Gli avvocati del Genoa legal forum, a poche settimane dalla conclusione delle inchieste sul G8 del 2001, hanno diffuso tramite italy.indymedia.org un appello internazionale a chiunque sia in possesso di video e fotografie inedite delle giornate di luglio 2001
Sul web le controinchieste. Il 14 a Roma per Carlo
A. MAN.
Gli avvocati del Genoa legal forum, a poche settimane dalla conclusione delle inchieste sul G8 del 2001, hanno diffuso tramite italy.indymedia.org un appello internazionale a chiunque sia in possesso di video e fotografie inedite delle giornate di luglio 2001, utili a sostenere in sede giudiziaria le vittime dei pestaggi e i presunti «devastatori». Servono filmati degli scontri, specie del pomeriggio di sabato 20 luglio 2001 dalle cariche di via Tolemaide all'omicidio di Carlo Giuliani in piazza Alimonda, ma anche dell'irruzione alla scuola Diaz e, più in generale, delle violenze commesse da polizia, carabinieri e finanza. Di filmati, a quanto pare, ne mancano parecchi. Se n'è accorto anche il pm Silvio Franz che, nella richiesta di archiviazione del caso Giuliani, ha scritto di aver notato nei video disponibili diverse persone munite di macchine fotografiche e videocamere, «persone che hanno visto e filmato - ricordano gli avvocati nell'appello - ma che non hanno voluto o potuto contribuire a dimostrare la verità. Stiamo cercando ancora vittime e testimoni che risultano introvabili e potrebbero fornire deposizioni decisive. E soprattutto - insistono - cerchiamo immagini video perché nessuna testimonianza è più forte». Ma non solo la magistratura è al lavoro. Il G8 torna d'attualità anche per la manifestazione-spettacolo con Sabina Guzzanti organizzata a Roma venerdì 14, nel giorno in cui Carlo Giuliani avrebbe compiuto 25 anni se un carabiniere non l'avesse ammazzato, dal comitato «Piazza Carlo Giuliani». Ci saranno i genitori, Heidi e Giuliano, esponenti del movimento no global e giornalisti, scrittori e musicisti (dalle 18 fino a sera al Gran Teatro di viale di Tor di Quinto). Intanto vari settori del movimento rilanciano le controinchieste e preparano nuovi dossier: a questo è dedicata «Pillolarossa», la nuova sezione del sito del comitato genovese (http://www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa), nel quale sono raccolti i risultati dell'inchiesta su piazza Alimonda. Ci hanno lavorato attivisti e qualche giornalista, mettendo insieme le diverse ricostruzioni dell'episodio, cercando di scavare in tutte le direzioni anche laddove la magistratura sembra aver abdicato ai sui compiti e facendo luce, se non altro, sui reparti speciali dei carabinieri (le ormai famigerate Compagnie di contenimento e intervento rislutivo), creati per il G8 e diretti da ufficiali provenienti dal Tuscania e da altri corpi d'élite specializzati nelle missioni «di pace», stellette che guarda caso brillavano in piazza Alimonda a pochi metri dalla jeep dalla quale Mario Placanica o qualcun altro ha sparato a Giuliani (v. il manifesto del 30 dicembre 2002). Saranno così accessibili a tutti i contributi pubblicati nei mesi scorsi dall'anonimo Franti e da altri su sherwood.it e su italy.indymedia.org, i confronti fotografici che fanno pensare che non sia stato Placanica, le ricostruzioni che ipotizzano l'impiego a Genova di speciali proiettili sintetici: insomma, le possibili risposte alle mille stranezze di quella vicenda, a cominciare dalle singolari ferite sul corpo di Carlo che potrebbe essere stato colpito anche una volta a terra.
Quanto alla ricerca di nuovi video, la vicenda del G8 dimostra che la documentazione filmata è stata quasi sempre decisiva. Non solo per la piazza, visto che dall'una e dall'altra parte sono stati individuati nei video i responsabili di particolari atti di violenza. Anche sul massacro alla Diaz, sono stati i video di Indymedia e di una tv privata genovese a far luce da un lato sul ruolo dei supercelerini romani nell'irruzione e dall'altro sul gruppetto degli alti funzionari del Viminale con le finte bottiglie molotov in mano. E ancora, in molti casi, le immagini hanno chiarito che persone arrestate in piazza durante gli scontri non avevano affatto lanciato sassi contro la polizia, né preso parte ai disordini: uno su tutti, quello del minorenne di Ostia preso a calci dall'ex numero due della Digos genovese Alessandro Perugini, il quale a sua volta è stato messo nei guai da una sequenza video. La speranza degli avvocati del Glf è che nuove immagini possano fornire elementi altrettanto importanti. Per l'invio del materiale si può contattare lo studio dell'avvocato svizzero Daniele Jenni (Speichergasse 31 - 3011 Berna).
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