Questa mattina 20 persone sono sfilate a Napoli contro l'aggressione anglo
americana all'Irak, aderendo alla giornata di mobilitazione internazionale
contro la guerra.
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In 20000 contro la guerra preventiva a Bagdad come a Napoli
Questa mattina 20 persone sono sfilate a Napoli contro l'aggressione anglo americana all'Irak, aderendo alla giornata di mobilitazione internazionale contro la guerra. Insieme movimento No Global, lavoratori, disoccupati, migranti, studenti e militanti dei centri sociali riuniti nel comitato cittadino "napoli contro la guerra", hanno attraversato il centro di Napoli per ribadire che questa guerra è figlia dei processi di globalizzazione capitalista e dello scontro in atto per l'accaparramento del petrolio, ed il controllo politico e militre sul Medio Oriente; che questa le bombe criminali per ninete intelligenti non cadono solo contro il popolo iraqueno, ma su l'umanità tutta. Dopo i bambini delle scuole elementari ed una delegazione del comitato con lo striscione : Napoli contro la guerra, la presenza di testa era quella dei Disoccupati organizzati e dei migranti con lo striscione: 30 anni di lotte sociali non si processano. La guerra preventiva prosegue a Bagdad come a Napoli. Questa scelta ha voluto simboleggiare come anche nei nostri territori martoriati dalla disoccupazione e dalla precarietà, un' altra "guerra preventiva" si combatte contro i movimenti sociali che si organizzano e lottano per rivendicare il diritto al lavoro, alla casa, ad un salario/reddito garantito, al superamento della precarietà, al permesso di soggiorno. Il 9 aprile infatti si svolgerà al tribunale di Napoli una nuova udienza contro 28 appartenenti al movimento dei disoccupati accusati di aver agito come un'associazione a delinquere finalizzata all'estorsione di corsi di formazione. Contemporaneamente cresce la repressione contro gli immigrati ricacciati nella clandestinità dalla legge razzista Bossi- Fini, 3 militanti No Global sono dopo tre mesi ancora in galera per i fatti di Genova, ed i neofascisti forti di questo clima repressivo, oltre che di un governo amico, ammazzano il compagno Dax dei centri sociali di Milano. Il corteo si è concluso in Piazza Plebiscito dove una delegazione è stata ricevuta dal prefetto di Napoli per esporre le ragioni della manifestazione e chiedere le dimissioni del governo Berlusconi le cui scelte non rappresentano minimamente le istanze del Paese. Allo stesso modo sono stati chiesti chiarimenti sul significato della dichiarazione dello stato di emergenza che sembra essere a tutti gli effetti la prosecuzione della guerra preventiva interna contro chi dissente. In attesa della manifestazione nazionale a Roma del 12 Aprile, il prossimo appuntamento contro la guerra sarà quello di mercoledì 2 Aprile in concomitanza dello sciopero generale del sindacalismo di base contro la guerra che ci auguriamo sia conseguentemente assunto anche dalla CGIL e dal resto dei sindacati confederali. I blocchi stradali e ferroviari, le occupazioni di scuole ed università, i picchetti contro gli stati, la macchina bellica e le industrie che sostengono la guerra proseguiranno senza sosta.
RETE CAMPANA NO GLOBAL
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