media center no war

chi abbia info su la casa okkupata davanti alla statale puo riferire! grazie
stop global war

Rapporti di forza molto sfavorevoli hanno purtroppo determinato lo sgombero, incruento, dell'occupazione

ci riproveremo, presto

ma perche dobbiamo sempre fare ste figure di merda in università .. perche non occupiamo un posto dove sappiamo che non ci sgomberano ? .. quello c' è l hanno li davanti .. è ingestibile .. non ci credo che non ce uno spazio simile vicino ma non cosi indifendibile ..

io sarei sicuramente venuto a darvi una gran mano .. anche perche l esigenza di un media center liberato è veramente forte .. essendo il sottoscritto di comunicazione digitale .. nel caso vogliate aprire un hacklab o solo metter li dei pc volentieri vi darebbe una mano .. ma perche occupare quel cazzo di spazio che tutti conosciamo come perfettamente indifendibile non si farebbe prima a cercare altri spazi ?

Spiacente 9mm, ma altri spazi in centro non ce ne sono.
E se ci sono, nella cerchia interna sono tutti assolutamente indifendibili.
Si è provato, non è andata, amen!

che abbiamo fatto prima in connecta e poi in statale ? E'da quasi una settimana che se ne sta parlando, del media center.
Scusa ma le cose le determina chi le costruisce. Il cipec aveva dei vantaggi "tecnici" per la sua vicinanza con la statale
Fatti vedere alle prossime riunioni

Questo pomeriggio (26 Marzo), allo scadere dell'ultimatum consegnato lunedi` scorso al rettore Decleva, 200 studenti si sono ritrovati nell'atrio dell'Universita` Statale di Milano per un'assemblea contro la guerra

Le Reti universitarie contro la guerra hanno tentato di occupare pubblicamente l'ex Cipec,
spazio storico delle realta` pacifiste milanesi, sgomberato piu` di un anno fa.
Abbattendo simbolicamente il muro dell'indifferenza che tenta di far tacere un'importante esperienza cittadina, si e` voluto riaprire concretamente uno spazio pubblico di confronto, discussione, azione e comunicazione.
All'interno dello spazio si voleva animare un Media Center temporaneo per la durata del conflitto in Iraq fornendo un'informazione indipendente e critica nei confronti della propaganda guerrafondaia che ci viene proposta dai media ufficiali.
Questo tentativo e' stato represso dall'intervento spropositato della Questura di Milano, la cui dialettica e' stata degna del clima interventista di questi giorni: "allontanatevi e abbandonate subito lo stabile, altrimenti procederemo con la celere"
Sottolineamo che il gruppo di studenti che si apprestava ad aprire questo spazio di pace raggruppava circa duecento givani i quali difronte a tale aggressione non hanno potuto che indietreggiare proteggendo se stessi e la possibilita' di mantenere il senso politico dell'iniziativa nei termini collettivamente decisi.
Scortato da diversi cordoni e camionette dei carabinieri un corteo ha raggiunto l'esperienza gemellata oggi inaugurata dal Milano social Forum in Piazza dei Mercanti.
Il potenziale espresso oggi non si esaurisce qui, ma prosegue verso la costruzione di un mediacentre, domani alle h 14.30 in aula A, Universita'statale@festadelperdono.

Reti Universitarie contro la Guerra - Medi@ttivist*

infoline 0250312461

E' chiaro che dà fastidio al falso e disobbediente che vuol passare per controinformatore comunicatively correct, se si fa sapere, con la stessa quantità di spazio con cui si autoincensa, che sotto l'incenso ha la merda della sua stessa antiinformazione, di cui non gli riesce di coprire l'odore. Chi scrive ufficialmente per indy e spamma per errore (!) il referto pompato del corsera su ieri sera in statale, è infatti la stessa gente che ieri sera in statale ha fatto il casino che ci ha attirato la polizia davanti al portone chissà per quanto; e poi parliamo del conflitto di interesse del Nano pelato... ma questo è più patetico. E se eviterà di essere ipocrita, indy, potrà stare tranquilla, che continuerà anche la buona educazione e il rispetto di quelli che, da indy, sono stati presi per il culo già due volte. Di persona e anche in rete. Ai mascalzoni della disinformazione travestita da controinformazione, e dell'arroganza vestita da lotta, detto questo, è tutto, passo. E stiamo a vedere se il messaggio è stato recepito per sempre.