jam session davanti al conservatorio
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Al conservatorio si annuncia una serata di gala. È presente la Banda dell?Esercito Italiano. Sulla piazza due grandi bus verde-militare con su la scritta "SCUOLA DI APPLICAZiONE DELL?ESERCITO". Intorno, i mezzi motorizzati delle grandi occasioni mondane: un blindato militare, una jeep, una paio di cellulari della polizia... L?azione comincia alle 20.30, precisi, strumenti accordati. Irrompiamo su piazza bodoni, e già il ritmo dei tamburi si fa largo tra generali in pensione + signore ingioiellate, giovani militari già annoiati della serata e increduli per la visione pink&silver&arcobaleno, e poi la fauna di contorno: alti gradi carabinieri, uniformi femminili della croce rossa militare, digos e polizia dagli occhi sgranati... ci dicono "qua davanti non potete stare, alle 21 ve ne dovete andare... quanto pensate di suonare?", "beh, a Roma abbiamo retto cinque-sei ore ;-)))))". Minacciano di mandarci via, ma noi avanziamo. Un paio di cittadini vogliono assistere al concerto - ad ingresso libero -, ma colpevoli d'averci salutato le loro facce non piacciono a chi seleziona alla porta, "organizziamo noi e decidiamo noi chi entra", è la risposta. Volantiniamo alla gente: la borghesia distratta e sprezzante, i giovanissimi militari ci sorridono complici, cercano il contatto e sentono il bisogno di giustificarsi, "ho firmato per un anno perché ho bisogno di soldi...", i caramba mostrano il grugno e non capiscono nulla... a proposito, non vorremmo spezzare il fronte unito della pace, e pur tuttavia a non capire niente c?erano anche due-sedicenti-pacifiste, "io ho messo pure la bandiera della pace, ma questa azione è sbagliata, l?esercito cerca di trasformarsi in una forza di pace vicina alla società civile, e voi venite qua a contestarli... voi vivete di utopie, l?esercito è necessario, non ci può essere uno stato senza esercito", e finalmente, almeno su questo, eravamo d?accordo ;-)))) Noi avanziamo lentamente, impercettibilmente, ci muoviamo lateralmente, la linea di danza passa più volte la linea di polizia... gente si ferma e solidarizza, segue il ritmo di pace e la samba muove le gambe. Il concerto inizia, chiudono il portone, chiudono il cancello, le ultime pellicce e gli ultimi galloni, seguiti dalle medaglie al valor militare si affannano per non perdersi note, armonie, brandelli di "cultura" che i commilitoni già stanno intonando all?interno... la samba band accelera i ritmi, ormai scaldati dai colpi sui tamburi: un giro, stop, due-tre-quattro... "NO WAR!"
QUESTA MUSICA NON CI PIACE...
...per questo cerchiamo di riempire l?aria con il nostro ritmo! Perché sarebbe sempre auspicabile vedere militari armati solo di tube, fagotti o controfagotti. Ma le loro divise ci ricordano ora più che mai come presto la colonna sonora dei nostri giorni cambierà e si riempirà di suoni di sangue e morte. Sì, perché la guerra è sempre più vicina e il suo funereo arrivo è annunciato già dai treni carichi di odio che viaggiano per l?Italia. Di fronte a tutto ciò c?è ancora chi non si rassegna, chi non pensa che la guerra debba diventare un elemento del nostro quotidiano, chi non si abitua a restare in silenzio davanti a tanta inutile prepotenza. Per questo siamo qua con i nostri strumenti di pace a ricordare a tutti che la guerra è sempre una sconfitta, che dalla guerra non può che venire guerra e guerra e ancora guerra... Suoniamo forte più che mai il nostro NO a questo inutile conflitto perché, oggi come domani, come sempre, un altro mondo è auspicabile, possibile, necessario, a portata di tutti.
AI VOSTRI TAMBURI DI GUERRA RISPONDIAMO COL NOSTRO RITMO DI PACE! NO WAR! LA BANDA è LIBERA O NON è! PEACE, SOUND & LOVE
Torinosambaband - F27 2003
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