Guerriglia urbana:
un morto, 16 feriti
Scontri fra giovani dei centri sociali e movimenti di estrema destra.
Milano, 17 marzo 2003 - Un giovane ucciso a coltellate, un altro operato d'urgenza al Policlinico e altri 16 feriti. È il bilancio di una rissa scoppiata dopo la mezzanotte nella birreria Tipota alla periferia sud di Milano e proseguita con scontri con le forze dell'ordine al pronto soccorso del Policlinico. Il giovane ucciso in birreria a coltellate si chiamava Davide Cesare e aveva 29 anni.
Gli agenti feriti negli scontri sono otto, il più grave ha riportato la frattura di una mandibola. Sembra che i tafferugli nel pronto soccorso siano stati provocati dai compagni della vittima che volevano portare via il cadavere del loro amico.
Gli investigatori della Digos di Milano stanno interrogando le persone fermate questa notte dopo la rissa al Tipotà Secondo la ricostruzione alle 23.26 con una telefonata al 118 viene segnalato un uomo sanguinante a terra. Quando il personale del 118 arriva l'uomo era già in gravi condizioni. La rissa sarebbe scoppiata tra i ragazzi del centro sociale Cox 18 di via Conchella e altri giovani appartenenti a movimenti di estrema destra. Ancora sconosciuto il motivo della lite
Nel corso di una breve conferenza stampa, Massimo Mazza ha, appunto, confermato la presenza in Questura di alcune persone identificate e, al momento, ascoltate dagli investigatori per l' accoltellamento della scorsa notte di cui è rimasto vittima Davide Cesare. «Alcuni dovranno spiegare la loro posizione», ha detto Mazza ribadendo però che non sono stati emessi fermi di polizia giudiziaria.
Secondo quanto si è appreso, i sospetti degli investigatori si concentrano, in particolare, su due persone mentre «quelle che stiamo sentendo - ha aggiunto il dirigente della Digos - sono una decina». «Le persone che devono spiegare la loro posizione sui fatti di questa notte - ha precisato - non sono note per appartenere ad organizzazioni di estrema destra».
Nel corso della conferenza stampa è stata anche chiarita la situazione dei feriti: Antonino Alesi, il più grave dei due, è stato operato nella notte e i medici avrebbero riferito che l' intervento chirurgico è «riuscito». La prognosi per il ragazzo ferito al torace, rimane, però, riservata. Il secondo ferito, Fabio Zambetta, «è invece ferito in modo lieve» ha detto Mazza.
Secondo la Digos, «i testimoni, amici dei feriti e frequentatori dei centri sociali, hanno detto che gli aggressori parlavano, inveivano, con una fraseologia che li connoterebbe come estremisti di destra. Ma al momento non vi sono elementi per confermare o smentire questa possibilità». Il giovane morto, invece «aveva, come i suoi due amici feriti, precedenti di polizia per questioni di ordine pubblico ed era un frequentatore noto dei centri sociali».
Su quanto poi accaduto all' ospedale e su eventuali sviluppi delle indagini il dirigente della Digos ha rinviato la stampa a un appuntamento ulteriore. Per quanto concerne la situazione complessiva degli agenti feriti, dovrebbero essere otto.
Massimo Mazza si è limitato a dire che «per quanto riguarda gli scontri avvenuti all' ospedale, il motivo scatenante è stata la tensione scaturita tra gli amici dei feriti e del deceduto, alla notizia della morte di Davide Cesare. I manifestanti hanno cominciato a compiere danneggiamenti e da lì sono nati gli scontri con gli agenti. Secondo la polizia le persone che hanno partecipato agli scontri notturni erano una quindicina all' inizio per poi »arrivare a un numero di circa 60 persone«
ilgiorno.quotidiano.net/art/2003/03/17/4228985
|