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Presidio permanente per i rifugiati sudanesi
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Rete di solidarietą per i sudanesi Wednesday, Mar. 26, 2003 at 10:35 PM |
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aulacarlogiuliani@libero.it |
Il 31 marzo, dalle ore 10 in poi, a Palermo presidio permanente rifugiati politici
Il 31 marzo, dalle ore 10 in poi, a Palermo, in piazza Pretoria davanti il municipio, presidio per i rifugiati politici e richiedenti asilo Sudanesi ospitati dal Laboratorio Zeta in attesa di una umana sistemazione.
Dal 3 marzo 53 sudanesi richiedenti asilo politico sono ospiti presso il Laboratorio occupato Zeta.Prefettura e comune totalmente indifferenti alla sorte di questi esseri umani non hanno trovato (o voluto trovare) una sistemazione per nessuno. Solo la provincia ha messo a disposizione delle case cantoniere solo per 25 sudanesi. E gli altri? In tutto questo le condizioni igienico/sanitarie allo Zeta sono esplosive, non abbiamo acqua e in quanto posto occupato non abbiamo (secondo la prefettura) diritto di parola su niente. Questi sudanesi sono da 18 mesi a Palermo e chiedono che gli vengano riconosciuti i diritti che gli spettano. Non hanno nulla, ma proprio nulla. Il Laboratorio Zeta č costantemente sotto tiro ed ha subģto minacce ed atti intimidatori ampiamente riportati dai media locali. La situazione e molto critica, qualunque aiuto per noi č d'oro. Il presidio ha queste finalita': 1) pratica: l'allaccio dell'acqua al Laboratorio Zeta per migliorare le disastrate condizioni di vita dei sudanesi 2) Il pieno riconoscimento del diritto d'asilo ed una sistemazione umana per tutti i 53 sudanesi 3) spingere le istituzioni a varare un progetto sulla creazione di un centro di (vera) accoglienza pubblico a Palermo (che non esiste).
Rete di solidarietą per i sudanesi
www.inventati.org/zetalab
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E che č colpa nostra
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Contessa Zaressa Thursday, Mar. 27, 2003 at 7:54 PM |
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...é forse colpa nostra se le peggiori sciagure a questo mondo le causa chi "Vuol fare del bene"... Con la scusa di portare la civiltą e la democrazia, "bene sommo", l'uomo si č macchiato dei delitti pił subdoli. Non c'č bisogno, certo, di andare con la memoria al massacro della civiltą che popolava il continente scoperto per caso nel 1492, no niente di tutto questo, non voglio parlare neanche delle pacifiche popolazioni che abitavano a nord di quel continente e che sono state decimate e ridotte a vivere in riserve, dipinte poi nella filmografia di regime come la personificazione del demonio.
Non mi va di parlare nemmeno delle milioni di anime che popolano il Sudamerica, in perenne stallo tra un economia che fatica a manifestarsi, chissą perchč poi verooo, ed una democrazia che č ancora di lą da venire.
A dire la veritą ci si rimette sempre la pelle, o qualcosa di meno.
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