24.02.2003 Altri 2 treni con armi verso Camp Darby. Filt Cgil Puglia: «Mai complici di questa guerra» di red
Lunedì altri due treni carichi di armi sono partiti dalla stazione di Grisignano di Zocco, in provincia di Vicenza, diretti a Camp Derby. Radio Swerwood, l’emittente dei centri sociali del nord est, sta chiamando a raccolta i pacifisti veneti per fermare questo convoglio prima che riesca ad arrivare a destinazione.
Secondo la Filt Cgil sono 26 in tutto i treni che trasporteranno armi nella base militare toscana. E il nuovo slogan del movimento pacifista accanto a «no alla guerra senza se e senza ma», sta diventando «fermiamo quei treni!».
Venerdì scorso la Filt Cgil del Veneto, in un comunicato, aveva denunciato che si stava utilizzando personale delle Ferrovie per trasportare armi su convogli civili diretti a Camp Derby. L’appello del sindacato, affinché, per questi treni non si utilizzasse personale civile, ha presto fatto il giro del paese e già nel fine settimana i pacifisti chiamati a raccolta da Radio Swerwood hanno dato vita a forme di boicottaggio nelle stazioni venete.
All’appello della Filt Cgil veneta si è unita lunedì anche il sindacato dei ferrovieri pugliesi. In Puglia ci sono forze Nato a Brindisi, Gioia del Colle e Amendola mentre a Taranto c'è il più importante scalo marittimo militare del Mezzogiorno. «Laddove dovessero essere utilizzate infrastrutture di trasporto in Puglia, dalle ferrovie ai porti - avverte il segretario generale della Filt/Cgil pugliese Pasquale Gammarota - inviteremo tutti i nostri iscritti ad aderire alla protesta che prevede di non prestarsi a movimentazione di materiale bellico. Noi - ha aggiunto Gammarota - ci auguriamo che ciò non avvenga ma, laddove avvenisse, inviteremo tutti i lavoratori dei trasporti a non essere complici di questa guerra».
I lavoratori non ci stanno dunque ad essere utilizzati in queste manovre guerrafondaie. «Abbiamo ritenuto inopportuno che da parte del Governo si desse un assenso all'utilizzo delle infrastrutture sul nostro territorio, poichè è un'azione di preparazione di una guerra - ha sottolineato ancora il segretario della Filt - ma, a parte il giudizio politico, diciamo anche che diamo piena solidarietà ai ferrovieri che in questi giorni stanno protestando e non si stanno prestando ad essere complici di questa guerra assurda non aderendo alla movimentazione di materiale bellico».
Intanto a Camp Derby, rafforzata la sorveglianza al perimetro esterno, 15 chilometri. Un cordone di pattuglie miste di carabinieri e polizia militare americana a bordo di fuoristrada circondano l’area di raccolta logistica che sorge nel cuore della Toscana. In questo momento la base accoglie tonnellate di materiale bellico destinato all’Iraq via mare, che parte dal porto di Livorno, al quale la base è collegata direttamente attraverso un canale navigabile.
«È vergognoso e criminale quello che il Ministero degli Interni sta facendo, cioè la militarizzazione completa delle tratte della guerra, quelle che vanno da Vicenza a Pisa». Luca Canarini, che si sta spostando nelle diverse zone del nord est interessate dal transito dei treni con materiale militare statunitense, attacca duramente il governo. Secondo Casarini, sono in corso da parte delle forze dell' ordine le identificazioni dei diversi attivisti presenti nei pressi delle stazioni ferroviarie lungo i possibili percorsi dei treni «e ci sono - dice - le truppe antisommossa che girano mobili pronte a intervenire con violenza sulle proteste».
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