecipazione psicologica" ad atti violenti, indicano i pericoli dell'ampio approccio al problema del Ministro Pisanu. Alcuni membri di gruppi che sono stati chiamati in causa credono che si stia realizzando una "criminalizzazione preventiva" degli attivisti nell'approssimarsi della manifestazione contro la guerra del 15 Febbraio 2003, per giustificare possibili reazioni violente delle forze dell'ordine.
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