Buenos Aires, Martedi 25 Febbraio
Con un saldo finale di 86 arrestati e decine di feriti, il governo della citta' di Buenos Aires, del 'progressista' Ibarra, ha sgomberato oggi l' edificio dell' ex-Padelai, dove vivevano da piu' di vent' anni 500 persone, tra i quali
almeno 200 minorenni. Nella mattinata di oggi le strade che circondano l' isolato dove sta l' edificio sono state completamente bloccate e circondate da centinaia di poliziotti. Gli abitanti, che chiedevano una mediazione, sono stati attaccati con lacrimogeni e proiettili di gomma, senza che venisse presa in considerazione la granda quantita' di bambini e donne incinte che stavano all' interno.
Dentro i 57 arrestati ci sono decine di persone che sono accorse per solidariezzare con le famiglie sgomberate.
Un compagno del gruppo-video Ojo Obrero e' stato colpito e in seguito arrestato, un cameraman del programma televisivo Punto.doc e' finito all' ospedale Argerich e ad una compagna dell' MTD che e' stata arrestata, le e' stata sequestrata la videocamera che apparteneva ad Indymedia Argentina. Ai mezzi di comunicazione e' stato impedito di trasmettere in diretta, cose che si vedevano ai tempi della dittatura.
La repressione si e' estesa durante il pomeriggio quando manifestanti di varie organizzazioni si avvicinarono all' incrocio tra San Juan e Paseo Colon per solidarizzare con le famiglie sgomberate. Lì venti persone sono state detenute e trasferite alla stazione di polizia 22 mentre il resto dei manifestanti sono stati rincorsi lungo l'avenida Paseo Colon e hanno dovuto rifugiarsi nella facoltà di ingenieria. Una simile situazione si è data di fronte alla stazione di polizia14 quando coloro che chiedevano la liberazione dei detenuti sono stati aggrediti dalla polizia. Infine verso mezzanotte, e sotto la pressione della gente riunitasi davanti alle stazioni di polizia, i detenuti sono stati rilasciati, molti di loro con i segni di una dura batosta scritti sul corpo.
Il motivo di questo sgombero e' l' enorme business immobiliare, promosso dal governo municipale e dalla Corporacion del Sur. L' edificio sgomberato (Padelai) e' situato a 100 metri dalla turistica Piazza Dorrego, e fino a prima della svalutazione era valutato 20 milioni di dollari. Il piano e' quello di convertire tutta la zona sud della citta' in un centro turistico; secondo il calcoli del governo progressista della citta' i poveri 'stonano' e l' edificio e' un luogo dove si puo' costruire un centro commerciale o un hotel per turisti.
Poiche' l' edificio a partire dagli anni 90 e' di proprieta' degli abitanti(che durante il governo di Grosso ottennero un contratto), la tattica che il governo utilizzo e' quella del pericolo di crollo. Tattica perche' si tratta del pericolo di crollo di una torre, che importa solo un ala dell' edificio, e perche' il governo - lungo dal proporre di sistemarla - ha offerto sussidi per due mesi per le famigle che avesero abbandonato per sempre il luogo.
Nella citta' di Buenos Aires, secondo i dati della Defensoria del Pueblo, ci sono 2500 case occupate e 200.000 persone che vivono per strada. Il governo della citta' ricorre costantemente alla repressione di donne e bambini per 'recuperare' edifici che nella maggior parte dei casi sono abbandonati da anni. Le famiglie 'fortunate' finiscono in hotel-carceri, alimentado cosi' gli affari degli hotels, che ricevono 800 pesos al mese per alloggiare le famiglie in appartamenti piccoli e senza ventilazione. A volte capita che qualche famiglia di disoccupati acceda a crediti ipotecari, che pero' visto l' impossibilita' di pagarli, li fa tornare velocemente per strada.
Al governo di Ibarra non importa nulla. Hanno cosi' fretta di portare avanti i loro affari immobiliari che oggi cominciarono a demolire parte dell' edificio senza aspettare che terminasse il violento sgombero.
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