Dopo la frattura di Fiuggi e la nascita di Alleanza Nazionale, Pino Rauti, che è stato un giovanissimo combattente della Repubblica Sociale Italiana, fondatore di Ordine Nuovo negli anni 60 e uno dei massimi dirigenti e segretario del Movimento Sociale Italiano, lascia il partito per continuare l'esperienza neofascista con un altro percorso, che possa raccogliere tutto quello che rimane negli ambienti dell'estrema destra.
"Non stiamo fondando niente di nuovo, vogliamo solo riaffermare la continuità della nostra storia -afferma Rauti- Sono gli altri quelli di Alleanza Nazionale ad aver operato una scissione, un tradimento, riconoscendo l'antifascismo e sciogliendo il vecchio partito".
Il Movimento Sociale - Fiamma Tricolore si presenta nel '95 come il partito di raccolta di tutto l'ambiente neofascista, dai gruppi più recenti, come quelli che si erano ritrovati intorno al Movimento Politico, ai più vecchi, come nel caso degli ex Avanguardia Nazionale riuniti intorno ad Adriano Tilgher. Tra gli obiettivi prioritari del suo programma il Movimento Sociale - Fiamma Tricolore mette "la battaglia contro i poteri occulti e mondialisti", la difesa della famiglia e la lotta all'aborto, ma soprattutto "l'opposizione totale" all'immigrazione.
Ma il tentativo di pescare nel contraddittorio patrimonio anticapitalista fascista, recuperando così lungo la strada i consensi dei delusi di quella che Rauti definisce la "berlusconizzazione" di Alleanza Nazionale, non paga. Tra il 1995 e il 2000 riesce a accogliere soltanto tra l'1 e il 2% dei voti anche se a livello locale alcuni accordi tra Movimento Sociale - Fiamma Tricolore e Casa delle Libertà saranno determinanti per l'elezione di alcuni amministratori (sindaci, presidenti delle regioni e province).
Ma la formula Rauti manda in pezzi il partito sancendo una serie di divisioni e fratture. I primi ad andarsene sono Giorgio Pisanò e i vecchi camerati di Fascismo e Libertà. Arriva quindi il commissariamento del settore govanile del partito, riunito intorno alla pubblicazione Foglio di Lotta che contribuirà, dopo il 1997, alla nascita di Forza Nuova. Modesto Della Rosa, l'unico deputato che aveva seguito Rauti dopo la scissione, lascerà il Movimento Sociale - Fiamma Tricolore. Poi sarà Adriano Tilgher nel 1997 ad uscire dal Movimento Sociale - Fiamma Tricolore per dar vita al Fronte Nazionale in seguito all'espulsione dal partito. Poche settimane prima si erano riuniti a Roma quasi 200 dirigenti missini per protestare contro l'attuale presidenza. La risposta di Rauti fu una serie di provvedimenti di espulsione.
"Provengono dalla cultura della destra extraparlamentare, incapace di integrarsi davvero nella vita di un partito, per questo non potevano restare più nella fiamma" commentò Rauti. Tra il 1999 e il 2000 se ne vanno anche il Sindaco di Chieti Cucullo, un importante dirigente nazionale Cospito e l'europarlamentare Bigliardo che forma il Movimento Sociale Europeo, che per quanto ne sappiamo si è già sciolto. Attualmente della Movimento Sociale - Fiamma Tricolore non si hanno notizie. La componente giovanili sono state assorbite dai gruppi più radicali come Forza Nuova o Base Autonoma e sembra che stia dando vita (probabilmente per rimanere in vita!) al Movimento Nazional Popolare.
Luca Romagnoli, recentemente, è stato eletto nuovo segretario con Rauti presidente 'garante della linea politica'.
Varata l'alleanza 'funzionale' con la Casa delle Libertà nel rispetto dell'identità politica e storica del partito.
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